Festival dei popoli: domani convegno alla Regione Toscana e una serie di film shock
15 giovani registi italiani, francesi e inglesi al lavoro da oggi per un seminario della Commissione Europea

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2002 13:20
Festival dei popoli: domani convegno alla Regione Toscana e una serie di film shock<BR>15 giovani registi italiani, francesi e inglesi al lavoro da oggi per un seminario della Commissione Europea

Fino al 21 novembre, al cinema Alfieri (zona Santa Croce), é in corso il Festival dei Popoli che ha in programma documentari di attualità politica molto rari e interessanti.
Segnaliamo nel pomeriggio di domani i documentari sul colonialismo italiano, fra cui "Fascist Legacy" acquistato dalla RAI e mai mandato in onda e la serata a seguire (un film sull'Iraq e uno sui seguaci di Haider in Austria). Il pomeriggio l'ingresso é gratuito.
Ieri Alice è in Paradiso di Guido Chiesa (Italia 2002)
Il documentario su l’emittente bolognese, è composto da molteplici interviste fatte ai creatori della radio, unite a immagini di repertorio di ogni tipo.Il regista Guido Chiesa inserisce all’interno dei filmati, scene a cartone animato ,dove Alice è rappresentata da una bambina bionda che esprime le sue sensazioni su ciò che vede.

Questo era quello che potevano fare, tutti coloro che seguivano l’emittente radiofonica:unico mezzo di comunicazione libero da censure, aperto a tutti coloro che avessero qualcosa da comunicare.Una ragazza addirittura annunciò in diretta il suicidio di un’amica. Questa totale libertà di espressione spaventò qualcuno.
Radio Alice venne chiusa il 12 marzo 1977 con l’accusa di aver diretto gli scontri di piazza del giorno precedente , dove perse la vita Francesco Lo Russo. Enzo Baldini , che raccontava le favole pomeridiane dall’emittente bolognese dichiara nel documentario: “eravamo tutti un po’ bambini”, forse questo fu l’unico errore comune.

Perché non c’è stata una Norimberga italiana? Perché i criminali di guerra tedeschi e giapponesi sono stati processati e condannati e i nostri no? E quali furono, nel bene e nel male, le specificità del colonialismo italiano? Ecco i temi al centro della giornata di domani del 43° Festival dei Popoli.
Il sogno dell’Impero e l’incubo del dominio.

Immagini del colonialismo italiano è il titolo di una delle sezioni del Festival e, insieme, il tema di un convegno in programma dalle 9,30, all’Auditorium della Regione Toscana (Via Cavour, 4 - Tel. 055.23871). Tra i protagonisti, Pierre Sorlin, docente alla Sorbona famoso per insegnare storia con il cinema, lo storico Nicola Labanca (università di Siena), Giulia Barrera (Archivio Storico di Roma), e gli antropologi Tullio Seppilli, vicepresidente del Festival, e Augusto Cacopardo che ha curato la sezione sul colonialismo Due i documentari proiettati alla Regione: Verso Adua, cento anni dopo, 1996, firmato da Massimo Luconi, l’attuale direttore del Metastasio di Prato, è la storia della disfatta italiana che convinse gli etiopi circa le possibilità di resistere alla dominazione coloniale e che gettò le basi per il processo di unificazione nazionale.

Diversi storici ed esperti del settore (Calchi Novati, Staglieno, Del Boca, Labanca, Bahru Zewde, Montanelli) illustrano le cause di questa disastrosa sconfitta che mise un freno alle ambizioni dell’Italia fino al periodo fascista.
L’Islam, di Vittorio Gallo (1941), è un film didattico destinato a far conoscere agli italiani storia e cultura delle popolazioni sottomesse. E coglie al volo l’occasione per proporre un paragone tra la politica repressiva ed intollerante adottata dall’Inghilterra (soprattutto in Egitto e in Medio Oriente) e quella fascista, che si dichiara rispettosa dei diritti religiosi dei musulmani.
Numerosi i titoli in programma al Cinema Alfieri.

Si comincia alle 15 con La fondazione della nuova Addis Abeba, un cortometraggio dedicato sulle “opere compiute nell’anno XVII dell’era fascista e IV dell’Impero”. Ore 15,25, Hôtel Abyssinie, les ensablés (Hotel Abissinia, gli insabbiati) un viaggio tra gli italiani di Asmara, Addis Abeba e Massaua che arrivarono in Etiopia nel periodo coloniale. Hassan il soldato (ore 16,30) è invece la storia di un giovane di una tribù nomade che prestò servizio come ascari nell’esercito italiano durante la guerra coloniale in Somalia.
Alle 16,50, per la serie No easy walk, Ethiopia racconta la guerra coloniale dal punto di vista indigeno, mentre i cinegiornali britannici dell’epoca mostrano gli effetti devastanti dei bombardamenti italiani e delle armi chimiche, immagini assenti dai film di propaganda fascista.

Il cammino degli eroi (1936), ore 17,55, vinse la Coppa del Partito Nazionale fascista.
Votato all’esaltazione trionfale dell’esercito coloniale italiano, racconta le varie fasi della etiopica con toni da cinema western. Infine, al Cinema Alfieri, ore 19,10 Fascist legacy (L’eredità del fascismo) è un documentario BBC, acquistato dalla Rai e mai trasmesso, sulla mancata Norimberga italiana. Racconta una storia di esecuzione di massa in Jugoslavia, la morte per fame di migliaia di civili e come, per ragioni militari e politiche, Inglesi e Americani impedirono il processo a riconosciuti criminali di guerra italiani, molti dei quali in seguito avrebbero ricoperto cariche importanti nei primi governi repubblicani.
In serata, due prime per l’Italia: Zur Lage (Lo stato della nazione), ore 21, narra l’ascesa politica del leader populista austriaco Joerg Haider.
Alle 22,30, Paying the price: killing the children of Iraq (Il prezzo da pagare: uccidere i bambini iracheni) risale invece al 1999 e racconta le tragiche conseguenze per la popolazione civile delle sanzioni che da dieci anni gravano sul Paese.

C’è anche un documentario sulle case del popolo toscane, con Carlo Monni come protagonista, tra i cinque progetti italiani ammessi al seminario della Commissione Europea Il Reale in Cantiere in programma da oggi a sabato nella sede del festival dei Popoli.

L’idea è di Cosimo Calamini, aspirante regista fiorentino, 28 anni, già autore di vari documentari, uno dei quali sull’architetto Santiago Calatrava e uno sulla Torre di Pisa.
L’idea di Calamini è di documentare l’evoluzione delle case del popolo toscane ripercorrendo, insieme a Monni, i luoghi del film di Bertolucci (e di Roberto Benigni) Berlinguer ti voglio bene. La sceneggiatura prevede inoltre varie interviste a frequentatori di 3 o 4 case del popolo in province diverse della Toscana.


Il seminario è riservato a 5 giovani aspiranti registi italiani, 5 inglesi e alternati francesi. Tra gli italiani, oltre a Calamini, altri due fiorentini: Clemente Bicocchi e Federico Bondi. Veneziano, invece, Andrea Segre, e torinese Paolo campana.
Il reale in cantiere è finanziato dalla Commissione Europea dell’ambito del programma Cultura 2000. Si tratta di un progetto promosso da Cinéma en Lumière, di Marsiglia, dall’Université de Provence (Aix-en-Provence), dal Festival dei Popoli e College of Arts dell’Università di Edimburgo.

L’obiettivo è di guidare e assistere giovani autori europei nella realizzazione di progetti narrativi documentari diretti alla diffusione di nuovi linguaggi cinematografici.
“Il reale in cantiere”, commenta Mario Simondi, il direttore del Festival dei Popoli, “offre a Firenze una possibilità in passato solamente sfiorata: quella di formare giovani autori interessati al documentario, un cinema che, in questo momento, sta conoscendo un periodo particolarmente felice, sia dal punto di vista produttivo, sia per quanto riguarda il pubblico, soprattutto quello dei giovanissimi.

Non vi è dubbio che la formazione di nuovi proseliti debba costituire uno dei nostri primari obiettivi. Così come non vi è dubbio che questo progetto non rimarrà un episodio isolato nel futuro del Festival fiorentino: la vastità e l’importanza del nostro archivio e della nostra storia garantiscono infatti un nucleo fondamentale attorno al quale vorremmo veder gravitare nuovi talenti”.

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