Agriturismo, una nuova legge: la presentazione organizzata a Monte San Savino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2002 16:15
Agriturismo, una nuova legge: la presentazione organizzata a Monte San Savino

FIRENZE- Meno burocrazia, ma anche novità importanti per aiutare la diffusione dell'agriturismo in territori rurali, in particolare montani, finora meno interessati al fenomeno, per promuovere attività come l'agricampeggio, per consolidare il ruolo delle imprese come veri e propri presidi dei sapori e dei saperi enogastronomici della Toscana. Tutto questo prevede la revisione normativa della disciplina sull'agriturismo che la Regione Toscana presenterà a breve e le cui linee principali sono state presentate oggi a Monte San Savino, nel seminario "Agriturismo: un'opportunità per l'agricoltura toscana", organizzato dalla Regione Toscana e dall'Arsia, occasione anche per fare il punto sulla crescita del movimento agrituristico toscano in questi anni e per tracciarne le prospettive future.

"Sono convinto che la strada percorsa in questi anni è quella giusta, come è dimostrato dagli straordinari incrementi, talvolta a doppia cifra, registrati in questi anni - spiega l'assessore all'agricoltura Tito Barbini - C'è però un altro pezzo di strada da fare, un altro salto di qualità da compiere proprio per consolidare il successo di questi anni e per porre le premesse per un'ulteriore crescita. Tutto questo, ovviamente, senza snaturare l'identità del nostro agriturismo, i suoi profondi legami con il territorio, il punto fermo dell'agriturismo come attività complementaria delle altre attività agricole".

La revisione normativa nasce anche a seguito della riforma del titolo quinto della Costituzione, che assegna alle Regioni una completa autonomia in materia di agricoltura. Tra le altre cose, permetterà di garantire la connessione e la complementarietà tra attività agrituristica e tutte le altre attività agricole che devono essere realmente esercitate. Anzi la normativa ribadisce l'obbligo della "principalità" delle attività agricole sull'attività agrituristica, con la novità che essa potrà essere dimostrata facendo riferimento a tre criteri alternativi, relativi al fatturato, alle ore di lavoro, oppure agli investimenti.

La legge rafforzerà comunque l'obiettivo primario del sostegno alla salvaguardia dell'ambiente. "E' assolutamente fondamentale - spiega ancora l'assessore - che agricoltura e ambiente continuino a vivere in perfetta osmosi così come in Toscana hanno sempre saputo fare nel corso dei secoli, e su questo la nuova legge in materia di agriturismo darà un suo rilevante contributo".
La nuova normativa agevolerà la possibilità di sviluppare l'agriturismo in quelle zone "montane e svantaggiate" che in alcuni casi sono rimaste fuori dal processo di sviluppo di questa attività: attività che finora si è frequemente attestata in prossimità delle città d'arte e dei territori più facilmente accessibili.

La semplificazione burocratica - con l'ampio ricorso all'autocertificazione - si accompagnerà ad un rafforzamento dei controlli e delle sanzioni, soprattutto per quanto riguarda le attività abusive.
La nuova normativa offrirà anche migliori opportunità per diffondere una forma di ospitalità come l'agricampeggio, finora poco diffusa in Toscana. Per quanto riguarda la ristorazione, le novità non punteranno a liberalizzare questa attività, ma a disciplinarla e indirizzarla verso precisi obiettivi, quale la promozione dei cibi tradizionali e locali.

In particolare, è stata demandata ai Comuni la possibilità di individuare, all'interno di zone montane particolarmente svantaggiate e con carenza di esercizi di ristorazione, aree dove possono essere rilasciate autorizzazioni agrituristiche per la sola somministrazione di pasti, fino ad un massimo di 30 coperti a pasto. Inoltre, con l'obiettivo di diffondere la conoscenza delle migliori tradizioni enogastronomiche, è prevista la possibilità di realizzare eventi promozionali in aziende che producono prodotti agroalimentari a qualità certificata.

In queste occasioni sarà possibile somministrare pasti ai partecipanti.

Quanti sono
Nonostante i gravi contraccolpi dell'11 settembre sul turismo e in particolare sui movimenti dall'estero, continua ancora la straordinaria crescita dell'agriturismo toscano. Le aziende agricole autorizzate sono ormai oltre 2300 (per la precisione 2.313 al settembre 2002). Nell'Annuario ufficiale 2001 risultavano 1951 imprese e anche questo numero esprimeva un aumento del 13 per cento rispetto all'anno precedente.

La Toscana pesa sul movimento agrituristico nazionale per una percentuale compresa tra un terzo e un quarto. Complessivamente la nostra regione - sempre con dati riferiti allo scorso settembre - conta su 27.440 letti, di cui 19.034 in unità abitative e 8.406 in camere. Sono 520, cioè poco meno di una su quattro le aziende autorizzate anche all'attività di ristorazione, 381 quelle che offrono attività ricreative e culturali.
Per numero di aziende la provincia più "agrituristica" è Siena, con 662 strutture, seguita da Grosseto (441), Firenze (377) ed Arezzo (277).
I comuni più "agrituristici" sono invece Grosseto (100), Manciano (55), Greve (42), Cortona (41), Volterra (37), San Casciano Val di Pesa (36), Magliano in Toscana (36).



Il peso dell'agriturismo
Circa 350 milioni di euro spesi dagli "agrituristi" in Toscana solo nel 2001, spesa che attraverso una produzione di quasi 500 milioni, con un valore aggiunto di 264 milioni ed una quantità di lavoro pari a 6.700 unità di lavoro annue. E' questo il peso economico dell'agriturismo toscano, così come fotografato dal Rapporto sull'economia agricola della Toscana, frutto della collaborazione di Irpet ed Arsia e pubblicato nei mesi scorsi. Sono cifre che solo nel 1996 erano inferiori della metà.

Il valore aggiunto delle attività agrituristiche rappresenta circa l'8 per cento del valore aggiunto del settore primario diffuso. Il Rapporto segnala che la maggior parte della ricchezza viene prodotta in aree rurali che investono "anche realtà territoriali che non hanno molte altre alternative di sviluppo" e che "l'agriturismo è una delle forme più proficue di valorizzazione economica dell'ambiente antropizzato della Toscana, del suo paesaggio, delle tradizioni agricole". "Il suo sviluppo - conclude il Rapporto - è garanzia di attenzione verso la tutela della campagna e delle sue modalità di gestione, quale interesse dei residenti, degli imprenditori agricoli e di quelli turistici in generale".

Quanti lo scelgono
In attesa di poter elaborare i dati relativi al 2002, i dati disponibili riguardano l'intero anno 2001, anno peraltro segnato nei suoi ultimi mesi dalla tragedia dell'11 settembre.

Complessivamente gli arrivi negli agriturismi toscani sono stati 303.355, le presenze 1.749.977. Il nostro agriturismo continua ad essere particolarmente ricercato dai viaggiatori stranieri, che ancora costituiscono una larga maggioranza. Gli italiani hanno inciso per un totale di 137.766 arrivi e 541.890 presenze. E' la Germania il paese che più dimostra di amare la vacanza agrituristica in Toscana (63.693 presenze, 496.864 arrivi). Seguono il Regno Unito (17.860 arrivi, 143.783 presenze), gli Stai Uniti (17.272 arrivi, 118.220 presenze), i Paesi Bassi (12.793 arrivi, 95.693 presenze), il Belgio (9.231 arrivi, 70.278 presenze).

Importanti anche gli arrivi da Francia, Austria, Svizzera, ma non mancano presenze significative anche da paesi come l'Australia (15.082 presenze) e Israele (12.639).

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