Estate 2002: spiaggia per spiaggia, ecco dove andremo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 gennaio 2002 19:07
Estate 2002: spiaggia per spiaggia, ecco dove andremo

Un esercito di 30 milioni di italiani già pensa alle vacanze e marcia con l’immaginazione verso le belle coste d’Italia. Il 58% è diretto verso Liguria e Tirreno, isole comprese, il 41% verso l’Adriatico, il resto verso lo Ionio. Sono ben 3,5 milioni in più del 2001. Per l’industria del turismo da spiaggia quella del 2002 sarà un’estate d’oro. Effetto della tragedia delle Twin Towers, della guerra in Afghanistan e del timore di nuovi attentati terroristici.
E’ quanto prevede un’indagine Astra-Demoskopea che il sociologo Enrico Finzi ha presentato oggi a Balnearia, il Salone degli arredi e delle attrezzature per il mare in corso a Carrara fino a domani.

Condotta in dicembre, l’indagine è stata realizzata intervistando un campione rappresentativo di 1000 persone tra i 14 e i 79 anni, pari a un universo di 47,4 milioni di individui.
A livello di percezione dei comportamenti diffusi, il 58% del campione ritiene che nel 2002 “faranno vacanze in Italia molti più italiani che in passato”. E il 41% mette l’accento proprio sul mare. “Ovvero”, spiega Finzi, “la popolazione avverte una forte tendenza a passare la prossima estate in Italia, in particolare al mare”.

Quanto ai comportamenti individuali, l’indagine ha registrato negli intervistati un aumento d’incertezza dovuto alla crisi internazionale. Alla domanda: ferie in Italia o all’estero?, circa il 14% del campione (7 milioni di persone) non ha saputo fare previsioni e circa il 9% (5 milioni) non ha rispondsto neppure su un eventuale week end in Italia.
Al contrario, il 63% (30 milioni di individui) non ha avuto dubbi: che siano vere vacanze o semplici fine settimana, li passeranno comunque al mare.

Dove? Secondo Finzi emerge una triplice spinta: “Verso il sud, verso le isole e i mari di scoglio, verso il Tirreno”. Si conferma però una solida tendenza alla fedeltà (stessa spiaggia, stesso mare), anche se meno che in passato.
Chi ha scelto le riviere liguri e tirreniche indica, in ordine di affollamento decrescente, Sardegna, Sicilia, Toscana, Liguria, Lazio, Lazio, Campania e Basilica. I filo adriatici andranno invece soprattutto in Emilia Romagna e, a decrescere, in Puglia, Friuli Venezia Giulia e Veneto, Marche, Abruzzo e Molise.


Gusti vari e must. Il 54% del campione, la parte più abbiente e acculturata, andrà su una spiaggia attrezzata. Si tratta di quelli che spendono e gli operatori faranno bene ad ascoltarli. Finzi parla di “minimo sindacale da garantire a questi consumatori”. Un breve elenco: ordine, pulizia e bellezza delle spiagge, mare pulito, rispetto dell’ambiente, prezzi giusti, igiene dei servizi, ma anche sicurezza, qualità dell’accueil, presenza di attrezzature sportive e di connessioni Internet.
Altre caratteristiche considerate essenziali sono, nell’ordine, la buona cucina, la disponibilità di tanto verde, la bellezza dei luoghi, la facile raggiungibilità, i parcheggi, i buoni alberghi, l’offerta di informazioni varie.

Richieste appena minori per le iniziative culturali e artistiche, la storia e le tradizioni. Poco essenziale, almeno per i meno giovani, la presenza di una vivace vita notturna e di discoteche.
L’indagine si conclude con un sommario identikit dei nostri 30 milioni di vacanzieri marini. Il 20% è “stabilmente povero e tradizionalista”. Il 28% “piuttosto conservatore, ma con aspettative crescenti”. Il 18%, per lo più centro-settentrionale, è “rigettario e affluente”, ovvero ha mezzi economici e non ama il turismo di massa.

Il restante 34% è invece così definito: “Innovatore e infedele, carico di bisogni e domande, è il vero protagonista del “di più” previsto nel 2002”. Un protagonista che sollecita, anche al sud, un rapido e profondo adeguamento dell’offerta degli stabilimenti balneari. E’ l’occasione per “trasformare un vantaggio congiunturale in plus strutturale”.

Privatizzare o no le aree costiere su cui sorgono i 10 mila stabilimenti balneari italiani
E’ il tema, attualissimo, al centro del convegno in programma domani a Carrara, in occasione della giornata di chiusura di Balnearia, il Salone delle attrezzature da mare.
Il convegno è organizzato dalla SIB, il sindacato dei gestori degli stabilimenti balneari, per fare il punto sulle polemiche generate dalla recente legge, prima approvata, poi stralciata dalla finanziaria, che privatizza gli arenili.
Partecipano al dibattito, oltre a Riccardo Scarselli, presidente S.I.B., il sottosegretario alle comunicazioni, Massimo Baldini, i parlamentari Elena Cordoni e Andrea Rigoni, l’assessore toscano alle attività economiche, Ambrogio Brenna, l’assessore al Turismo della Regione Liguria,Franco Amoretti, i sindaci di Carrara, Lucio Segnanini, e di Massa, Roberto Pucci, il comandante della Capitaneria di Porto di Livorno, contrammiraglio Marco Brusco, e Sandro Telara, presidente S.I.B.

della Toscana. Presenti inoltre esponenti di Legambiente, dei Verdi e di vari gruppi ecologisti.

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