Martini, Strada, Jovanotti e Messaudi aprono il Meeting Mai più schiavitù

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 dicembre 2001 15:02
Martini, Strada, Jovanotti e Messaudi aprono il Meeting Mai più schiavitù

FIRENZE- “Siamo qui per combattere il terrorismo, uno dei nemici mortali della pace. Voglio ringraziare i ragazzi venuti da tutta la Toscana che ci danno il senso della grande civiltà di questa terra che è qui riunita per la quinta volta per parlare dei diritti umani. E’ questa la Toscana migliore, quella che si batte per la libertà e contro la schiavitù”. Con queste parole il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini ha aperto il Meeting “Mai più schiavitù. Liberi per cambiare il mondo”, organizzato dalla Regione Toscana.

Intervistata da Gad Lerner, conduttore dell’iniziativa, è intervenuta anche Khalida Messaudi, la scrittrice algerina condannata a morte dai fondamentalisti. “E’ importante – ha detto Khalida – che i giovani europei capiscano cosa avviene nei Paesi mussulmani. Nel mio da dieci anni si combatte una guerra contro la popolazione civile che è contro il fondamentalismo e vuole vivere in un sistema democratico. Chi vuole combattere contro il terrorismo deve prima di tutto aiutare i movimenti democratici nei Paesi mussulmani alla cui testa ci sono soprattutto le donne”.
“La pace è l’obiettivo per cui stiamo dando tutti noi stessi – gli ha fatto eco il presidente Martini – e anche il sostegno che stiamo dando ad Emergency vuol dire che non ci rassegniamo alla logica della guerra e siamo qui per far partire i programmi di sviluppo perché la libertà di ciascuno è la libertà di tutti”.
Melissa, 13 anni, e Arturo, 16 anni, vengono dal Perù.

Lei lavora per strada vendendo gelati e pulendo le tombe nel cimitero del suo paese e lui nei campi. Lavorano e studiano e fanno parte dell’associazione Mantoc, che da 25 anni si occupa di difendere i diritti dei minori che lavorano. Melissa ha iniziato a lavorare a 8 anni, Arturo a 6. Pensano che il lavoro faccia parte della loro vita e se non lo facessero non potrebbero avere di che mangiare e studiare. “E’ necessario però – dicono i due ragazzi – che si boicottino i prodotti fatti sfruttando il lavoro minorile e sarebbe utile che chi approva le leggi ascoltasse le nostre voci prima di farle”.
In apertura è stato proiettato un video che ha introdotto il tema della lotta alla schiavitù.

In India sono 20.000 i bambini sfruttati e in stato di schiavitù. Vinoud è stato comperato per 300 rupie e costretto a produrre tappeti. Nel delta del Nilo i bambini sono svegliati alle 3 di notte e portati a raccogliere gelsomini per un’industria di cosmetici. In America Latina bambini di 13 anni lavorano dalle 4 di notte alle 9 di sera in una fabbrica di auto ricavando soltanto il necessario per sopravvivere. Poi, prima dell’arrivo di Gino Strada, il medico fondatore di Emergency che opera nell’ospedale italiano di Kabul, spazio alle domande degli studenti che hanno intervistato i loro coetanei peruviani e hanno accolto con un’ovazione da stadio il toscano Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti.

In evidenza