Non si è fermato lo sport, il calcio, per l’immane tragedia che ha colpito l’America, che ha bloccato il cuore di tante persone, che ha devastato la serenità di un mondo che seppur pieno di mille problemi riusciva ad andare avanti. Dopo l’attentato terroristico nel cuore di New York( distrutte le torri gemelle), dopo quello al Pentagono( colpito il centro di difesa degli Stati Uniti), niente sarà più come prima e lo scenario mondiale cambierà, come cambierà la nostra vita, quella di tutti i giorni.
In questo vero “terremoto” terrestre si è normalmente disputata ieri sera la prima giornata di Champions League di calcio, negli stadi si è esultato e ci si è disperati per un gol realizzato o subito. VERGOGNA!! Intanto in America si contavano le vittime, sembra oltre 20mila, e veniva annullato immediatamente( non si sa per quanto) il campionato di baseball. In Europa no, l’Uefa( l’Unione delle Nazioni calcistiche europee) decideva di disputare ugualmente i match. Non si è fermato il calcio e non si fermerà lo sport europeo per quest’immane tragedia americana che, invece, riguarda di fatto anche la nostra vita.
Finora non si è parlato di nessun sciopero, di nessun blocco dei campionati sportivi. Speriamo che almeno l’Italia, con il Coni del presidente Petrucci, decida una settimana di lutto e blocchi l’attività agonistica. Non si giochi da nessuna parte, rimanga il silenzio negli stadi, nei palazzetti, non può esserci euforia quando muoiono migliaia di persone. Riflettiamo e cerchiamo di capire che la nostra vita è di fatto cambiata: Martedì 11 settembre del 2001 il diavolo ha dimostrato la sua potenza, è sceso in campo e ha colpito duramente i suoi avversari, rendiamocene conto.
Fermate lo sport, riflettiamo, per i morti statunitensi, per le nostre coscienze, per questo mondo che è cambiato improvvisamente ma che era già cambiato da tempo, solo che noi, dentro ad uno stadio, ad un palazzetto, non riuscivamo ad accorgerci del cambiamento. Fermiamoci!!
