Al Pinocchio sabato i Doctor 3

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 febbraio 2002 00:13
Al Pinocchio sabato i Doctor 3

Sabato 23 febbraio si conclude la seconda parte della stagione 2001-2002 del Pinocchio Jazz. Dopo una settimana di pausa, i concerti riprenderanno con la terza e ultima parte, sabato 9 marzo, ospite lo straordinario quintetto del pianista Enrico Pieranunzi affiancato per l’occasione da Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani.
La seconda parte si conclude sabato 23 febbraio con il ritorno al Pinocchio di una delle formazioni più acclamate degli ultimi anni, i DOCTOR 3. I componenti della formazione - Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra – sono fra i protagonisti del jazz italiano ed europeo dei nostri tempi, e sono legati da una lunga frequentazione.

Rea e Pietropaoli debuttarono nel Trio di Roma ('75) e poi si sono ritrovati ancora insieme in Lingomania. Pietropaoli e Sferra hanno suonato per 10 anni nello Space Jazz Trio di Enrico Pieranunzi.
Doctor 3 è quindi una formazione nata già matura ed è fortemente caratterizzata da una particolare formula di approccio al jazz che coinvolge anche la musica pop e rock, leggera e non. E’ sia per la bravura dei musicisti che per la formula godibilissima - che confonde temi orginali, standards e canzoni pop di grande suggestione, dai Beatles a Elton John, da Neil Young a De Gregori, da Paul Simon a Peter Gabriel, dai Red Hot Chili Peppers ai Police– che Doctor 3, è la formazione più premiata d’Italia: ha all’attivo tre cd (The Tales of Doctor Trhee, The songs remain the same e Bambini Forever) ed ha già vinto tre volte il referendum TOP JAZZ della rivista Musica Jazz, due volte come miglior gruppo dell’anno ed una per il miglior disco.


Il trio ritorna dopo due stagioni al Pinocchio (nel precedente appuntamento aveva presentato il secondo CD “The songs remain the same”) a presentare il nuovo album dal titolo “Bambini Forever”, terzo capitolo discografico della sua storia che, come dice il titolo, è dedicato all’infanzia, alle sue suggestioni, alle sue canzoni – ovviamente reinterpretate in chiave jazz.

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