Una settimana di pop, rock e jazz

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 settembre 2001 14:22
Una settimana di pop, rock e jazz

Dopo Almamegretta e Marina Rei ancora grande musica italiana per la sesta edizione del Settembre Sestese, la rassegna di spettacoli, incontri e eventi culturali (oltre 150 appuntamenti) organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Sesto Fiorentino. Giovedì sei settembre sul palco di piazza Vittorio Veneto a Sesto Fiorentino (inizio ore 21,30 circa – ingresso gratuito) sarà la volta di Edoardo Bennato, il musicista partenopeo che con l’ultima raccolta “Afferrare una Stella” ha di nuovo conquistato la vetta delle classifiche italiane.

Merito del grande repertorio di chi Bennato dispone ma, anche, di una nota compagnia telefonica, che ha deciso di adottare le musiche del cantautore napoletano per i propri spot radio-televisivi. “Fare il musicista significa scrivere canzoni per farle sentire agli altri: io, negli spot, ho trovato un mezzo molto efficace che non compromette la mia integrità artistica”, ha dichiarato il menestrello partenopeo senza troppi imbarazzi. Edoardo Bennato nasce Napoli il 23 luglio 1949 in un quartiere alla periferia ovest della città: Bagnoli.

È una zona ricca di risorse ma malsana a causa dei cantieri dell'ItalSider. Edoardo è il primo di tre fratelli, Eugenio e Giorgio. Tutti e tre i Bennato manifestano delle inclinazioni musicali che la mamma soddisfa mandandoli a lezione da un maestro di fisarmonica. L'attrazione fra Edoardo e il rock non tarda assolutamente a nascere: si tratta di un amore che rappresenterà una costante nella carriera del cantante, che inizia a muovere i primi passi sul mercato discografico alla fine degli anni '60 con alcuni 45 giri "di prova".

Il primo 33 giri esce nel 1973, "Non farti cadere le braccia" è il suo titolo, e si distingue per la collaborazione con il grandissimo Roberto De Simone, nella cui "Nuova compagnia di canto popolare" entrerà a far parte il fratello Eugenio. Questo album, come quelli che usciranno gli anni successivi, hanno in comune un'arma tagliente che Edoardo non esita a sfruttare: l'ironia. È l'arma che, ancora oggi, il cantautore usa per denunciare i problemi della nostra società: corruzione, degrado, imbrogli, malcostume, solo per fare alcuni esempi.

La sua musica ed il suo temperamento fanno trasparire un ragazzo che ha assorbito i malumori ed i problemi di una generazione difficile, come quella degli anni '60 e che denuncia attraverso le parole delle sue canzoni. "I buoni ed i cattivi" (1974) è il titolo del secondo album di Edoardo: viene derisa in esso la classe dei "buoni ed onesti cittadini nobili e borghesi", classe che in realtà nasconde un senso di "dittatura" dal punto di vista culturale, che esalta certi stereotipi piuttosto negativi,antichi e superati.

Canzoni come "In fila per tre", "Ma che bella città", "Arrivano i buoni", "Salviamo il salvabile", o "Bravi ragazzi" sono proprio la manifestazione più genuina del pensiero di Bennato. Nel 1975 esce "Io che non sono l'imperatore" che si evidenzia per la canzone "Affacciati affacciati" satireggiante il Papa, e per "Signor censore" uno sbeffeggiamento contro l'imbavaglimento della cultura e del libero modo di pensare. Gli anni successivi si distinguono non tanto per l'impegno "sociale" di Edoardo, che è sempre costante ed efficace, ma sicuramente per la migliore qualità musicale dei suoi lavori."La torre di Babele", "Burattino senza fili", "Uffà Uffà" e "Sono solo canzonette", pur mantenendo inalterato il messaggio originale di Edoardo, sono album che musicalmente hanno un qualcosa di più dei precedenti.

Curiosi sono proprio gli ultimi due dischi che uscirono, nel 1980, a distanza di due settimane l'uno dall'altro: un avvenimento forse senza precedenti nella storia della musica, che altri cantautori, anche stranieri, hanno poi scopiazzato. "Franz è il mio nome", "La torre di Babele", "Viva la guerra", "È stata tua la colpa", "Ma che sarà",..., sono tutte canzoni che, al di la del successo senza dubbio meritato, contengono dei mesaggi sociali di grande importanza. Oramai Bennato ha raggiunto la piena maturità artistica e musicale e la sua voce, arrivata anche in Inghilterra, è l'espressione di un certo tipo di cultura italiana che dimostra ancora una volta la propria creatività e personalità.

L'album live, uscito nel 1983 e contenente un brano inedito ("È goal!"), rappresenta in un certo senso la sintesi di una prima fase della carriera di Bennato, ricca di messaggi e di emozioni. Dopo un periodo di stasi (comprendente l'album "Kaiwanna", pubblicato nel 1985), Edoardo ritorna alla grande nel 1987 con "OK Italia" un album che deride un po' il potere politico italiano evidenziando la "grande" Italia industriale ma con i treni che arrivano in ritardo... Nello stesso anno esce anche un fantastico album dal vivo che si evidenzia per la grinta e l'arrangiamento particolare delle sue canzoni.

Due anni dopo, siamo al 1989, viene pubblicato "Abbi dubbi" un album di notevole successo e di notevole bellezza rimasto forse celebre al grande pubblico per la canzone "Viva la mamma"; sono però numerosi i brani degni di nota in questo LP: da "Sogni" e "La Luna" a "Vendo Bagnoli" o "Mergellina". Gli anni '90 sono la continuazione di un discorso musicale e"sociale" di Edoardo che, nonostante il tempo che passa, non mostra, per fortuna, alcun segno di erosione o di invecchiamento. Indice di una creatività senza fine e del fatto che è possibile proporre alla gente le proprie idee ed i propri messaggi anche se i tempi cambiano, e senza cadere nel commerciale.

Nel 1992 Edoardo pubblica ancora due lavori importanti : "Il paese dei balocchi" e "È asciuto pazzo 'o padrone"; quest'ultimo (completamente in dialetto) si distingue per il fatto che in esso Bennato si camuffa nei panni di un nuovo bluesman "Joe Sarnataro". Viene denunciata, fra i vari temi trattati, la tangentopoli napoletana. Nel 1994 esce "Se son rose fioriranno" : un lavoro costellato, fra l'altro, da grandissime melodie suggestive come "Milano" o "La fiera dei buoni sentimenti"; viene denunciata la pericolante unità d'Italia e la classe politica che nulla fa per combattere certe mentalità secessionistiche.

Il 1995 vede nascere "Le ragazze fanno grandi sogni", un album venuto fuori in un momento delicato della vita del cantante, che per fortuna Edo ha saputo superare. È un omaggio alla femminilità che lo ha tanto affascinato anche in altri lavori (come ad esempio ne "Il paese dei balocchi" con la canzone "Se non ci fosse lei"). Dopo la parentesi ben riuscita di "Quartetto d'archi", un album con la riscrittura in chiave meno acustica di alcuni successi di Bennato, nel 1998 è la volta quindi di "Sbandato" un lavoro ricco di nuove melodie degne di nota come per esempio "Sempre in viaggio sul mare", "È notte", "Galileo", "I gemelli della verità".

In attesa di nuovi lavori, ci auguriamo che Bennato trovi sempre quella grinta giusta per produrre nuovi lavori che siano sempre migliori dei precedenti. Nel 2000 e nel 2001 escono due accolte di Bennato: la prima porta il titolo di “Sembra Ieri” e contiene tre inediti. Il logo di copertina è ritornato quello presente negli album della prima metà della sua carriera. I brani inediti sono "Si tratta dell'amore", "Sembra ieri" e "Taraunta tatà". L’altra è un Cd doppio intitolato “Afferrare Una Stella”, e contiene anche le canzoni che fanno da colonna sonora a una serie di spot della Tim.

Fusion, discomusic, samba, acid jazz, funky ad ingresso gratuito a piazza della Libertà a Firenze, venerdì 7 settembre 2001 – ore 21,30.

Rigorosamente in versione strumentale è il repertorio degli Ozono, giovane e promettente formazione fiorentina composta da Roberto Basville (piano, tastiere, percussioni), Davide Vermigli (sax tenore e soprano), Massimiliano Negri (chitarra elettrica), Maurizio Cappelli (basso elettrico) e Massimo Cervellera (batteria). Gli Ozono nascono dalle ceneri degli Anestesia, nel febbraio 1999 su una idea del pianista e compositore del gruppo, Roberto Basville. L'idea e': mettere in pratica alcune sue composizioni, alcuni brani finora esistiti solo nel suo sequencer.

Roberto cerca e trova un suo vecchio amico, Davide, saxofonista dai suoni e dai modi aspri e inusitati, con il quale aveva suonato in passato in altre formazioni, (big band insieme a Tolmino e Luca Marianini oltre a varie altre formazioni jazz) insieme trovano anche gli altri elementi del gruppo: Maurizio, bassista, arrangiatore e 'critico' del gruppo (l'eminenza grigia); Massimiliano, chitarrista solo da 3 anni ma 'ha tanta voglia' e Massimo, batterista di gusto,tiro ed esattezza. L'idea sembra che funzioni, presto diventa sensazione condivisa, il genere musicale che si andava velocemente materializzando somiglia un po' alla fusion, ma anche alla discomusic, al samba, all'acid jazz, al funky.

Circa la meta' dei brani in repertorio sono originali, ma non mancano rivisitazioni di altri brani piu' o meno conoschiuti. I gruppi di riferimento sono : James Taylor Quartet, Dave Weckl, Weather report, Azymuth, Eumir Deodato, Spyro Gyra. Nel marzo 2001 gli Ozono hanno realizzato un demo cd con l'aiuto del competente Massimo Cellai. Sono seguiti vari concerti sui principali palchi del nightclubbing toscano: l’Omi di Firenze, il Blues Inn di Vicchio, il Baraka di Prato.

Jazz in concerto sabato 8 settembre 2001 – ore 21,30 – ingresso gratuito sempre a piazza della Libertà.

La Sunrise Jazz Orchestra è una delle prime orchestre jazz della Toscana, nata come evoluzione del corpo bandistico della Società Musicale Michelangiolo Paoli di Campi Bisenzio. Inizialmente affidata al trombettista Franco Baggiani, dal settembre 1994 la direzione è nelle mani del contrabbassista Nicola Vernuccio. Grazie al suo entusiasmo e all’esperienza accumulata in anni di brillante attività solistica, Vernuccio è riuscito ad innalzare notevolmente il livello della formazione. Molti nomi noti nel campo jazzistico toscano, attratti anche dal grande affiatamento e dalla vitalità del gruppo, hanno fatto parte della formazione, dedicandole inoltre arrangiamenti e brani originali, andando così ad arricchire un repertorio che ha toccato i vari filoni del jazz tradizionale.

Attualmente il repertorio ha preso la direzione del funky e dei ritmi latino-americani, nuove sfide per questa versatile orchestra. La Sunrise Jazz Orchestra ha collaborato con artisti di grande livello, fra i quali Ed Neumeister, Mathias Schubert, Marco Tamburini, Rudy Migliardi, Stefano “Cocco” Cantini, Gianluigi Trovesi, Pietro Tonolo, Mirko Guerrini e Luca Marianini. La Sunrise Jazz Orchestra ha suonato in molti locali rinomati per la musica dal vivo tra i quali il Pinocchio, il Parterre, le Murate, l’O.M.I.

il Centro Popolare Autogestito di Firenze, il Doctor Jazz a Pisa, a La Fornace a Padova e ha partecipato alla prima edizione del Big Band Jazz Festival. Inoltre è stata l’unica formazione jazz italiana ad essere inserita nella programmazione della scorsa “Estate Fiesolana” (luglio 1999), tra artisti come Ornella Vanoni e Goran Bregovic. Ci piace sottolineare che la Società Musicale Michelangiolo Paoli di Campi Bisenzio, fondata nel 1816, è una delle più vecchie associazioni esistenti in Italia e, oltre all’Orchestra può contare anche sulla Street Band e sulla Filarmonica.

Con gli incassi dei concerti delle tre formazioni viene finanziata una Banca del Tempo Musicale, un importante mezzo che permette la formazione gratuita a chiunque voglia imparare uno strumento, in particolare modo ai bambini, i quali si impegnano, una volta raggiunto un livello tecnico sufficiente, ad entrare a far parte degli organici che si esibiscono, ripagando così le lezioni ricevute.

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