Persecuzioni razziali e politiche a Campiglia marittima

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 gennaio 2002 18:55
Persecuzioni razziali e politiche a Campiglia marittima

In occasione del 27 gennaio “Giorno della Memoria” anticipato a Campiglia a ieri per consentire la partecipazione delle scuole, il Comune di Campiglia in Collaborazione con l'Istituto Scolastico Comprensivo "G. Marconi", l'Istituto Storico per la Resistenza in Toscana, il Centro Studi Mussio e la sezione soci Coop Toscana - Lazio, ha organizzato la conferenza: “La lotta contro la dittatura dell’occupazione nazifascista e la persecuzione degli antifascisti campigliesi e degli ebrei”. Il sindaco Velo ha colto l'occasione per annunciare che le celebrazioni del 25 aprile saranno dedicate ai fratelli Aldo e Bruno Montomoli ed ha donato ad ogni classe il libro di memorie scritto da Bruno poco tempo prima di morire.

"E' il primo 25 aprile senza Aldo Montomoli - ci sembra doveroso ricordarlo per ciò che ha dato al nostro Comune e al comprensorio".
Non è facile per dei ragazzi di 13 -14 anni, anche se preparati dagli insegnanti, concentrarsi per quasi tre ore su racconti di storia, documenti, argomenti impegnativi quali la ricerca storica spesso comporta, ma non è facile neppure non farsi coinvolgere da una storia vicina, non solo nel tempo, soprattutto per loro così giovani, ma nello spazio, perché "non si deve pensare che la Shoah non abbia interessato il comprensorio della Val di Cornia - ha riaffermato il professor Ivan Tognarini - anche qui ci sono stati ebrei schedati e inviati ai campi di concentramento, e non solo, in un paese come Campiglia che nel 1920 contava circa 7.000 persone erano 147 gli schedati per motivi politici, come sovversivi".

E' una storia vissuta sulla pelle da nonni e bisnonni di chi era tra il pubblico, e che, con il cuore di ragazzo, ha sentito il valore civile e l'amore dentro alla libertà di cui oggi dispone. Tognarini ha mostrato alcuni documenti per ricostruire il percorso cui veniva sottoposta ogni persona schedata. In particolare ha mostrato la scheda di un minatore nato nel 1910 arrestato per "essere stato autore di canti sovversivi quali Bandiera Rossa ed offeso l'effigie del duce riprodotta sui giornali".
L'importanza della memoria risiede anche nel saper riconoscere ai giorni nostri i segnali che mettono in pericolo la libertà e la democrazia.

Come ha focalizzato Tognarini, dalla metà del XX secolo le vittime della guerra sono soprattutto i civili, oggi ne abbiamo conferma con le Twin Towers, con la strage di Sabra e Shatila, con la distruzione di civili in villaggi e città: i precedenti di questa pratica di aggressione risiedono nel nazifascismo e nelle strategie dello sterminio.
A Campiglia il regime fascista si affermò in ritardo, nel 1922 mentre nel resto della Toscana già nel 1921 le città erano state assoggettate. "Non si può parlare di consenso sull'ascesa al potere del fascismo - ha detto Tognarini - perché se non vi è libertà di scelta non vi è consenso ma solo assoggettamento, magari anche entusiastico, che cosa ben diversa dal consenso.

A Campiglia coloro che non condivisero la follia nazifascista furono molti, e fu anche per questo che dei 27 ebrei imprigionati a Campiglia 3 riuscirono a fuggire". Tognarini ritiene che quelle evasioni fossero state possibili solo grazie a delle complicità tra i cittadini, altrimenti, e lancia un appello affinché se qualcuno ricorda o conosce documenti su quell'episodio li renda disponibili per la ricerca storica.
Molto intense anche le parole di Benifei che ha raccontato l'espulsione da Campiglia, paese natale, della sua famiglia "avemmo l'ordine di abbandonare la nostra casa entro quattro ore, ma malgrado io abbia conosciuto e ritrovato chi mi ha fatto del male, non ho mai nutrito sentimenti di rivalsa, solo di giustizia".
Presenti il presidente Istituto Storico della Resistenza in Toscana Ivan Tognarini, l’ex partigiano e rappresentante dell’A.N.P.I.

Garibaldo Benifei con la moglie, anche lei partigiana, Osman Benetti, il Presidente Centro Studi Mussio Gianfranco Benedettini, a fare gli onori di casa il Sindaco di Campiglia Silvia Velo, l’assessore alla Pubblica Istruzione Federica Genovesi e l’assessore alla Cultura Angiolo Fedeli, il dirigente scolastico Claudio Lorenzoni. In platea oltre a tutti gli studenti delle terze medie di Venturina e Campiglia con i loro insegnanti, il difensore civico Luciano Duè, Coraldo Cavicchi, partigiano e autore di un libro di memorie sugli anni del fascismo.

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