Dibattito sui processi di condivisione di conoscenza e accreditamento FSE

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2002 23:21
Dibattito sui processi di condivisione di conoscenza e accreditamento FSE

Torna sul sistema regionale di accreditamento degli Organismi che svolgono attività di Formazione /Orientamento Paolo Manzelli, direttore del Laboratorio di ricerca educativa dell'Università di Firenze:
"Le Universita' si fondano sulla libertà di ricerca e di insegnamento di ogni professore e ricercatore, che deve essere garantita come valore istituzionale in primo luogo dalle stesse Universita'.
Pertanto selezionare le Sedi Formative ISTITUZIONALI nel quadro della ricerca e formazione e' un arbitrio burocratico, commesso da chiunque lo abbia perpetrato, che indubbiamente va' a discredito dei principi costitutivi delle Università.
Infatti l'Università, nel perseguimento dei propri fini istituzionali, deve assicurare la libertà di ricerca e di insegnamento: ogni gruppo di ricerca Universitario dovrebbe essere in se stesso garante della concessione di crediti formativi partecipando ai bandi FSE.
Facciamo un esempio: il Laboratorio di Ricerca Educativa che coordino fa parte del Dipartimento di Chimica, ma come Laboratorio di Ricerca ed innovazione Educativa, non potra' essere accreditato da regolamenti burocratici limitato della liberta' di ricerca ed insegnamento del gruppo di ricerca LRE/EGO-CreaNET che e' indubbiamente culture della materia in oggetto per una documentata attivita' nazionale ed Internazionale.
Ritengo che sia assurdo, in quanto le Università sono fatte dai ricercatori e dalle loro idee di sviluppo innovative e non dalle Istituzioni amministrative come Dipartimeti, Rettorato, ecc...

pe partanto il sistema di ricerca e formazione Universitario non puo' essere trattato applicando criteri di selezione istituzionali limitativi della liberta' di ricerca e di insegnamento dei ricercatori e docenti liberamente costituitisi in gruppi di ricerca Scientifica e Tecnologica o di Ricerca & Sviluppo.
Se poi si ritiene che l'Universita come Istituzione possa essere garante di innovazione nel settore dello sviluppo della formazione lavoro, questa idea idea mi sembra veramente fuorviante, visto che un semplice monitoraggio della disoccupazione e sotto occupacione intellettuale contemporanea, rende evidente che le Universita nel loro complesso viste in termini di Istituzioni Accademiche sono in gran parte responsabili di non aver realizzato progessioni adeguate allo sviluppo, proprio perche' troppo spesso la societa' si e' rivolta alla Istituzione e non alle capacita effettive di ricerca in abito universitario".
Una legge per disciplinare gli interventi della Regione in materia di istruzione, orientamento e formazione professionale, occupazione.

Nella nuova proposta, approvata ieri dalla Giunta, sono previsti interventi a 360 gradi: da quelli educativi per la prima infanzia (nido, servizi complementari, buoni per l’accesso ai servizi, ecc.) agli interventi per garantire il diritto allo studio (azioni di sostegno anche finanziario, miglioramento dell’offerta formativa, borse di studio, ecc.); dalla formazione (post-obbligo e superiore, lungo l’intero arco di vita, professionale) al lavoro, con politiche per prevenire la disoccupazione, agevolare l’inserimento lavorativo, sostenere l’imprenditorialità giovanile".

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