Il Kurdistan a Firenze
Confronto in Palazzo Medici Riccardi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 ottobre 2002 15:25
Il Kurdistan a Firenze<BR>Confronto in Palazzo Medici Riccardi

24 ottobre 2002 – E’ una delle aree più calde del mondo, una patria riconosciuta sulla carta ma negata nei fatti. Il Kurdistan, di fatto, sopravvive anche grazie alla cooperazione degli Enti locali, come la Provincia di Firenze, che attraverso la VI commissione consiliare (‘Relazioni internazionali’) svolge un’intensa attività in questa direzione. Il punto sulla situazione: mercoledì 30 ottobre, alle 18, nella Sala Rossa di Palazzo Medici Riccardi, su invito della Presidenza della Giunta provinciale, con rappresentanti provenienti dal Kurdistan, come Omar Ahmed, vicegovernatore di Sulaymania, città legata alla Provincia di Firenze da un patto di amicizia e solidarietà, che verrà illustrato dal vicepresidente della Provincia Piero Certosi.

Il consigliere Beatrice Biagini, invece, parlerà del sostegno al Centro Asuda per le donne vittime della violenza. Gli altri interventi, invece, su “Questione curda: il programma ‘Oil for Food’ e il sostegno alla cooperazione degli enti locali”, in un confronto, presieduto da Gianni Panerai (Presidente della VI commissione consiliare) con la partecipazione di Carlo Boldrini, presidente dell’Associazione Italia-Kurdistan; Massimo Marconcini, Alessandro Giorgetti, Sandro Targetti, consiglieri della VI commissione consiliare; Massimo Toschi, consigliere del Presidente della Regione Toscana per la cooperazione e la pace; Alberto Brasca, Presidente del Consiglio comunale di Firenze.
Una delegazione del Consiglio provinciale di Firenze ha recentemente visitato Mawat, zona del Kurdistan iracheno, nel quadro di una campagna sostenuta dalla Provincia di Firenze per lo sminamento di quell'area.

I consiglieri provinciali Beatrice Biagini e Sandro Targetti hanno recentemente visitato l’area per portare gli aiuti e verificare la conduzione dei progetti per lo sminamento e per il sostegno alle donne seguite dal Centro Asuda di Sulaimania, approvati dalla VI commissione consiliare che si occupa di pace e cooperazione. La Provincia di Firenze ha contribuito al programma della Norvegian People Aid che lavora in vari territori della regione. Npa ha iniziato nel 1991 la campagna di sminamento registrando un incremento di personale che oggi arriva alle 107 unità di sminatori individuati tra la popolazione maschile curda.

Cinque i siti di intervento. A Mawat, dov'è il campo in cui lavorano otto sminatori finanziati dal contributo della Provincia di Firenze grazie a un progetto della VI commissione, il livello degli incidenti si è ridotto dal 1995 a oggi da 500 a meno di 50 casi l’anno. Le mine collocate in questa zona sono di fabbricazione italiana. Il campo in cui viene realizzato l intervento è Banu Khazena dove si trovano mine del 1986-87 poste dall'esercito iracheno. A Sulaymania la Provincia di Firenze sostiene il Centro Asuda che, organizzato dall’ Unione Donne, si occupa di assistere donne vittime di violenze sessuali da parte di militari iracheni e in famiglia.

Il Centro dispiega la sua opera in tre dipartimenti (protezione, ricerca e salute) e sta compilando un indagine sulla situazione delle donne in Kurdistan. Si è registrato, in particolare, un forte incremento di maltrattamenti nei villaggi periferici, oggetto di un tentativo di espansione di gruppi islamici radicali. Gli assistenti di Asuda , gli avvocati e gli psicologi che lavorano al presidio antiviolenza sono tutte persone ricercate dal governo iracheno e esposte ad atti di terrorismo da parte di integralisti islamici.

A questo centro sono stati destinati 16 mila euro della Provincia di Firenze.
Nel quadro di questi rapporti una delegazione del Kurdistan iracheno raggiungerà mercoledì Firenze.

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