Istituto Francese di Firenze: il 19 dicembre (ore 21) prima assoluta di danza contemporanea

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 dicembre 2002 19:27
Istituto Francese di Firenze: il 19 dicembre (ore 21) prima assoluta di danza contemporanea

Tra contemporaneità e oriente, due danzatori, pelle a pelle, tracciano una partizione coreografica illuminata dalla musica del gruppo iraniano Chemirami.
Faizal Zeghoudi, coreografo e interprete franco-algerino è il frutto dell’incontro di due mondi: Europa e Maghreb. All’incrocio tra cammini e culture, ricco delle loro contraddizioni e della loro complementarietà, Zeghoudi si muove tra realismo e astrazione e le sue pièce sono la confluenza di altre arti: teatro, arti plastiche, musica, cinema e di precedenti esperienze (Luc Besson, Karine Saporta, etc).

Poliedrici i luoghi scelti per le proprie esibizioni: dal Museo della Moda e del Costume a Parigi (1992), all’Ospedale psichiatrico di Aix-en-Provence (1996), alla Stazione dei Pompieri e i Binari ferroviari durante l’Eté Girondin (2000), alle Abbazia, passando per i Festival di Avignone, Montpellier, Bagnolet, Délit de fuite è l'ultima tappa di trittico dedicato alla fusione di cultura occidentale e orientale, che segue lo spettacolo - in prossima tournée italiana - Hammam.
"La danse peut être un langage sans frontière " - ci dice Faizal - "Nell'hammam una sorta di torpore dovuto al calore, alla saturazione dell'aria invade progressivamente le membra, il busto, la testa e guadagna tutto il corpo.

Posseduti, presi da una sorta di stordimento, di ben essere. Questa è la curiosa sensazione che ci pervade in un hammam. La gradazione termica attiva la circolazione del sangue, mentre il vapore si impossessa dello spirito e dell'immaginazione. L'hammam diviene un luogo onirico, di allucinazioni e sogni; lo spazio, il luogo, le caratteristiche dell'hammam dettano ai corpi molteplici posizioni: seduti, con le gambe incrociate, distesi. Parallelamente cambia la stuttura del tempo; nell'hammam ci si dimentica di noi stessi, non ci rende conto del tempo che passa.

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