Primi progetti per cambiare Firenze: il piano strategico al giro di boa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 maggio 2002 16:32
Primi progetti per cambiare Firenze: il piano strategico al giro di boa

Dalle idee ai progetti concreti. Dopo due mesi di lavoro, decine di riunioni e oltre trecento persone coinvolte, il piano strategico fiorentino inizia a diventare realtà. Con 28 progetti in cantiere Progettare Firenze si appresta a ridisegnare la realtà fiorentina e a delineare una città più attenta a se stessa, a controllare i flussi turistici come le emissioni inquinanti, a valorizzare le proprie risorse culturali e architettoniche, a mettere in rete musei e professionalità. Una città che vuol fare della qualità di vita il fattore qualificante, con un fiume e tanti parchi vivibili, una città abitata da giovani e non solo assediata dal turismo mordi e fuggi.


I primi 28 progetti, con tanto di schede di fattibilità, sono stati presentati oggi al comitato di coordinamento. Da qui partiranno due percorsi paralleli. Il primo coinvolgerà tutti i cittadini e cercherà di stimolare la discussione pubblica sui progetti. Tutte le proposte verranno inserite nel sito internet del piano strategico (www.comune.fi.it\progettarefirenze) e verranno aperti 9 forum di dibattito. Il secondo percorso riguarderà, invece, le organizzazioni di categoria e sociali che avvieranno il confronto sulle proposte elaborate e cui hanno contribuito.

Entrambi i percorsi dovranno servire a migliorare e verificare i progetti presentati, per renderli il più possibile aderenti alle esigenze della città e per facilitare la stesura definitiva del piano strategico.
I progetti presentati si suddividono in dieci grandi aree tematiche.
Le prime tre riguardano il settore cultura e innovazione della città. Qui troviamo alcuni progetti decisivi, come ad esempio quelli legati al turismo e alla promozione del territorio: rilancio delle attività espositive; manifestazione culturale autunnale, con la creazione di un festival internazionale di teatro, musica e arti contemporanee e, infine, un urban center per la città.

La valorizzazione dei beni culturali cittadini e della ricca professionalità di molti centri studi, di ricerca e formazione locali trova la sua sintesi in sei ipotesi progettuali: la città del restauro, quella degli studi, il museo della storia della città, la città della scienza, la rete dei musei metropolitani e il centro per i nuovi media. Infine, internet e l'innovazione della città che si concretizza in due progetti, quello per le nuove reti tra le imprese e quello per l'e-government dell'area fiorentina (accesso ai servizi via internet e sviluppo di forme di consultazione dei cittadini).


Ma Firenze non è solo cultura. E' una vasta area metropolitana che ha un forte bisogno di valorizzare il proprio territorio, di ridisegnare il sistema di mobilità e di riqualificare gli spazi urbani. Qui i problemi sono complessi, ma la loro soluzione appare quanto mai vitale. Il gruppo di lavoro del piano Funzioni e territorio ha definito un pacchetto di 8 progetti, che contemplano l'avvio del processo di integrazione del trasporto pubblico e privato, il programma di costruzione di nuove case da affittare e il piano di reperimento di alloggi da assegnare a soggetti deboli e in difficoltà.

Riqualificare la città vuol dire anche migliorare la vivibilità degli spazi urbani, facendo rinascere le sue piazze: sono in programma interventi su piazza Puccini, di Varlungo, Istria e Sorgane, Pier Vettori e del Sodo, nonché l'articolato piano per piazza Santa Maria Novella. Il rilancio di Firenze vuol anche dire superare la logica del "tutto in centro", per acquisire, finalmente, una visione metropolitana della distribuzione di funzioni e attività. Dalla rigenerazione dell'area espositiva della Fortezza da Basso, passando per il polo multifunzionale di Novoli, fino a giungere al polo scientifico e tecnologico di Sesto, il quadro complessivo che disegna il piano strategico è quello di una città vitale in tutti i suoi molteplici territori.

Una città diffusa, ma allo stesso tempo collegata da forti nessi funzionali e di sviluppo.
La crescita di Firenze, tuttavia, non può non passare attraverso un netto miglioramento della sua vivibilità e del benessere dei cittadini.
Di qui il complesso lavoro del gruppo Qualità urbana che ha prodotto un articolato pool di interventi, tutti uniti da un unico filo conduttore: rendere la nostra città più bella e vivibile.
Il set di progetti emissione zero (dal petrolio al metano all'idrogeno e la solarizzazione), il complesso piano di interventi per realizzare lungo l'asta dell'Arno la rete dei parchi metropolitani, il recupero di aree come quella di San Salvi e del triangolo Santa Maria Nuova, S.

Marco, SS Annunziata, sono un primo esempio della scelta di puntare su interventi volti a cambiare la qualità di vita dei fiorentini.
Rendere Firenze vivibile, però, non vuol dire solo intervenire sugli aspetti urbanistici della città: vuol dire cambiare il sistema di sostegno e assistenza alle persone più deboli, ai giovani, agli anziani, agli immigrati, ai bambini. Di qui i primi progetti per la nuda proprietà, per il passaggio delle case del centro da anziano a giovane; per il potenziamento e la diversificazione degli asili nido; delle forme di apprendimento continuo per facilitare l'inclusione sociale.


La rete metropolitana di accesso al servizio prenotazioni, analisi e visite mediche (il centro unico di prenotazione) e l'organizzazione della rete di distribuzione dei farmaci completano il quadro dei primi interventi nel settore sociale.

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