Regolamento sulla concessione del sottosuolo: la relazione in consiglio comunale del vicesindaco Cioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 luglio 2001 10:31
Regolamento sulla concessione del sottosuolo: la relazione in consiglio comunale del vicesindaco Cioni

Ieri in consiglio comunale il vicesindaco Graziano Cioni ha illustrato il "Regolamento per la concessione del suolo, sottosuolo e delle infrastrutture municipali per la sistemazione degli impianti tecnologici". Eccone il testo.
"Con la liberalizzazione dei sistemi di telecomunicazioni e, più in generale, dei servizi di energia e acque si è determinata una novità sostanziale nei rapporti tra utenti e società erogatrici dei servizi: la concorrenza.
Sono nate in questo modo decine di società che intendono offrire servizi di telecomunicazioni che dopo aver ottenuto le varie autorizzazioni o licenze, sulla base delle normative di riferimento (L.

31.7.1997 n. 249 e D.P.R. 19.9.1997 n. 318) chiedono la concessione di diritto di passaggio per l’installazione di reti pubbliche di telecomunicazione agli enti proprietari del suolo pubblico.
Si è quindi determinata una forte richiesta da parte degli operatori per ottenere concessioni alla posa di infrastrutture nelle vie e piazze di tutte le città più importanti (con richiesta cioè direttamente proporzionale al crescere della dimensione della città stessa).
Anche Firenze è ovviamente stata investita dalle domande delle varie società (accanto alla Telecom si sono proposti: EUROSTRADE, ETS, E-VIA, INFOSTRADA, WIND, ALBACOM, GRAPES,) che attualmente hanno richiesto nel loro complesso di poter effettuare posa di cavi per un totale di circa 61 Km.


E’ del tutto intuitiva la difficoltà di consentire un simile passaggio in misura non coordinata nelle vie e piazze della città e questo per i più vari motivi: il valore storico, la presenza di attività commerciali, l’importanza viaria, la conformazione strutturale, l’indisponibilità fisica alla posa di ulteriori sottoservizi.
Le risposte che l’Amministrazione Comunale ha cercato di dare nel corso degli anni sono state importanti ma frammentarie.
Con il Patto della città siglato il 9 aprile 1999 sono stati individuati alcuni principi importanti quali la programmazione degli interventi, la possibilità di eseguire lavori in doppi turni, la necessità della più ampia informazione alla cittadinanza, la semplificazione delle procedure, la certificazione dei collaudi, i miglioramenti di alcune parti stradali ecc.

In conseguenza di ciò, presso la Direzione Mobilità si è aperto lo sportello unico del sottosuolo, che finalmente accoglie tutto l’iter procedurale per il rilascio delle concessioni di alterazione di suolo pubblico precedentemente disperso tra Polizia Amministrativa, Strade e Traffico, semplificando in tal modo l’attività degli operatori.
Successivamente, poiché i disagi derivanti dagli scavi si erano fatti via via crescenti con contestuale abbassamento della soglia di tolleranza da parte della cittadinanza per i disagi stessi, il Consiglio Comunale il 24.2.2000 approvava la mozione n.

543/99, con la quale si impegnava il Sindaco a porre in essere tutta una serie di iniziative tendenti a costituire una struttura per il coordinamento dei lavori stradali, e a razionalizzare i lavori nelle strade, rendendone certi i tempi di esecuzione, il coordinamento e la programmazione; veniva richiesta inoltre una particolare attenzione, alla cartellonistica al controllo dei lavori, all’attuazione della direttiva del 3 marzo 1999 della Presidenza del consiglio dei Ministri in materia di razionale sistemazione del sottosuolo degli impianti tecnologici.

Nel frattempo il 10.1.2000 l’Assessore alla Mobilità con l’ordinanza n. 174 aveva posto ulteriori restrizioni per il rilascio delle concessioni di suolo pubblico.
Era quindi evidente la necessità di porre in essere uno strumento che consentisse di dare concreta attuazione a propositi e necessità che se pure sentita, avevano trovato con il Patto per la città una prima parziale risposta ma che, fondandosi su un accordo, non aveva capacità impositive.
Il presente regolamento si inserisce quindi in un percorso che prevederà come tappa successiva, l’approvazione di un Piano Urbano generale dei servizi del sottosuolo (PUGSS), come indicato all’art.

1 del regolamento e che costituirà parte integrante del Piano Regolatore e dopo una concreta attuazione dei principi indicati nella Direttiva del 3 marzo 1999 che prevede, appunto, la razionale sistemazione degli impianti nel sottosuolo in accordo con le aziende, realizzando anche strutture sotterranee polifunzionali in grado di accogliere i vari sottoservizi.
Le finalità che si propone il Regolamento sono sostanzialmente due:
La prima è quella di contemperare le esigenze, sancite dalle leggi che prevedono la libertà di impresa e di concorrenza nel settore delle comunicazioni e la salvaguardia di un bene primario qual è la strada pubblica, assolutamente indispensabile per la vita di una città, e la cui funzione principale è quella di garantire la libera circolazione delle persone e delle merci: le strade non possono cioè ridursi a dei porta-tubi che ne minano la stabilità, ma nello stesso tempo occorre garantire il diritto di passaggio.


La seconda finalità è quella di dimuire i disagi per la circolazione veicolare e pedonale, e alle attività economiche.
Gli strumenti qualificanti posti inessere dal regolamento sono pertanto i seguenti:
- La programmazione, il coordinamento e la concomitanza degli interventi definita da apposita Commissione interdirezionale per il sottosuolo (art.4)
- L’indennità di civico ristoro in relazione al complesso dei maggiori oneri che vengono a gravare sull’ente e dei disagi che si determinano nei riguardi del regolare svolgimento delle attività e dei servizi della città (art.7)
- I nuovi compiti e il ruolo dello Sportello unico per il sottosuolo (art.8)
- Il censimento dei sottoservizi nel sottosuolo (art.9)
- La costruzione di infrastrutture idonee per la posa di cavidotti da parte del Comune dietro pagamento di apposito corrispettivo (art.11)
- L’affidamento ad un soggetto terzo del servizio di costruzione e manutenzione del sistema delle reti di telecomunicazioni (art.21)
- La puntuale definizione delle modalità della concessione per l’utilizzo del sottosuolo pubblico, ivi comprese le garanzie, per la regolare esecuzione dei lavori nei tempi previsti, le garanzie per i danni a persone e cose, le penalità, le modalità per il rilascio del certificato del collaudo dei lavori fatti da parte degli operatori, con contestuale assunzione di responsabilità (art.

18 e allegato 6) - La possibilità da parte del Comune di richiedere agli operatori di installare a loro cura e spese idonei cavidotti (scorporandone gli oneri secondo particolari tabelle) dall’indennnità di ristoro.
Tra queste le novità assolute sono due: l’indennità di ristoro ed il Gestore delle infrastrutture. L’indennità di ristoro nasce dalla constatazione che lo scavo sul suolo pubblico non è un atto di per sé indolore: da esso ne scaturiscono degli oneri che vengono a gravare sul Comune nonché dei disagi che si determinano.


Essi sono riconducibili:
- al degrado permanente subito dalle fondazioni e dalle pavimentazioni stradali a seguito delle manomissioni e degli interventi manutensivi
- al degrado dell’apparato radicale delle essenze arbustive ed arboree, qualora presenti
- aglil oneri o spese per garantire una corretta gestione della viabilità urbana, per il controllo dei lavori, per deviazione dei percorsi delle linee di trasporto pubblico.
Non è più accettabile quindi che tali oneri, che pure esistono, vengono scaricati sull’Amministrazione Comunale.

Gli introiti ovviamente saranno destinati alla viabilità, per migliorare le opere concernenti la mobilità e le strade. La misura dell’indennità, al fine di evitare i dispendiosi conteggi tra i vari parametri possibili (tipologia di strada, importanza viaria vocazione commerciale, passaggio trasporto pubblico, ecc) verrà definita con una somma forfettaria.
Il Gestore delle infrastrutture del sottosuolo avrà il compito di:
- gestire e concedere in affitto i cavidotti di proprietà comunale
- pianificare, progettare e realizzare polifore e gallerie polifunzionali (per integrare varie reti dei sottoservizi)
- coordinare, con il controllo dell’ufficio del sottosuolo, l’azione degli operatori in modo da evitare interventi ripetitivi.


In prospettiva il Gestore potrà svolgere una funzione importante con l’approvazione del piano generale dei sottoservizi poiché gestirà la manutenzione e gli accessi ai pozzetti e alle gallerie che via via potranno essere costruite.
Concludendo i risultati attesi possono così riassumersi:
- Una efficace risposta alle crescenti esigenze delle aziende di telecomunicazione
- Minori disagi per la cittadinanza derivanti degli interventi sulle strade
- Una conoscenza, al giusto livello di approfondimento, del sottosuolo comunale
- Un equo ritorno economico per il Comune, che sia realmente commisurato al valore degli impianti in rete - Una “riserva” di cavidotti di proprietà comunale che, oltre a soddisfare le richieste degli operatori, potrà essere utilizzata per ulteriori scopi di pubblica utilità, ad esempio, per la diffusione di servizi avanzati a larga banda".

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