Jazz: mercoledì in piazza della Libertà
Sabato, domenica e lunedì a piazza Santissima Annunziata

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 luglio 2002 15:51
Jazz: mercoledì in piazza della Libertà <BR>Sabato, domenica e lunedì a piazza Santissima Annunziata

Stasera alle ore 21.15 quartetto On the Brink.
I due ideatori, il tenor sassofonista Stefano Negri ed il chitarrista Valerio Morelli, decidono di seguire quei percorsi tracciati dall’esperienza di un grande personaggio dell’improvvisazione jazzistica dei nostri giorni: Jerry Bergonzi.
L’idea prende corpo in seguito all’amore nei confronti del mondo improvvisativo post-coltraniano, la ricerca di atmosfere dense e sfumate ricche di colori ma nel contempo basate su ardite spericolatezze armoniche e ritmiche.

Questo porta ad un repertorio in cui convivono pezzi originali e standards rivisitati e brani dello stesso Bergonzi.
La novità è, soprattutto, nella formazione del gruppo che vede la sostituzione del pianoforte (strumento canonico nel quartetto jazz) con la chitarra elettrica, effettata e filtrata capace di creare dei tessuti timbrici inusuali ma stimolanti e moderni, inoltre il repertorio pur lasciando completa libertà d’espressione ai solisti, non indugia mai in facili sperimentalismi.
Domenica Jazz Report suonano una musica avvolgente e perfetta per il salotto della SS.

Annunziata che spazia dal Latin Jazz al Funky.
Le preziose composizioni di Sandro Morini (che da anni abbiamo il piacere di ascoltare anche insieme alla Sunrise Orchestra, nella quale è arrangiatore, compositore e strumentista) lasciano trasparire antichi innamoramenti per musiche anche molto distanti tra loro come quelle di Keith Jarret e Sonny Rollins. Un progetto importante, che si è concretizzato nel 1999 con l’uscita del disco This is my way to say...I pray , registrato con lo stesso gruppo che possiamo ascoltare oggi (al quale all’epoca si aggiungeva anche il pianista Michele Papadia).

Sintonizzato sulla frequenza dell’essenzialità dei sentimenti, l’artista fiorentino ha trovato la formula ideale che esalta la sua spiccata predisposizione per la composizione e per le personali riletture di imperdibili standards.
Un gruppo consolidato da anni che si avvale di cinque preziose figure del jazz toscano, dei quali ricordiamo Rodolfo Sarli, (che abbiamo recentemente apprezzato, oltre che con i suoi Dixie Train, anche con il progetto trasversale del Chicago Underground Duo -presentato in anteprima a Fabbrica Europa lo scorso giugno-), e Nicola Vernuccio, direttore della già citata Sunrise Orchestra oltre che straordinario contrabbassista.
Lunedì Tamales de Chipil.
Il tamales è un impasto di mais cotto a vapore in una foglia di banano ed il chipil è la spezia che lo insaporisce.


Il gruppo nasce nel 1999 e già nel 2000 esce il loro primo cd prodotto dal Coordinamento Toscano di sostegno alla lotta Zapatista col titolo Un CD per il Chiapas.
La loro musica è una fusione di generi di matrice popolare, come ska, reggae, blues, latino, tzigana, folk-rock e musiche a loro geograficamente più o meno vicine. La definiscono “genere popolare” in quanto credono nel multietnismo, così, il divertimento, il ballo, le riflessioni e l’enegia impattante che ne scaturiscono sono sicuramente inspirate alla forza perenne dell’utopia.
L’utilizzo di strumenti affascinanti come il particolare dijeredoo, strumento a corde australiano, rendono la loro musica ancor più esotica e degna di un attento ascolto.
Molti sono già i riconoscimenti, le segnalazioni ed i premi ricevuti a On the Road (Pelago), Arezzo Wave, Il Rock va in Circolo legato a Controradio di Firenze ed il primo premio della città di San Miniato in occasione della rassegna Voci in Transito.
Per informazioni: Stefano Filipponi tel.

348 8102501 stefano@fringe.it

Omaggio a John Coltrane mercoledì 17 luglio 2002 – ore 21,30 – ingresso gratuito in piazza della Libertà
St. John Trio è una formazione composta da musicisti - Nico Gori sassofoni & clarinetti, Franco Santarnecchi tastiere e Piero Borri alla batteria - cresciuti sotto l'influenza del sassofonista americano John Coltrane: il loro concerto vuole essere un omaggio a questa grande figura del jazz di tutti i tempi, il gruppo ripercorre le tappe del suo sviluppo musicale che va dal be-bop - periodo in cui Coltrane suonava nel quintetto di Miles Davis - alle esperienze del suo storico quartetto che già negli anni sessanta esplorava le forme di integrazione delle tradizioni musicali dell’ India e dell’ Africa con la tradizione musicale del mondo occidentale.

Una musica impressionistica, caratterizzata da un’ energia indomabile, affidata all’esecuzione di musicisti di prima classe che il batterista Piero Borri ha riunito intorno a se per celebrare questo mito, dove la musica è come una religione, e John Coltrane un venerabile maestro.

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