Tre ore di musica ininterrotta: venerdì sera Pat Metheny a Sesto Fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 giugno 2002 18:19
Tre ore di musica ininterrotta: venerdì sera Pat Metheny a Sesto Fiorentino

“Amo esibirmi soprattutto nei paesi latini, dove il pubblico è più caldo ed entusiasta” aveva detto Metheny alcuni mesi fa presentando la sua tournèe mondiale. Ma al primo posto, non ci sono dubbi c’è l’Italia. Lo ha dimostrato anche venerdì sera nel concerto inaugurale di Sesto d’Estate nel nuovo campo sportivo del Polo universitario di Sesto Fiorentino. Metheny ha sviluppato un rapporto con il suo pubblico italiano davvero speciale. Per tre ore un grande successo per la band e sicuramente uno dei momenti migliori del tour.

Proprio a Firenze, dove sembra passare il testimone a due suoi amici che si esibiranno presto in città: Pino Daniele, con il quale anni fa ha fatto anche un tour, ed Enrico Rava che chiuderà la rassegna sestese.
Dunque grande pubblico, a lungo ordinatamente in attesa fuori della grande struttura. Poi esultanza all’arrivo del loro beniamino capellone sul palco, due brani di prologo quasi in assolo, ed ecco tutto il sestetto con effetti di luce sulla scena e un impianto di amplificazione di potenza.

Dopo alcuni minuti Metheny con un gesto evangelico invita il pubblico sulla gradinata dello stadio a scendere per sedersi sotto il palco, con grave disdetta dei fotografi. Ma da quel momento in poi è un flusso ininterrotto di musica per tre ore, con applausi a sottolineare gli assoli, dialogo col pubblico, ironia sul mondiale del calcio.
Eccellenti le performances musicali del chitarrista, testimoniate in particolare dai fantastici assolo in Proof e in Place in the World Ma i virtuosismi si fermano qui: la musica sembra un ritorno al passato e non si sentono particolari innovazioni.

Lo spettacolo rimane imperniato sul classico suono della chitarra-synth di Metheny, che non sposta di molto il proprio orizzonte sonoro. Forte matrice melodica, ma che fa pensare ad un’involuzione espressiva in cui l’obiettivo è sempre dare l’opportunità al leader di sfoderare poderosi, ma ripetitivi assoli come in As it is. Il gruppo suona percorrendo strade abbastanza conosciute da chi lo apprezza da anni, e le sensazioni trasmesse da questa musica, la tecnica di questi musicisti stanno sempre sul filo del tecnicismo fine a sé stesso.


Pat Metheny è in tournée in l'Italia: a Sanremo l'11, il 12 a Milano, il 13 a Bologna, venerdì sera a Sesto Fiorentino, ieri a Marino (Roma), oggi a Pozzuoli, il a 18 Bari, il 19 a Pesaro e il 20 Venezia. Il tour, partito con un centinaio di tappe negli Usa, è l'occasione per il Pat Metheny Group di presentare l’ultimo album, Speaking Of Now. A tre anni dal suo ultimo lavoro in studio, Pat Metheny presenta una nuova formazione, con gli amici Lyle Mays al piano e Steve Rodby al basso, un musicista quest’ultimo di straordinaria capacità melodica.

Li affiancano tre giovani: il percussionista camerunense Richard Bona ed il trombettista vietnamita Cuong Vu, ma soprattutto il messicano Antonio Sanchez alla batteria, di rara capacità, quasi fisica riuscendo a suonare contemporaneamente con mani e piedi tanto da sembrare a chi non lo guardasse due musicisti in uno. L’avvicinamento tra Sanchez, batterista tra i migliori al mondo, e Metheny è cominciato tempo fa proprio in Italia, a Torino, dove il chitarrista statunitense ha ascoltato il batterista in trio con Danilo Perez rimanendone assolutamente colpito.


Speaking Of Now, 11° capitolo della vicenda del gruppo, dopo l'esperienze più prettamente jazzistiche dei due album con il suo trio (Trio 99-00 e Trio > Live) ritorna a quelle tipiche sonorità new age che hanno reso famosa questa formazione che conta milioni di fans in tutto il mondo. Attivo da ben cinque lustri sulla scena del jazz Metheny è l’unico ad aver vinto la bellezza di sette Grammy Awards consecutivi per altrettanti dischi. Durante la registrazione di questo album, il gruppo è rimasto particolarmente colpito dall’attacco alle Torri Gemelle, dato stavano registrando il disco a New York e che Metheny abitava nel World Trade Center.

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