Sgherri interviene sulla questione Publiacqua e sui suoi dipendenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2001 17:38
Sgherri interviene sulla questione Publiacqua e sui suoi dipendenti

«Cosa accadrà ai lavoratori dell’acquedotto che hanno optato per Publiacqua?». La domanda l’ha posta la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri secondo la quale «la società, non avendo “lavori affidati”, non potrà far fronte alle spese del personale». «La scelta del Comune di Firenze - ha spiegato la Sgherri - di affidare da subito il servizio a Publiacqua significa definire tutto l’assetto del consiglio di amministrazione e l’organigramma dei dirigenti della società per aprire solo successivamente al privato.

Questo di fatto significa dare certezza di collocazione a tutto un personale “politico” scelto sulla base di spartizione tra i partiti della maggioranza. Criteri di spartizione che avvengono in sedi ristrette per persone che invece gestiranno servizi di interesse generale. Si apprende dai giornali di un piano di investimenti per 1.500 miliardi di lire e di un sicuro rincaro della bolletta - ha aggiunto la capogruppo di Rifondazione - nessuna delle due scelte è mai passata a livello di informazione e condivisione da nessun Consiglio comunale.

Quale è allora il livello di partecipazione e di trasparenza per la gestione di servizi pubblici essenziali? Chi controlla scelte su investimenti e tariffe e, dunque, quali sono le garanzie che l’interesse pubblico sia veramente perseguito se i consigli elettivi vengono completamente esautorati?». «Mi pare - ha proseguito la Sgherri - che vi sia un deficit di democrazia se proceduralmente non si rendono trasparenti, partecipate e condivise le scelte di investimento con le inevitabili implicazioni sul versante tariffario.

E queste obiezioni di fondo riguardano tutto il settore delle privatizzazioni e sono obiezioni ancora più inquietanti quando si parla di beni come l’acqua e servizi pubblici essenziali. Considerato che ormai questa scelta di privatizzare è stata adottata da anni, non sarebbe forse arrivato il momento di avviare un programma serio di verifiche sulla reale convenienza di queste scelte?». «Nonostante le contestazioni il Comune di Firenze ha portato avanti lo stesso la scelta di Publiacqua spa - ha ricordato la Sgherri - ma prevedibile, con buona certezza, che verranno presentati dei ricorsi sulla illegittimità della delibera.

Potrebbe anche avvenire, in via cautelativa, una sospensiva della delibera di affidamento del servizio a Publiacqua e così la società, non avendo “lavori affidati”, non potrà far fronte alle spese del personale». «Riguardo infine alla questione dei dipendenti che sceglieranno di rimanere in organico al Comune di Firenze - ha concluso la capogruppo di Rifondazione - noi rivendichiamo ancora la giustezza di quell’accordo sindacale che fu auspicato e condiviso da gran parte dell’allora Consiglio comunale ma il rispetto effettivo di quell’accordo è la ricollocazione di quei dipendenti nel Comune.

Che l’amministrazione riveda la data di affidamento della gestione a Publiacqua spa per non compromettere il servizio ai cittadini. E infine, visto che ormai i ricorsi sono annunciati e che vengono prospettati percorsi ben diversi che comprometterebbero davvero la pubblicità del servizio, non sarebbe davvero opportuno rivedere la scelta di privatizzazione a favore invece, e celermente, di un ente pubblico economico?».

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