Una contesa sui risciò

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 luglio 2002 12:37
Una contesa sui risciò

Battaglia al Comune di Firenze sulla vicenda del "tasso'" (acronimo che sta per turismo ambiente servizi sociale occupazione), un riscio' a pedali che puo' trasportare due persone, che l'azienda che l'ha concepito cerchera' di far circolare per le strade del centro storico fiorentino gia' dal prossimo sabato a costo zero.
L'azienda dice di aver provato a chiedere una licenza, ma che non e' stata minimamente presa in considerazione, per cui, sponsor pubblicitari permettendo, ha optato per il trasporto gratuito.

Qualche tempo fa chi aveva provato a lanciare un servizio di "mototaxi" per persone, si era visto negare ogni permesso, fino al sequestro dei mezzi pur trasportando gratuitamente le persone.
Ieri l'assessore allo sviluppo economico della citta'ha parlato di non meglio identificate autorizzazioni per far circolare questi mezzi, financo la necessita' dell'occupazione di suolo pubblico.
"Ma il confuso (rana o topo, rispetto ai celebri Paralipomeni leopardiani?) -commenta l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori- assessore Francesco Colonna, non e' solo.

Nel Consiglio Comunale che lo mantiene ha trovato (Ds e Rifondazione Comunista) chi gli fa eco, in nome dell'effige da paese coloniale che il tasso' evocherebbe. Chissa' cosa diranno in quei Comuni della riviera' romagnola (molto simili al colore politico dei nostri anti-colonialisti) dove il riscio' e' da sempre che circola.
In questa amministrazione conservatrice (toglieteli il percorso di un autobus inquinante n.23 o 14 o 6 dal centro e sentite cosa si inventeranno in nome del modernismo), per difendere la corporazione dei taxi che tutto decide, si fa questo e altro.

La combutta di questa corporazione politico/sindacale con l'amministrazione comunale della citta' e' un elemento portante e pregnante della mobilita' immobile e inquinante che fa da cappa al quieto e sano vivere: che i taxi mancano lo sanno tutti, ma le licenze esistono solo al mercato nero per minimo 250 mila euro, e il Comune chiude gli occhi sulla situazione e foraggia l'esistente, tant'e' che, come nel nostro caso dei tasso', cerca di stroncare qualunque concorrenza pur se a pedali . e gratuita.

E' una politica cugina di quella che, in una citta' dove si vive in buona parte di turismo, non provvede a gabinetti pubblici e fontanelle: servire i venditori di acque minerali e' alla stregua di servire i taxisti.
E cosa di meglio del richiamo ideologico anti-coloniale mescolato alla difesa della corporazione? Un metodo di lotta e di governo, che tutto immobilizza, tutto mantiene in nome dei sani principi del 1800. nel 2002!
Chissa' perche' continua ad essere florida l'abitudine del ghibellin fuggiasco che, nella dimensione degli anni 2000, si porta dietro, oltre alla sua arte i miliardi delle aziende che e' meglio fare altrove.
Speriamo che, anche questa volta come il ghibellin fuggiasco a suo tempo, venga fuori non tanto una commedia divina, ma almeno qualcosa come i paralipomeni della batracomiomachia in nuova versione, con protagonisti l'assessore Colonna (ancora il dubbio: topo o rana?) e i fantasmi del colonialismo rievocati dalle sedute spiritiche di diessini e rifondaroli".

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