Il video dedicato ai cinque giovani fucilati al Campo di Marte dai nazisti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2002 17:53
Il video dedicato ai cinque giovani fucilati al Campo di Marte dai nazisti

Antonio Raddi, Guido Targetti, Leandro Corona, Ottorino Quiti, Adriano Santoni. Cinque ventenni, contadini del Mugello, fucilati dai fascisti al Campo di Marte il 22 marzo 1944. I cinque giovani sono stati ricordati ieri con una cerimonia all'interno dello stadio "Franchi" e stamani al Museo del Calcio di Coverciano con la proiezione del video "Ragazzi come noi". Il video, realizzato dagli studenti della V/A del liceo scientifico "Gramsci", col contributo dell'assessorato allo sport del Comune di Firenze, dell'assessorato alla pubblica istruzione della Provincia di Firenze e del Quartiere 2.

Alla proiezione erano presenti il sindaco Leonardo Domenici e l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri. Si tratta - sottolineano i ragazzi del Gramsci - di un invito ai giovani di non guardare certi avvenimenti troppo da lontano. Inizialmente l'approccio è stato esclusivamente didattico poi, la raccolta di testimonianze, ci ha coinvolto anche dal punto di vista emotivo. Abbiamo voluto rappresentare giovani a confronto: quelli trucidati e coloro che facevano parte del plotone di esecuzione.

"Grazie per questo lavoro - ha detto il sindaco Domenici - così importante, nel quale si nota la grande passione, il cuore e l'anima di studenti e docenti lo hanno realizzato. La visione di questo video mi porta a una serie di riflessioni. I valori della Resistenza e dell'antifascismo, per qualche tempo sono stati come 'imbalsamati' e rischiavano di perdere il loro valore. Invece è necessario riportare, anche con iniziative come queste, il ricordo e la memoria di ciò che successe allora. Ho molto apprezzato anche il libretto in cui sono raccolti ulteriori testimonianze e racconti, che ci fanno riflettere su quel periodo.

E ci fanno riflettere sul significato dei regimi totalitari. Che hanno come presupposto, come nel caso dell'eccidio del Campo di Marte, anche di cancellare la vita altrui, pur di poter continuare ad esistere". Il sindaco Domenici ha anche ricordato un episodio di questi giorni: la grande manifestazione di Bologna, successiva all'uccisione dell'economista Marco Biagi. "I testa al coerte - ha sottolineato il primo cittadino - c'era uno striscio con la scritta 'Non ci terrorizzate', che secondo me rappresenta una risposta a una logica perversa.

Un po' come quella del periodo fascista. La differenza è che oggi siamo più forti. Che abbiamo imparato cosa rappresentano i valori democratici". "Il video che abbiamo appena visto - ha concluso il sindaco Domenici - ha come tetro uno stadio, tradizionalmente luogo di spettacolo e divertimento. Ma, come in questo caso, gli stadi hanno svolto un'altra funzione. Ricordo quello di Santiago del Cile trasformato in un lager per gli oppositori di Pinochet. O quello di Kabul, dove immagini impietose mostrarono una donna col burqua trucidata all 'interno dell'area del terreno di gioco.

Ecco, vorrei che gli negli stadi non si ripetessero più simili episodi, ma solo quelli legati allo sport e a eventi di grande partecipazione popolare".

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