FSF: evitare il corteo? Dibattito nel Forum
Intanto gira voce che i violenti del calcio stiano per accorrere a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2002 07:57
FSF: evitare il corteo? Dibattito nel Forum<BR>Intanto gira voce che i violenti del calcio stiano per accorrere a Firenze

Oggi il Governo potrebbe affermare, all'ultimo minuto, dopo che tanta gente si è impegnata da mesi a organizzare tutto: "il Forum non si fa, o si fa da un'altra parte". Se il FSF decidesse ugualmente di sfidare le forze dell'ordine che impediscono l'esercizio di un sacrosanto diritto democratico, sarebbe pronto uno scontro fotogenico con la polizia. L'estrema destra, senza nemmeno doversi scomodare a fare intervenire infiltrati, piazzando qualche telecamera al posto giusto avrà gioco facile a screditare la manifestazione internazionale.

E allora veramente non si parlerà di altro che di ordine pubblico.
Di ora in ora si fanno più insistenti le voci secondo le quali il Ministero dell'Interno "non sarebbe in grado" di impedire ai violenti del calcio di trasformare la manifestazione in programma il 9 novembre a Firenze in una ribalta del teppismo. In città si parla di giocatori del calcio in costume che si starebbero dando appuntamento per intervenire al corteo del 9 e "sistemare i rossi". A Roma invece c'è chi giura che le frange estreme delle tifoserie calcistiche siano già pronte ad intervenire al FSF.

Già l'anno scorso si parlò per Genova di centinaia di manifestanti "infiltrati": gruppi di giovani facinorosi, estranei alla politica, accorsi al G8 soltanto per scontrarsi con le forze dell'ordine. Si tratta di ultras calcistici, conosciuti, schedati (se non pregiudicati) che negli stadi dell'intera penisola, ogni domenica, impegnano migliaia di uomini della Polizia e dei Carabinieri in un'assurda (e costosissima) guerra per l'ordine pubblico. Le partite sono da anni un'impressionante palestra di violenza, dove una generazione si esercita all'odio razziale sotto la stupida bandiera del pallone.

E' recentissimo l'episodio del nordafricano aggredito dagli ultras della Lazio. Ebbene, questo mondo clandestino delle curve negli ultimi anni è cresciuto nella marginalità/clandestinità utilizzando persino internet per comunicare. La rete è piena di siti dove si inneggia alla violenza. Sia contro le tifoserie avverse (ma i leader si conoscono tutti tra di loro) sia contro Polizia, o Carabinieri (a seconda che ci si professi di destra, oppure di sinistra). Il risultato è che a Firenze la manifestazione potrebbe essere infiltrata da centinaia di "aggressori" ben organizzati e preparati alla guerriglia.

E il Ministero dell'Interno avrebbe buon gioco nell'affermare che, confusi tra migliaia di innocenti manifestanti, era impossibile riconoscerli. Eppure basterebbe navigare un poco in rete per sapere chi sono e che intenzioni hanno.
Qualcuno ormai lo propone per salvare un forum internazionale di tre giorni con 18 conferenze, 150 seminari e un numero imprecisato di riunioni, workshop, ecc.. Per consentire lo svolgimento del Forum in un clima meno teso e quindi il massimo di partecipazione (non solo quantitativa), si sta valutando un'alternativa alla manifestazione: un megaconcerto nella zona dello stadio, evento a cui parteciperebbero 150.000 persone venute da tutta Europa, per dire che un altro mondo è possibile.

Se ne parlerà oggi all'incontro delle ore 17.30 all'Andrea del Sarto del Gruppo Guerra e lunedì sempre all'Andrea del Sarto (ore 21,30).
"L'ansia di essere accettati come bravi ragazzi evidentemente gioca brutti scherzi -commenta Luciano Malavasi nel Newsgroup di FSF- Ma per evitare sul serio i cosiddetti incidenti bisognerebbe smettere di criticare capitalismo, neoliberismo e il suo strumento principe: la guerra. Solo allora non sarebbero più sollevati problemi di ordine pubblico come stanno facendo media e forze politiche".

"La situazione è molto tesa -ribatte Raphael Calvelli- sia a causa delle tensioni governative, sia a causa di qualche persona che verrà avendo capito male cosa sia fare politica, e sarebbe un segno di intelligenza preventiva evitare che il corteo prosegui nei percorsi che inviterebbero di più a pericoli per la città". "I problemi di ordine pubblico non sono una fantasia -conferma Paolo Aiello- è molto probabile che si verifichino. Che poi ci siano anche e forse soprattutto perchè c'è che ha interesse a screditare il movimento e farà di tutto per provocarli, non cambia di molto le cose, e non giustifica certo il fatto che gli organizzatori se ne lavino le mani.

E screditare il movimento è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno. Esistono i principi, la difesa della libertà di espressione e tante belle cose del genere, ma esistono anche la strategia e il buon senso. Gli uni senza gli altri ci portano poco lontano. L'abbiamo verificato tante volte in passato. Non sarebbe ora di decidersi a imparare qualcosa dall'esperienza?". "Personalmente credo che abbiamo anche il compito di difendere la libertà di manifestare in Italia -spiega Graziella Bertozzo- Un paese dove non si può più manifestare in piazza è un paese destinato a vedere, in futuro, la ribellione e la rivolta.

Nonostante noi".
Le "regole" che tutti coloro che intendono partecipare al Social Forum devono rispettare sono racchiuse nella Carta dei principi firmata in Brasile nel 2001. Nel documento si legge che il Social Forum è "uno spazio aperto di incontro per la riflessione, il dibattito democratico di idee, la formulazione di proposte, il libero scambio di esperienze" e che promuove "il rispetto dei diritti umani, le pratiche di democrazia reale, le relazioni pacifiche, in uguaglianza e solidarietà, tra le persone, le etnie, i generi e i popoli, e condanna ogni forma di dominazione e di assoggettamento dell'uno sull'altro".

E ancora "le proposte del Forum Sociale sono pensate per assicurare che la globalizzazione solidale prevalga come nuova fase della storia del mondo, nel rispetto dei diritti umani universali e dei diritti di tutti i cittadini -uomini e donne-, di tutte le nazioni e dell'ambiente, fondata su un sistema internazionale democratico e su istituzioni al servizio della giustizia sociale, dell'uguaglianza e della sovranità dei popoli".
Domenica pomeriggio ore 15,30 con partenza da villa Vogel è in programma una marcia per la pace e contro la guerra con soste significative davanti alla banca, ad un distributore, alla Macdonald e arrivo in piazza dell'Isolotto.

La marcia è promossa da FSF, Q.4 e associazioni.

Il segretario nazionale di Radicali Italiani, Daniele Capezzone, e Antonio Bacchi, segretario dell’associazione radicale fiorentina “Andrea Tamburi”, hanno scritto ieri al Presidente della Regione Claudio Martini e al Sindaco di Firenze Leonardo Domenici, per invitarli a partecipare al “Forum per la libertà, per la democrazia, per la nonviolenza” che si svolgerà a Firenze, presso l’Hotel Michelangelo, dall’8 al 10 novembre, un’iniziativa pensata per dare voce all’altra Firenze, all’altra Toscana, all’altra Italia, a tutti coloro che sui temi della globalizzazione non si riconoscono nelle posizioni antiamericane, antioccidentali, anticapitaliste dei Forum sociali.
I radicali auspicano che l'invito sia raccolto dai rappresentanti delle Istituzioni, certi che la loro presenza al Forum potrà da un lato servire ad approfondire i temi del dibattito, dall'altro dimostrare in maniera tangibile che l'attenzione di Comune e Regione è rivolta a tutte le iniziative che in qualche modo vogliono favorire il dibattito e l'approfondimento riguardo ai temi della globalizzazione.

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