La protesta di Giovani Comunisti e Movimento Antagonista contro i cantieri TAV

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 luglio 2001 18:42
La protesta di Giovani Comunisti e Movimento Antagonista contro i cantieri TAV

Uno striscione di 15 metri con su scritto ''No Tav, No velocita', No G8'' e' stato calato oggi da una finestra di Palazzo Panciatichi, sede del consiglio regionale, mentre in aula era in corso il dibattito sull' alta velocita'. L' azione di protesta e' stata messa in atto dai Giovani Comunisti, la formazione giovanile di Rifondazione, e dal Movimento antagonista toscano, ambedue aderenti al Global Social Forum fiorentino. Lo striscione calato da una finestra che si affaccia sulla centralissima via Cavour, e' stato subito fatto togliere.
Intanto in Consiglio regionale si dibatteva di Alta velocità.
Una proposta che va nel senso di istituire un organo di supervisione e coordinamento e' stata presentata anche dal capogruuppo dello Sdi, Pieraldo Ciucchi.

Secondo Ciucchi occorre inoltre dar corso ad una ''incisiva azione politica e di governo da parte della giunta regionale nei confronti di Cavet affinche' si giunga alla sottoscrizione di nuove fidejussioni che innalzino di diverse decine di miliardi di lire quella di 30 miliardi sottoscritta nel '95 a garanzia di possibili danni ambientali''. Va ricordato che la fidejussione chiesta dalla Procura di Firenze a Cavet come condizione per la riapertura dei cantieri ammonta solo ad un miliardo di lire.

Una proposta in linea con quella di Ciucchi e' stata avanzata dal capogruppo del Ppi, Alberto Monaci, secondo il quale e' necessario ''fornire ai Comuni del Mugello un supporto tecnico e finanziario per dare corso agli interventi di bonifica ambientale che risulteranno necessari alla luce di nuovi accertamenti''. Il capogruppo del Cdu Franco Banchi ha detto che ''e' mancata una forte e consequenziale attivita' di controllo da parte della giunta. Linea di difesa a tutto campo, anche della fase piu' discussa, cioe' quella della Conferenza dei servizi del '95, da parte dell' assessore ai trasporti Riccardo Conti.

Il capogruppo di FI Lorenzo Zirri ha assicurato ''il pieno appoggio della Cdl per una nuova legislazione'' che consenta di dare esecuzione alle grandi opere, ma in un quadro di certezza nei controlli ambientali e negli interventi di ripristino.
Regione, Provincia di Firenze, Comuni del Mugello e Comunità montana si preparano ad affrontare la fase di ripresa dei lavori per l’alta velocità dopo il dissequestro dei cantieri da parte della magistratura. Lo hanno deciso il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini e i sindaci del Mugello che si sono incontrati oggi in una pausa dei lavori del Consiglio regionale. La riunione è servita a stringere un rapporto più efficace nel determinare le azioni amministrative da prendere in seguito alle segnalazioni dell’Arpat e degli altri organi preposti a verificare lo stato di avanzamento dei lavori e l’impatto sull’ambiente.

Regione e Comuni hanno anche concordato sulla necessità di uniformare l’interpretazione delle leggi e dei regolamenti in materia proprio per consentire una più rapida azione amministrativa. All’Arpat verrà inoltre richiesto di informare in maniera uniforme tutti i soggetti interessati, in modo che ci sia un flusso costante e completo di conoscenze. Al Presidente Martini i sindaci del Mugello hanno espresso la volontà di tener alta l’immagine del Mugello cercando di ridurre al massimo gli effetti negativi che la vicenda ha avuto sul turismo e sulle imprese della zona.
Intanto un esposto sta per essere presentato ai magistrati della Procura di Firenze dall'associazione Idra.

L'Associazione di volontariato documenta così le ipotesi di responsabilità dei poteri pubblici a livello nazionale e locale (organi di governo, apparati tecnici) nella devastazione ambientale del Mugello, dell'Alto Mugello e del Monte Morello, a Sesto e a Quinto Fiorentino e Chiede l'apertura di un fascicolo anche sui danni da TAV nella città di Firenze.

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