Benvenuti nelle nuove sintesi d’inizio millennio: musica etnica, specie in chiave mediterranea o maghrebina, mista a suoni elettronici legati alla più recente tradizione dei club underground, sapori medio orientali,melodie antiche intrecciate con il suono dell'Oud (liuto arabo) in atmosfere rarefatte col tempo scandito da loop ritmici tipici dei dj. In una parola Ekova, il gruppo composto da Arach Khalatbari, percussionista iraniano, Mehedi Haddab algerino che suona la chitarra e il flauto e la cantante, violoncellista americana Diedre Du Bois.
Il gruppo nasce a Parigi nel 1994, e già fin dalle prime apparizioni, si capisce che il loro stile musicale rappresenta anche un modo di pensare e una filosofia di vita di cui la musica è solo uno dei molteplici aspetti.Tutto ruota attorno alla vocalità eclettica della Du Bois che ha addirittura inventato un idioma. Il loro percorso fa dell’improvvisazione e dell’affiatamento il principale veicolo d’integrazione con gli umori acustici più disparati del pianeta. Perfino il canto della Dubois è in una lingua immaginaria che non prevede vincoli o confini espressivi.
Questo denota una costante volontà di ricerca di un qualcosa che travalichi, oltre i generi musicali preconfezionati, le convenzioni linguistiche nel tentativo di avviare una nuova comunicazione globale. "Space lullabies....and other Fantasmagore" è il secondo album della band che ha alle spalle un intenso lavoro fatto di tournèè lungo tutta l'Europa e che aveva già pubblicato "Heaven's dust” nel 1998. Testimonianza di tutti gli incontri culturali avvenuti durante il tour è il remix del primo disco, uscito nell'Aprile del 1999, che si intitola"Soft Breeze&Tsunami Breaks", un ulteriore ricognizione etnopsichedelica lungo i confini nordafricani del sentire mediterraneo.
