Mobilitazione dei S.in.COBAS a Firenze: in carcere da questa notte Francesco Caruso e alcuni militanti della rete del Sud Ribelle

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2002 16:00
Mobilitazione dei S.in.COBAS a Firenze: in carcere da questa notte Francesco Caruso e alcuni militanti della rete del Sud Ribelle

Oggi ore 17 presidio dei Cobas davanti alla prefettura in via Cavour in solidarietà con i compagni arrestati a Napoli, Cosenza e Taranto.
Sono passati soltanto pochi giorni dal successo del Fse di Firenze. Oltre 60 mila delegati e un milione di manifestanti contro la guerra. Stanotte gli arresti di esponenti della Rete Sud Ribelle, tra cui Francesco Caruso, in un'operazione preparata da tempo con un verbale di accuse di 340 pagine, con un ordinanza di custodia cautelare notificata a 42 indagati, appartenenti in prevalenza all'area no-global del sud d'Italia accusati, tra l'altro, di "sovvertire violentemente l'ordinamento economico costituito nello stato".
Gli operai della Fiat di Cassino del S.in.Cobas, oggi presenti a Roma in presidio davanti al Senato per dire no ai licenziamenti previsti dal piano Fiat, hanno espresso immediatamente la loro piena solidarietà agli arrestati e denunciato il carattere politico del provvedimento della procura di Cosenza.
"Il Governo cerca la vendetta dopo lo smacco di Firenze: questa è la verità politica che tutti percepiscono, al di là della formale iniziativa della Procura di Cosenza" ha dichiarato Gigi Malabarba, capogruppo del PRC al Senato, che ha presentato un'interrogazione urgente al Ministro Pisanu sui 42 arresti di questa mattina.
"Si tratta di un tentativo grave e premeditato di divisione e criminalizzazione del movimento per provocare una sua deriva minoritaria, proprio mentre le proposte da esso avanzate contro la guerra e le politiche liberiste guadagnano consensi di massa sempre più grandi.

Si vuole inoltre colpire il conflitto sociale, a partire dalla lotta alla FIAT, e la resistenza disobbediente alla Legge Bossi-Fini sull'immigrazione che con il movimento no global si stanno saldando" continua Malabarba.
"Ma la forza e la maturità date dalla radicalità degli obiettivi, insieme all'unità di tutte le componenti del movimento manifestatesi pacificamente a Firenze, impediranno la sua criminalizzazione, ripetutamente ricercata da oltre un anno e mezzo. Vedo il regista principale di questa strategia, che non è solo nel nostro paese e neppure solo di questo Governo -conclude Malabarba - e si chiama Gianni De Gennaro".

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