Venerdì 31 e Sabato 1 prima regionale a Pistoia per Daniele Luttazzi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 gennaio 2003 16:15
Venerdì 31 e Sabato 1 prima regionale a Pistoia per Daniele Luttazzi

Dopo il successo de “L’Istruttoria” (premiata da un tutto esaurito sulle sette serate), al Teatro Manzoni di Pistoia si fa il bis anche per le due date in programma dello spettacolo di Daniele Luttazzi; sono disponibili infatti ancora solo pochissimi posti di galleria.
Daniele Luttazzi considera un onore e un privilegio appartenere alla schiatta dei guitti. Come le loro, anche le sue trovate derivano da quelle del Satiro dell'antica commedia greca, che a loro volta risalgono ai riti fallici e alle cerimonie in onore di Dioniso.

Nei monologhi moderni di Luttazzi ritroviamo le caratteristiche fondamentali della clownerie di tradizione: il gergo volgare e osceno, i tratti amorali e asociali, le tare mentali e fisiche che contribuiscono a trasformare in caos il mondo circostante:
"A letto era del tutto disinibita, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da sperimentare. Ricordo ancora la volta che mi fece bere champagne dalla sua vagina. Dieci litri!"
Luttazzi, buffone scurrile ed empio, una volta toccato l'abisso resta come posseduto da qualcosa che in esso dimora.

Ha difficoltà con gli oggetti fisici, con le forme sociali e con le norme che presiedono a entrambi. Benchè queste difficoltà e la sua incapacità a superarle ci colpiscano come una ridicola perdita di dignità, Luttazzi capita che ne vada fiero. Ha il sesto senso, solo che gli mancano gli altri cinque. Per questo íl flusso delle sue trovate anticipa sempre un po' la capacità di reazione del pubblico:
"Era una ragazza con la pelle grassa. Piena di brufoli. Ma molto colta.
Coltissima.

Quando esplodevano, i suoi brufoli facevano: proust!"
Furfante e arguto, zimbello e grullo, Luttazzi si nutre della confusione fra senso e non-senso, fra la realtà concreta e le inesauribili potenzialità che essa lascia intravedere al suo interno. La sua tendenza non è di focalizzare, ma di dissolvere gli eventi:
"A causa del maltempo, ieri l'Alitalia ha cancellato l'85% dei voli.
Sfortunatamente alcuni di questi erano in aria, al momento."
Tempo, spazio, leggi, norme: Luttazzi ne è indipendente.

Ci gioca inventando battute, contento di averci proceduto:
"A tutti piacciono le minorenni. Per questo c'è una legge."
Il Buffone ha per natura una funzione eversiva contro il sacro, le proibizioni autoritarie, il potere. Per lui non c'è nulla di fisso, nulla di acquisito. Può dire tutto impunemente perchè si pone fuori dalle regole sociali. Getta lo scompiglio nell'ordine che abbiamo eretto a nostra difesa, si prende gioco della nostra sicurezza e mette in crisi la presunta oggettività della nostra visione dei mondo.

Ci costringe ad ammettere che il confine fra ordine e caos non è così netto come vorremmo.
Facendoci ridere, ci rende liberi.

Nato a Sant’Arcangelo di Romagna nel 1961, Daniele Luttazzi ha conquistato la notorietà a livello nazionale grazie ai suoi interventi televisivi. Prima tra tutte ricordiamo la sua partecipazione alla trasmissione cult di Rai Tre (Magazine Tre) fino al successo di Mai dire gol. Ha scritto cinque monologhi teatrali, nonché i best– sellers "101 cose da Evitare a un Funerale", "Sesso con Luttazzi", "Locuste", "Adenoidi", "Va dove ti porta il clito" "C.R.A.M.P.O." e "Tabloid".

Suo anche un testo teatrale "Scene da un adulterio", un atto unico messo in scena dalla nuova compagnia di Teatro Luisa Mariani. Sta preparando l’uscita del suo ultimo libro, stavolta nei panni del Professor Fontecedro.

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