'L'ombra del genio - Michelangelo e l'Arte a Firenze dal 1537 al 1631'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 giugno 2002 07:24
'L'ombra del genio - Michelangelo e l'Arte a Firenze dal 1537 al 1631'

''La mostra che inauguriamo oggi, oltre ad essere una mostra che non si può descrivere ma che va vista perché di una bellezza unica, rappresenta prima di tutto un modo per rilanciare l'attività espositiva di altissimo livello a Firenze''. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, presentando ieri mattina alla stampa a Palazzo Strozzi la mostra 'L'ombra del genio - Michelangelo e l'arte a Firenze dal 1537 al 1631'.
Un impegno che l'Amministrazione comunale porta avanti ''insieme ad altri importanti enti come Firenze Mostre, la Soprintendenza, l'Ente Cassa di Risparmio - ha aggiunto il sindaco - perché tutti siamo convinti del ruolo che la nostra città può avere nel settore espositivo''.

Domenici si è poi soffermato su altri due obiettivi della mostra che resterà aperta a Palazzo Strozzi fino al prossimo 29 settembre per poi trasferirsi negli Stati Uniti, a Chicago (dal 9 novembre 2002 al 2 febbraio 2003) e a Detroit (16 marzo 2003 - 8 giugno 2003). ''Tante sono le opere che arrivano da musei e collezioni private di altri grandi città europee, e non, 'amiche' di Firenze. Mi piace sottolineare, però - ha detto Domenici - la stretta collaborazione che si è venuta rinsaldando con gli Stati Uniti, e che conferma quei legami, esistenti da sempre, che dopo l'11 settembre del 2001 si sono ancora più rafforzati''.

L'altro obiettivo è quello di ribadire la grandezza della figura di Michelangelo, anche in vista del cinquecentesimo anniversario del David che ''che ricorrerà nel 2004. Una figura importante che fa sì riferimento all'uomo, ma che ben rappresenta anche la sfida accettata da chi si trova a combattere con un avversario estremamente più forte. Una sfida - ha concluso il sindaco - che può essere utile esempio anche per noi, perché il nostro futuro può essere migliore se affrontato con serenità e determinazione''.

A chi troppo spesso parla dell'incertezza del futuro, Domenici ha voluto dare un importante segnale di speranza, ''perché dal nostro passato, dalla nostra storia, può venire la forza e la spinta necessaria ad andare avanti''.

In evidenza