Oggi al via anche la prima Settimana del pane e della pasta
Pecorino toscano Dop, il consorzio ha un nuovo statuto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2003 07:33
Oggi al via anche la prima Settimana del pane e della pasta<BR>Pecorino toscano Dop, il consorzio ha un nuovo statuto

FIRENZE- Una base associativa più ampia, che per la prima volta include anche i produttori di latte ovino che esercitano nella zona di origine, accanto ai trasformatori (cioè i caseifici), agli stagionatori e ai porzionatori (cioè coloro che confezionano il percorino Dop per la vendita) in modo da comprendere l'intera filiera produttiva del pecorino toscano. Sono queste le novità principali del nuovo statuto che si è dato il Consorzio per la tutela del pecorino toscano a Denominazione di origine protetta, recentemente approvato dal ministero delle politiche agricole.
Obiettivo del Consorzio è quello dell'autocontrollo, della tutela e della promozione del pecorino toscano Dop.

Di grande importanza anche l'assistenza ai vari membri della filiera produtttiva, per garantire, in tutte le fasi, una corretta adesione ai disciplinari di produzione.
Il nuovo statuto prevede un'estensione ulteriore dei controlli e delle tutele, a partire dall'origine del latte, dalle modalità di caseificazione alla stagionatura, verificando la tracciabilità di tutte le operazioni in modo tale da sapere, per ogni forma di pecorino toscano Dop, da quali allevamenti arriva il latte, quando è stato prodotto, quando e da chi è stato caseificato, dove e come è stato stagionato.

"Con queste novità - afferma l'assessore all'agricoltura Tito Barbini - si è reso ancora più stringente l'effetto della Denominazione di origine protetta, una misura che la Regione ha sostenuto con convinzione proprio perché rappresenta una garanzia di qualità indispensabile sia per il consumatore che per i produttori e rappresenta, inoltre, una efficace forma di tutela per l'intera filiera produtttiva contro la concorrenza sleale di altri prodotti".

Un traguardo che segna un passaggio di grandissima importanza non solo per i consumatori ma per l'intera agricoltura toscana e che premia un impegno della Regione che si è snodato nell'arco di almeno quattro anni, attraverso fasi delicatissime anche sul piano del confronto con le istituzioni comunitarie.

Così - alla vigilia della giornata di apertura della Settimana del pane e della pasta - l'assessore all'agricoltura Tito Barbini saluta il debutto sui mercati dei primi prodotti che si possono fregiare del marchio Agriqualità per i prodotti di agricoltura integrata. Già da oggi, insomma, la farfalla bianca consentirà di individuare sugli scaffali della distribuzione le produzioni più "amiche" dell'ambiente per il limitato ricorso alla chimica, garanzia di qualità e di salubrità. "Sono convinto - spiega Barbini - che il debutto di questo marchio costituisca una delle novità più importanti dell'intera legislatura per quanto riguarda il nostro impegno complessivo a favore della qualità, della genuinità e della salubrità, ma anche a favore di un'agricoltura amica dell'ambiente e dell'educazione alimentare.

Iniziamo con i prodotti cerealicoli, presto ne seguiranno altri e ci sono tutte le premesse perché questo marchio rappresenti una straordinaria opportunità per l'intera nostra agricoltura, come dimostra anche una ricerca di mercato che abbiamo presentato negli scorsi mesi. E perché questa opportunità sia pienamente sfruttata il nostro impegno non si conclude qui, ma proseguirà anche nei prossimi anni". Un impegno, ricorda l'assessore, per cui la Regione Toscana ha già previsto risorse importanti, in particolare per quanto riguarda una ampia campagna di informazione sia per gli operatori economici che per i consumatori.

E' già stato predisposto un programma che si snoderà fino al 2005 e che la Regione finanzierà con un milione e 805 mila euro, una cifra che peraltro non comprende le risorse stanziate per il regime di aiuti a beneficio dei concessionari del marchio. "Un impegno sicuramente oneroso - ricorda Barbini - ma che abbiamo fatto nostro senza esitazioni, nella consapevolezza del ruolo decisivo che l'agricoltura deve svolgere nei confronti dell'ambiente e della salute".

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