Piano strategico di Firenze: in autunno il primo rapporto sulla città

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 luglio 2001 23:49
Piano strategico di Firenze: in autunno il primo rapporto sulla città

Primi passi verso la redazione del rapporto per il piano strategico fiorentino. Oggi pomeriggio in Palazzo Vecchio si è svolto l’incontro del comitato promotore del piano, insieme al comitato scientifico, per iniziare a confrontarsi sugli assi di sviluppo per la città e sul quadro di analisi di Firenze e la sua area. Gli assi di crescita individuati, per il momento, sono quattro: promuovere l’innovazione con una migliore integrazione tra le diverse risorse e funzioni; riequilibrare la localizzazione di funzioni tra comune centrale e resto dell’area fiorentina; organizzare più efficacemente la mobilità interna e l’accessibilità; migliorare la qualità urbana come risorsa per lo sviluppo.

Il problema che si pone la pianificazione strategica è quello di promuovere l’innovazione migliorando le condizioni di vita degli abitanti e mantenendo elevati i livelli di coesione sociale nell’area. I temi di oggi sono solo l’avvio di un dibattito che proseguirà poi a settembre con la presentazione del rapporto completo e organico al Forum dell’area metropolitana, ampiamente rappresentativo delle istituzioni e della società locale. Ma ricostruiamo le tappe che hanno portato alla prima bozza di oggi.

Nel dicembre 2000 si è costituito il Comitato Promotore per il Piano Strategico di Firenze, del quale fanno parte il sindaco di Firenze e i vertici di Camera di Commercio, Associazione Industriali, Cgil, Cisl e Uil, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Università. L’obiettivo del comitato è quello di definire un percorso di cooperazione volontaria per individuare insieme un percorso di sviluppo condiviso per Firenze. Il punto di partenza è la piena consapevolezza da parte di categorie economiche e sociali, Università, Comune e Camera di Commercio che solo avviando un percorso di attiva collaborazione è possibile facilitare e potenziare lo sviluppo di Firenze e dell’area.

Il Comitato Promotore ha affidato, successivamente, a un Comitato Scientifico (composto da Carlo Trigilia, coordinatore, Fabrizio Barca, Paolo Galluzzi, Ives Meny, Massimo Morisi, Domenico Sorace Piero Tani) il compito di predisporre un rapporto sulla città e la sua area metropolitana, per individuare i punti di forza e di debolezza dell’area e indicare gli assi strategici di intervento, nonché gli obiettivi e le proposte utili a raggiungerli. Il Comitato Scientifico ha avviato la sua attività nel febbraio 2001.

Ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni e organizzazioni che fanno parte del Comitato Promotore, i sindaci dell’area fiorentina, di Prato, Pistoia e Empoli, un rappresentante del Presidente della Provincia di Firenze, i sovrintendenti ai Beni Artistici, ai Beni Ambientali e all’Opificio delle Pietre Dure, gli assessori del Comune di Firenze, il presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, numerosi rappresentanti delle categorie economiche, operatori ed esperti. Il lavoro del Comitato Scientifico ha come obiettivo quello di offrire un quadro di riferimento generale dei processi in corso nell’area metropolitana fiorentina, e di individuare su tale base alcuni assi strategici sui quali si ritiene necessario intervenire per migliorare lo sviluppo economico, le condizioni di vita dei residenti e la coesione sociale.

“Le città – spiega Carlo Trigilia, nella sua presentazione al comitato Promotore - diventano più difficili da governare perché si fanno più complesse le relazioni tra le diverse funzioni economiche e sociali che esse svolgono”. Ma in un’epoca di federalismo e di sussidiarietà, ha ricordato il sindaco Leonardo Domenici, il “destino delle città è sempre di più nelle loro mani. E’ strettamente connesso alla capacità della classe dirigente locale, delle varie istituzioni e soggetti economici, sociali e culturali, di operare insieme per facilitare i percorsi di sviluppo e per disegnare un quadro, il più unitario e condiviso possibile, di crescita della realtà locale”.

“Nella nuova epoca globale in cui viviamo – aggiunge Trigilia - integrare e coordinare le funzioni economiche, sociali e culturali è decisivo non solo per sviluppare l’economia di un territorio, ma anche e soprattutto per migliorare le condizioni di vita degli abitanti”. Per far fronte alle difficoltà che spesso limitano la capacità di governo degli enti locali, molte città europee hanno avviato forme di “pianificazione strategica, e la stessa Unione Europea – ricorda il coordinatore del comitato scientifico - ha assunto questo strumento come modalità essenziale del governo urbano e metropolitano.

Si tratta di un processo di cooperazione volontaria tra i diversi soggetti pubblici e privati che mettono a punto insieme un percorso di sviluppo condiviso, individuano alcuni obiettivi strategici e si impegnano a realizzare una serie di azioni ben scadenzate nel tempo”. In questo modo viene affrontato non solo il problema del coordinamento tra le diverse istituzioni pubbliche, ma anche di associare le organizzazioni di rappresentanza degli interessi economici, sociali e culturali. “Il ruolo dei diversi soggetti pubblici, privati e della realtà locale è centrale – ha ribadito il sindaco Domenici -.

L’unità d’azione offre maggiori garanzie per la raccolta e gestione delle risorse finanziarie da investire sulla città, ma è essenziale anche per il complesso di rapporti che queste singole realtà hanno con la città. La cooperazione tra soggetti pubblici e privati, e l’integrazione delle politiche settoriali in un quadro condiviso e coordinato, sono gli aspetti decisivi per il successo della pianificazione strategica”. Varie città europee hanno già intrapreso questa strada, come ad esempio Barcellona, Bilbao, Glasgow, Francoforte, Lione.

Ma anche in Italia il percorso è stato già avviato da tempo a Torino, mente altre città come Milano e Roma ne stanno discutendo. Firenze si è mossa tra le prime con la costituzione del Comitato Promotore e la predisposizione del Rapporto preliminare affidato al Comitato Scientifico. L’ipotesi di percorso proposta dal comitato scientifico prevede: la presentazione del rapporto al Forum dell’area metropolitana in autunno. Da questo appuntamento dovrebbe prendere il via la fase operativa della pianificazione strategica, con la costituzione di un Comitato di Coordinamento del Piano.

A sua volta il nuovo comitato si costituirà dei Gruppi di lavoro sui singoli assi strategici che, dovranno definire, entro un arco di tempo breve, i progetti concreti e operativi sul settore, individuando anche gli strumenti istituzionali di finanziamento. Quando il piano strategico verrà completato, sarà composto da un insieme di proposte o idee-progetto. Ognuna di esse andrà tradotta in un vero e proprio progetto integrato costituito da una combinazione di interventi regolativi e di investimenti pubblici, o in partenariato pubblico-privato, nei vari campi (urbano, culturale, economico, sociale).

Particolare attenzione sarà dedicata al rapporto tra programmazione territoriale dello sviluppo e pianificazione urbanistica. Solo la stretta integrazione di queste leve istituzionali può infatti favorire il successo della pianificazione strategica. Nel caso di Firenze e della sua area ciò implica la necessità di un efficace coordinamento tra pianificazione strategica e “piani strutturali” in corso di predisposizione nel comune di Firenze e in altri comuni dell’area.

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