Teatro Comunale Pietrasanta: stasera e domani Amanda Sandrelli in Xanax

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2003 19:17
Teatro Comunale Pietrasanta: stasera e domani Amanda Sandrelli in Xanax

Un uomo e una donna in una situazione esasperata, claustrofobica, estrema. Due persone quasi sconosciute che sono costrette improvvisamente a condividere gli elementi più intimi del proprio corpo e della propria anima. Un venerdì sera Laura e Daniele si attardano un po' più del solito in ufficio; ognuno di loro lavora ad un piano diverso di un grande edificio e verso le nove di sera le loro vite si incontrano su uno degli ascensori che li deve condurre verso l'esterno e verso un normalissimo fine settimana in famiglia.

L'ascensore però si blocca. I due provano a premere il tasto di allarme, chiamano aiuto, ma ormai nessun li può sentire almeno fino a lunedì mattina quando, poco dopo l'alba, gli inservienti della ditta di pulizie che si occupa dell'intero stabile arriveranno per sistemare e pulire gli uffici. Quarantotto ore possono diventare un'eternità quando si sta chiusi in quattro metri quadrati, senza ricambio d'aria, senz'acqua, senza cibo, quando la paura è incontrollabile e ci si sente estranei, ma si è costretti a condividere l'intimità con un estraneo perfino per tutti i bisogni corporali.

In una situazione così estrema e concentrata può accadere anche che cose mai dette, taciute a sé stessi e agli altri, emergano dalla coscienza e vengano rivelate ad un estraneo che però è in grado di diventare un riferimento esclusivo, unico. L'estrema difficoltà, l'isolamento, la paura, la perdita del controllo fanno agire i due protagonisti in un modo sconosciuto a loro stessi e che li spinge a rivelare di sé più di quanto non abbiano mai fatto in passato anche con le persone a loro più care.

In quarantotto ore si può arrivare a dichiarare tutti i propri fallimenti, le proprie illusioni e speranze tradite, le proprie incapacità sul lavoro e nell'amore ed i propri torti nei confronti dei figli. "Si parla con naturalezza di questo momento storico puntando il dito sulla mia generazione in quanto è quella che è attualmente produttiva e protagonista di una vita familiare… il malessere ed il sentimento di inadeguatezza che ci perseguitano vengono sfuggite ricorrendo ad un ansiolitico che dà il titolo alla pièce".

Amanda Sandrelli "la drammatica situazione vissuta dai due protagonisti ci riporta alla vita convulsa di oggi, produttività esasperata, fretta, individualità, parametri con cui ci si confronta quotidianamente…". Blas Roca Rey "...Xanax è nato di getto, scritto in dieci giorni..." Angelo Longoni "un paio d'anni fa dopo aver fatto le solite vasche ho avuto un malore e sono stato ricoverato in ospedale; probabilmente quella volta avevo esagerato, ma da allora m'è capitato più volte di perdere i sensi.

Ho fatto tutti gli accertamenti senza alcun risultato. Alla fine, durante l'ennesima visita medica, un medico mi ha parlato degli attacchi di panico, proponendomi di fare una visita da uno psichiatra. È stato così che ho scoperto Xanax e quanto sia diffuso questo disturbo, figlio del nostro modo di vivere e dell'ansia da prestazione che ci domina".

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