L'arte multimediale di Federico Bucalossi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 ottobre 2001 15:35
L'arte multimediale di Federico Bucalossi

Negli spazi oscurati della Limonaia Bucalossi, artista multimediale, realizza installazioni di luce ed animazioni video che interagiscono con lo spettatore, dal 6 ottobre-26 ottobre, alla Limonaia di Villa Vogel. Inaugurazione il 6 ottobre (ore 18.00). Orario: Lunedì-venerdì (ore 9-13) Sabato (ore 16-20).
Federico Bucalossi nasce nel 1968 a Empoli (Fi) dove vive e lavora. Proviene da esperienze differenti, dalla fotografia alla computer graphic ed è membro di Strano Network (associazione per le nuove forme di comunicazione), Yellocake (Tecnomusic per l’etichetta KK records, belgio) e Quinta Parete (minimal TV).
Fra i numerosi interventi espositivi e performativi si segnalano: 1994 San Miniato, Pisa.

Installazione e performance "S'Corpor'Azione" con Giacomo Verde, Francesco Galluzzi; Antonio Caronia;1995 Museo Arte Contemporanea "Luigi Pecci" Prato Installazione Audiovisiva di "Sensual Zone” Bologna, "Metropoli" by Cibernauti Bologna. Proiezione del video "Berlino-San Donato";1996 Amsterdam, partecipazione al "Next Five MInutes - Tactical Media" come rappresentante del gruppo StranoNetwork.Partecipazione in "Virtual Lights – Nuove frontiere dell’arte e della comunicazion" Palazzo Fizzarotti Bari;1997 Partecipazione a vari open-end rave in Amsterdam,Antwerpen(Belgium), Bruxelless, Milano, Bologna, Firenze e Roma mediante l’uso di video in real time video e laser Yellowcake (Radical Ambient Records, KK records);1998 esposizione a Palazzo Medici Riccardi, Firenze a cura di G.Cauteruccio e M.Bufano – Installazione.

Iterattiva "SimZone"simulation software.Pitti Uomo Florence ÒWorldBitÓ net art per lo stilista Fabrizio Fabbri (www.strano.net/worldbit;1999 Galleria Spazio-Tempo, Firenze, video e dipinto "Thinking different human".
Federico Bucalossi ha costituito il fulcro della sua ricerca congiungendo molteplici media espressivi, dalla pittura al video, alle installazioni alle performance, riflettendo sui meccanismi creativi in relazione alle mutazioni sociologiche e culturali del mondo contemporaneo.

Esperienza fondante è la sua immersione nel mondo virtuale di internet, effettuata su vari livelli. Da un lato la partecipazione attiva alla diffusione e allo sviluppo di nuovi sistemi di comunicazione ( come membro di StranoNetwork), dall’altro il suo interesse a congiungere sperimentazione musicale e visuale nell’ambito delle nuove tecnologie che ha concretizzato nell’esperienza di Yellowcake.
Più in generale il lavoro di Bucalossi sembra attingere a piene mani alle riflessioni sul dato percettivo e cognitivo alla luce degli sviluppi delle nuove tecnologie.

Opere come “zone sensuali” rendono esplicite le percezioni caotiche legate alle problematiche dell’uomo moderno attraverso il potere di coinvolgimento sensoriale dei nuovi strumenti tecnologici.
Rimane una contraddizione nel suo procedimento artistico. Se da un lato prevede il coinvolgimento attivo dello spettatore/fruitore nelle sue installazioni video e opere multimediali, come nell’opera “Where is the light” (in cui è possibile interagire fattivamente con luci e suoni) permane una visione pessimistica del pubblico, dichiarando espressamente di non credere nell’utopia dello spettatore che si fa protagonista attivo di un processo creativo.

“Il pubblico- secondo Bucalossi- aspetta l’artista demiurgo in cui decidere se immergersi o meno” Forse per questo in alcune sue opere si manifesta un interesse a soggiogare e stordire lo spettatore, come in una dream machine mirata a palesare l’incapacità selettiva di fronte agli effetti che la tecnologia può produrre sulla psiche umana.
Citiamo ancora Bucalossi:”La nostra vista è vorace, divora e digerisce tutto senza assaporarne più le sensazioni, l'uomo contemporaneo si muove con disinvoltura in una moderna giungla di immagini.

Questa nuova voracità porta chi lavora con le immagini a produrle sempre più velocemente, con stupida frenesia ed i nuovi software ci permettono di farlo con sempre maggiore agilità”.

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