In vendita almeno l'80% delle azioni della Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno S.p.a.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 dicembre 2001 15:57
In vendita almeno l'80%  delle azioni della Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno S.p.a.

E' cominciata oggi con la richiesta di "manifestazione di interessi" la procedura ufficiale per l'acquisto di quote del capitale sociale della Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno.
I Comuni di Firenze, di Pistoia, di Livorno e la Provincia di Livorno, questa in proprio e quale coordinatore dei Comuni aderenti all’ex Consorzio Livornese, ("Enti venditori") sono proprietari, complessivamente, del 99,988% delle azioni della Centrale.
Produce e distribuisce latte fresco ed a lunga conservazione, yogurt, formaggi freschi ed altri derivati del latte, nonché uova e verdure fresche in pack.

L’azienda, titolare del marchio "Mukki", si distingue, oltre che per la leadership in termini di quote di mercato in Toscana, anche per la capillarità della rete distributiva e per l’elevato grado di qualità dei propri prodotti percepito dai consumatori. Detiene il 100% del capitale sociale di Centrolatte Lucca Spa, nonché partecipazioni di controllo in "Distribuzione alimenti freschi" S.r.l. ed in "Bio service Italia" S.r.l. Il fatturato consolidato di gruppo è stato di circa Euro 94.000.000 nell’esercizio 2000.
Nel luglio 2001 i suddetti soci hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la definizione del percorso comune per la privatizzazione della centrale, nel quale, tra l’altro, vengono indicati i seguenti obiettivi:
dismissione congiunta dei pacchetti azionari; sviluppo di una aggregazione lattiero-casearia e del fresco, di adeguate dimensioni, che consenta di valorizzare le specificità produttive locali così come il radicamento sul territorio delle produzioni, pur all’interno di logiche di sviluppo non necessariamente localistiche, idealmente aggregando esperienze produttive caratterizzate da capacità imprenditoriali affini su dimensione regionale e/o interregionale; reperimento di risorse finanziarie aggiuntive in grado di agevolare lo sviluppo del piano industriale.
A seguito della firma del protocollo d’intesa, gli Enti venditori hanno deciso di cedere le proprie azioni della Centrale, da un minimo dell’80% fino ad un massimo del 99,988%, ed hanno, a tale scopo, conferito al Comune di Firenze l’incarico di fungere da coordinatore della procedura di vendita.
"Dopo 12 anni di veti incrociati, grazie ad un procedimento trasparente che coinvolge tutti i soggetti - ha detto l'assessore alle privatizzazioni del Comune Simone Tani- siamo arrivati ad avviare concretamente un processo importante che vedrà il partner acquirente direttamente coinvolto nel procedimento di sviluppo e rafforzamento della Mukki".

L'invito è rivolto non solo ai soggetti operanti nel settore lattiero - caseario, ma anche a quelli del settore agroalimentare in generale. L'importante è essere in possesso dei requisiti e cioè un patrimonio netto non inferiore ai 15 milioni di Euro e un fatturato non inferiore non inferiore a 50 milioni di Euro. Tali requisiti potranno essere detenuti anche da soggetti associati in cordata purché almeno uno ne abbia il 50%. Ad oggi la Centrale del latte fattura 185 miliardi con un capitale sociale di 15 miliardi: "quello che ci preme , - ha aggiunto Tani, - è rispettare alcuni elementi di fondo, come il mantenimento dell'occupazione del prelievo di latte toscano, garanzia di qualità delle produzioni, la condivisione con il nuovo partner del percorso di costruzione della nuova sede della Centrale a Firenze e una strategia di sviluppo che consolidi e rafforzi il ruolo della Centrale come polo agro - alimentare.

Il percorso di dismissione di quote progressivo nel corso del tempo è, insieme all'aumento di capitale per fare lo stabilimento, la più importante garanzia del coinvolgimento con cui le pubbliche amministrazioni stanno guidando il percorso di privatizzazione e sviluppo della centrale. Dopo la procedura basata sull' offerta economicamente più vantaggiosa ( prezzo e piano industriale) che si avvierà nel corso della primavera, l'aggiudicatario della procedura è tenuto ad un aumento di capitale finalizzato alla costruzione del nuovo stabilimento.

Lo stesso aggiudicatario acquisirà ulteriori quote della Centrale alla fine del 2003. "Si tratta di un'operazione che mira allo sviluppo e che non può che trovare concordi tutti i soggetti che hanno a cuore il futuro della Centrale del Latte".

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