Amici della Musica Firenze: Stagione 2002-2003 e Settembre Musica 2002

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 giugno 2002 07:11
Amici della Musica Firenze: Stagione 2002-2003 e Settembre Musica 2002

Grandi interpreti e spazio ai giovani, le più belle pagine della tradizione ma anche un’attenzione particolare alla musica del Novecento e contemporanea (con prime esecuzioni italiane), cicli monografici o a tema: sono queste le principali caratteristiche che, anche per la Stagione concertistica 2002-2003, permettono agli Amici della Musica Firenze di porsi ai vertici nazionali per l’elevata qualità e la varietà delle proposte concertistiche, in una programmazione che rivaleggia con le più importanti istituzioni europee.
Sono davvero i più prestigiosi nomi del pianismo internazionale ad animare il ricco calendario della Stagione 2002-2003: Alfred Brendel, in un recital che tocca solo tre città italiane (19 Ottobre), Daniel Barenboim (28 Ottobre), Murray Perahia, con le Variazioni Goldberg dell’amato Bach (3 Novembre), Paul Badura-Skoda (17 Novembre), Arcadi Volodos (8 Dicembre), Aldo Ciccolini (8 Marzo), Krystian Zimerman (9 Marzo).

Altri significativi interpreti del pianoforte si presentano poi in varie formazioni da camera. Bruno Canino è accanto al superbo violino di Kolya Blacher per un programma che include Ravel, Schubert, Sarasate e persino una pagina del noto oboista Heinz Holliger (9 Novembre), e si unisce poi al pianoforte dell’amico Antonio Ballista e all’Athestis Chorus diretto da Filippo Maria Bressan per presentare una rara versione del celebre Requiem Tedesco di Brahms (13 Aprile). Lilya Zilberstein, anche lei rinomata pianista, propone invece lo straordinario Quintetto op.

34 di Brahms assieme all’American String Quartett (16 Novembre).
Testimoniata da diversi esempi nei programmi dei concerti, la sensibile attenzione degli Amici della Musica nei confronti della musica del Novecento e contemporanea trova quest’anno il suo acme in due prime esecuzioni italiane. Al nuovo Sestetto d’archi Luigi Boccherini, formato a seguito di un’audizione nazionale e preparato da Franco Rossi, spetta il compito di far ascoltare per la prima volta il Sestetto di Salvatore Sciarrino, all’interno di un programma che accoglie anche il Brahms dell’op.

18 e Boccherini (23 Novembre). Il brano è stato esplicitamente commissionato dalla nostra Associazione assieme ad altre prestigiose istituzioni musicali italiane, nell’ambito di un progetto promosso dal CIDIM. Prima esecuzione italiana anche per la nuova Sequenza per violoncello di Luciano Berio, presentata da Rohan de Saram, violoncellista del Quartetto Arditti; nello stesso concerto, anche Andrea Lucchesini rende omaggio ad uno dei massimi compositori di oggi eseguendone la Sonata per pianoforte, della quale è stato peraltro il primo interprete mondiale.
È il celeberrimo violoncellista Yo-Yo Ma, in una serata che fa da preludio all’inaugurazione ufficiale della nuova Stagione, ad aprire l’ampia galleria dei cicli concertistici monografici, dedicati a particolari repertori o a temi specifici, che animano anche il cartellone della Stagione 2002-2003.

Yo-Yo Ma prosegue l’appuntamento con “La via della seta”, il progetto internazionale e multidisciplinare promosso dall’omonima fondazione americana ed ideato per documentare il fitto reticolato di interscambi culturali, in particolare le contaminazioni di forme e strumenti musicali fra le terre toccate dalla leggendaria via della seta e l’occidente. Da solo o con gruppi strumentali di vario genere, Yo-Yo Ma è l’interprete di programmi con pagine di compositori per lo più contemporanei e che hanno tratto ispirazione dalla musica della loro terra, citando o modellandone le inflessioni folkloristiche.

Il Quartetto Fonè, una delle migliori formazioni italiane d’archi oggi esistenti, porta a termine l’interessante indagine sui rapporti fra musica colta e tradizione popolare del ciclo “NonsoloBartók”, affiancando le testimonianze della presenza del folklore in Bartók a quelli di altri autori. Negli ultimi appuntamenti del ciclo, il musicista ungherese trova la sua pietra di paragone in Ravel, che ricrea colori e ritmi della musica spagnola (26 Ottobre), ed in Schubert, che guarda alla tradizione popolare della sua terra e nello spirito d’una sinistra tarantella chiude il suo ultimo quartetto (11 Gennaio).

Il pianista Alexander Lonquich è ancora protagonista del ciclo intitolato “Ravvicinamenti: opere conosciute ed autori immaginati”: concerti che accostano pagine tratte dal più consueto repertorio pianistico ma suonate su strumenti d’epoca a musiche che, per varie ragioni, non rientrano invece nel repertorio più diffuso della letteratura pianistica. Ciascun brano presentato nel concerto viene preceduto da introduzioni, durante le quali lo stesso Lonquich illustra le ragioni storiche e stilistiche degli accostamenti.

Se Wagner, Poulenc e Jolivet vengono così messi accanto a Schubert e Ravel (13 Ottobre), Chopin e Rachmaninov si alternano ad uno Stravjnskij non particolarmente noto (2 Marzo). Prosegue pure l’affascinate “Progetto Beethoven”, ciclo pluriennale (promosso congiuntamente dagli Amici della Musica Firenze e dall’Unione Musicale di Torino) che vuole esplorare l’universo beethoveniano attraverso la proposta di tutte le Nove Sinfonie e di tutti i concerti. Interpreti tutti italiani per il “Progetto Beethoven”, ciclo che ha già incontrato i pieni favori di pubblico e critica, con protagonisti assoluti l’Orchestra da Camera di Mantova ed il suo direttore principale Umberto Benedetti Michelangeli, ai quali si affiancano il pianista Andrea Lucchesini ed il violinista Giuliano Carmignola; i tre nuovi appuntamenti propongono le Sinfonie n.

4, 5, 6, il Concerto n. 4 e l’“Imperatore”, il Concerto per violino (2 Novembre, 1 Febbraio, 12 Aprile). Il celeberrimo Sestetto d’archi dei Filarmonici di Berlino propone poi, in due giornate consecutive, una ricognizione completa nel mondo dei Quintetti e dei Sestetti di Brahms (8, 9 Febbraio).
L’inaugurazione ufficiale della Stagione 2002-2003 è con un terzetto di veri fuoriclasse, quello formato dal violinista Gidon Kremer, dalla clarinettista Sabine Meyer e dal pianista Oleg Maisenberg, riuniti assieme per un programma che guarda per intero al Novecento storico (12 Ottobre).

Dopo il sensazionale successo della passata stagione, tornano poi il violino, il violoncello ed il pianoforte del Trio Altenberg, formazione di origine e cultura autenticamente viennese stavolta alle prese con un programma che incornicia il compositore contemporaneo tedesco Zimmerman fra Haydn e Beethoven (24 Novembre); analogo per combinazione strumentale, ma con le sonorità raccolte del fortepiano anziché quelle del pianoforte, il gruppo tutto italiano Voces Intimae suona invece lo Schubert celeberrimo del Trio op.

100 e Mendelssohn (12 Gennaio). Nomi di primissimo piano nel panorama internazionale anche per quel che riguarda altri gruppi cameristici, variamente assortiti, e piccole compagini strumentali. Il superlativo Quartetto Artemis si unisce alla viola di Thomas Kakushka ed al violoncello di Valentin Erben (entrambi provenienti dal leggendario Quartetto Alban Berg) per offrire l’ascolto di inconsuete ma affascinanti trascrizioni da Beethoven e Berg, oltre al più tradizionale Sestetto op. 36 di Brahms (7 Dicembre).

Formato nientemeno che da quattro musicisti dei Berliner, il Philamonisches Capriccio Berlin si presenta con il promettente clarinettista Alessandro Carbonare per eseguire autentici gioielli scritti per questa formazione da Mozart e Weber (29 Marzo). E ancora un gruppo di virtuosi, i fiati del Wien-Berlin Ensemble, sono affiancati da Giorgia Tomassi, pianista prediletta da Riccardo Muti, per un concerto nel nome di Mozart, Lachner e del raffinato Poulenc (26 Gennaio). Attesissimo è poi il debutto per gli Amici della Musica di Daniel Harding, giovane bacchetta rivelazione degli ultimi anni che per la prima volta si presenta a Firenze alla testa della Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, e affiancato da un altro nastro nascente come il pianista Leiv Ove Andsnes; il Concerto KV 456 di Mozart e la Sinfonia “Scozzese” di Mendelssohn costituiscono il programma di un concerto che già si annuncia memorabile (23 Marzo).

Un gruppo di grandi virtuosi italiani capitanati da Salvatore Accardo (e fra i quali troviamo il violista Bruno Giuranna ed il violoncellista Rocco Filippini) eseguono alcuni capolavori fra i più cari al pubblico, come la “Eine kleine Nachtmusik” di Mozart e “Souvenir de Florence” Cajkovskij, in una serata interamente a favore dell’AIRC (22 Dicembre).
Oltre ad Accardo e Kremer, la galleria di rinomati interpreti di violino prosegue con Uto Ughi (14 Dicembre), con Gil Shaham, alle prese con lo Schubert dell’“Arpeggione” ma anche con Piazzolla (2 Febbraio), con Sarah Chang, ex bambina prodigio ed oggi violinista di fama internazionale che viene accompagnata dal pianista rivelazione Lars Vogt lungo un percorso che porta da Beethoven a Ravel (5 Aprile); omonima ma violoncellista pupilla di Rostropovich, Han-na Chang debutta agli Amici della Musica con un concerto diviso fra Richard Strauss, Schumann e Prokof’ev e che non mancherà di far ammirare le sue formidabili doti (1 Marzo).
Il repertorio cameristico per antonomasia, quello per solo quartetto d’archi, coinvolge poi importanti formazioni.

Oltre al Quartetto Fonè, il Quartetto di Fiesole, con pagine di Mozart, Beethoven, Schumann (16 Marzo), il Quartetto Emerson, con un’affascinante incursione nel mondo di Janacek e Smetana (22 Marzo), il Quartetto Jerusalem, con un programma che include una pagina di Kurtag ed il celeberrimo Quartetto “Americano” di Dvorak (22 Febbraio); ed inoltre, i più giovani Quartetto di Cremona, recente vincitore del VII Concorso Internazionale per Quartetto d’archi (20 Ottobre), Belcea Quartett (10 Novembre).

Scelte, quest’ultime, che nascono dall’ormai consueta attenzione che gli Amici della Musica Firenze riservano alla promozione ed al sostegno delle nuove promesse del concertismo, come del resto dimostra ancora l’inserimento nella programmazione di Paul Lewis, pianista pupillo di Alfred Brendel che fa il suo esordio con un raro Haydn, Janacek e Schubert (30 Marzo), del vincitore del Premio “Borciani” 2002 (15 Febbraio), oltre al già ricordato Sestetto Luigi Boccherini.
La Stagione concertistica 2002-2003 riserva anche stavolta un particolare spazio alla musica antica e barocca.

A questo repertorio, sempre amato dal pubblico, è anzitutto dedicato il concerto di un gruppo rinomato come quello de I sonatori de la gioiosa marca, che con il fagottista Sergio Azzolini propongono un omaggio a Vivaldi (25 Gennaio). Il celebre Ton Koopman e Thini Mathot, che si alternano al clavicembalo ma che all’occorrenza siedono rispettivamente anche all’organo ed al fortepiano, si avvalgono della voce del baritono Klaus Mertens per un suggestivo viaggio fra alcuni corali di Bach, Lieder di Mozart e persino di Schubert (10 Febbraio).

Ritorna anche il grande Jordi Savall, che ancora una volta farà apprezzare il fascino del repertorio per viola da gamba (16 Febbraio).
La musica da camera vocale, il Lied e le sue forme affini, offre occasioni non meno preziose e sempre con interpreti di lusso. L’incantevole timbro del soprano Maria Costanza Nocentini risuona anzitutto in un concerto che ripercorre la vocalità francese fra Otto e Novecento, un omaggio all’eleganza delle mélodies da Berlioz a Poulenc con l’accompagnamento al pianoforte di Massimiliano Murrali (1 Dicembre).

Il concerto del soprano Juliane Banse, del mezzosoprano Ingeborg Danz, del tenore Christoph Prégardien, del basso Olaf Bär, dei pianisti Michael Gees e Wolfram Rieger propone quell’autentico gioiello che sono i Liebesliederwalzer op. 52, ma anche pagine di Schubert, Schumann e dello stesso Gees (18 Gennaio). Il cantante danese Bo Skovhus, baritono dalle doti eccezionali e salutato fra i migliori liederisti dell’ultima generazione, offre invece un’ampia scelta di Lieder di Wolf e Richard Strauss, per l’occasione accompagnato da un autentico esperto come Helmut Deutsch (15 Marzo).

Ancora un pianista particolarmente rinomato in questo repertorio come Irwin Gage offre il suo sostegno alla voce del soprano Rachel Harnisch, in un programma diviso fra Schubert, Wolf, Caplet, Roussel, Satie e Poulenc (23 Febbraio). Infine, da segnalare il ritorno dei mitici Swingle Singers (19 Gennaio), gruppo di voci che per la virtuosistica bravura delle sue interpretazioni e per l’originalità delle sue riletture si è conquistato da lungo tempo la fama in tutto il mondo.

“SETTEMBRE MUSICA” 2002 - XVI Edizione
14-29 Settembre 2002, Saloncino del Teatro della Pergola
I concerti di “Settembre Musica” (14-29 Settembre, Saloncino del Teatro della Pergola), festival giunto alla sua XVI edizione, si sviluppano quest’anno lungo due temi principali, ciascuno dei quali delinea una sorta di breve ciclo concertistico a sé stante.

La prima parte, organizzata sotto il titolo “Tra sacro e profano”(14-20 Settembre), viene infatti dedicata al repertorio antico e barocco: musica strumentale di Bach, in particolare i capisaldi della sua letteratura per violino e violoncello, e la cinquecentesca “Missa Ducalis” di Costanzo Porta (in collaborazione con la rassegna “O Flos Colende” dell’Opera di S. Maria del Fiore di Firenze), per la prima volta in epoca moderna riportata alla sua originaria destinazione fiorentina dopo più di quattrocento anni.

La seconda parte è un vero e proprio omaggio a Schubert, reso attraverso la proposta di una breve “Schubertiade Fiorentina” (22-29 Settembre): quattro concerti con musica d’insieme e Lieder, concepiti nello spirito delle celeberrime serate musicali che a Vienna venivano organizzate intorno a Schubert dagli amici più fedeli.
Ideatore e responsabile artistico della “Schubertiade Fiorentina” è il noto pianista András Schiff, lui stesso interprete al pianoforte ed affiancato di volta in volta da vari musicisti di acclamato livello internazionale.

Il ciclo, di concezione unica nel suo genere a livello nazionale, parte con il Notturno op. 148 ed il Trio op. 99 che vedono assieme a Schiff Yuuko Shiokawa al violino e Miklos Perenyi al violoncello; la seconda parte del concerto è occupata dal ciclo “Schwanengesang”, testamento profetico di Schubert, affidato alla voce del tenore Peter Schreier (22 Settembre). Ancora Schiff e Schreier interpretano poi la “Winterreise”, galleria di desolati paesaggi dell’anima che rappresenta uno degli esiti artistici più elevati dello Schubert liederista (26 Settembre).

Il celeberrimo Trio op. 100 impegna ancora Schiff, la Shiokawa e Perenyi, ma la seconda parte di questa serata musicale vede intervenire il Quartetto Mosaïques, con Perenyi per presentare il non meno noto Quintetto D. 956 (27 Settembre). La “Schubertiade Fiorentina” di Schiff si conclude con due pagine amatissime come il Quintetto “La trota” e l’Ottetto D. 803, che coinvolgono gran parte degli interpreti già presenti negli altri concerti assieme al violinista Erich Höbart, al contrabbassista Christian Sutter, al clarinettista Elmar Schmid, al fagottista Klaus Thunelmann ed al cornista Stefan De Leval Jezierski.


L’apertura vera e propria di “Settembre Musica” avviene col ciclo nel nome di Bach ed è affidata ad Anner Bylsma, celebre interprete di gusto filologico che in due serate affronta l’esecuzione integrale delle Sei Suites per violoncello solo (14, 16 Settembre). Giuliano Carmignola al violino e Andrea Marcon al clavicembalo, due fra i maggiori specialisti italiani di musica barocca, propongono poi una serata con una scelta significativa delle Sonate bachiane per questi due strumenti (17 Settembre).

La panoramica strumentale dedicata a Bach si conclude con l’esecuzione delle Sei Sonate e Partite per violino solo, pagine gemelle delle Suites violoncellistiche: impresa non meno impegnativa, suddivisa in due serate consecutive (19, 20 Settembre), e di cui è protagonista Marco Rizzi, violinista fra i più interessanti delle ultime generazioni che suona Bach con la freschezza e la varietà di una filologia vissuta con naturalezza. Incastonata fra i concerti bachiani di Bylsma, la Missa Ducalis di Costanzo Porta (1529-1601) viene presentata nelle suggestive architetture del Battistero di S.

Giovanni (15 settembre) dall’ensemble strumentale e vocale Cantar Lontano diretto da Marco Mencoboni. È l’occasione preziosa per ascoltare una pagina sacra rinascimentale di concezione maestosa, scritta per celebrare la magnanimità di Cosimo I e del figlio Francesco de’ Medici; venne presumibilmente eseguita per la prima volta nel 1565 (in occasione del Capitolo Generale dei francescani conventuali), e da allora a Firenze non è mai stata più ascoltata. L’avvenimento è realizzato in collaborazione con “O Flos Colende”, la famosa rassegna musicale organizzata dall’Opera di S.

Maria del Fiore di Firenze.

In evidenza