Anche stasera il grande rito del sommo sacerdote Beppe Grillo al santuario di Piazzale Michelangelo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 giugno 2001 09:00
Anche stasera il grande rito del sommo sacerdote Beppe Grillo al santuario di Piazzale Michelangelo

Dalle 21:30 due ore filate di parole, ironiche, ma che arrivano al pubblico come pugni allo stomaco, acute anche se su temi scontati, perché coraggiosamente intelligenti per affrontare punti di vista imbarazzanti. Semplici parole a spezzare la congiura dell’ovvietà orchestrata dalla marmellata autocastrante della comunicazione ufficiale. Beppe Grillo torna a Firenze per quello che si potrebbe definire un rito consueto, un appuntamento che fa convergere verso di lui migliaia di spettatori da tutta la Toscana.

Un appuntamento che riesce comunque a risultare sorprendente. Perché ieri sera, nella prima serata delle due fiorentine, Grillo sul palco c’è stato solo pochi istanti. Per quasi due ore ha percorso la platea grondante di sudore. Ha parlato e fatto parlare gli spettatori, li ha abbracciati, ha fatto declinare ad un anonimo commercialista fiorentino il passato remoto del verbo Stare: “Il primo che lo abbia saputo fare senza commettere errori!”.
Perché sul palco c’era il Genova Social Forum, i giovani del nodo fiorentino della Rete Lilliput, le Tute bianche, i ragazzi di Don Alessandro Santoro col Sacerdote delle Piagge in testa.

Per ricordare che anche le risate possono servire a smuovere le coscienze, che col sorriso si può fare politica, e che pensare alternativo muove la storia dell’uomo.
Un Grillo davvero maestro del rito catartico dello spettacolo, che ogni tanto riprende fiato, riorganizza le idee e poi ricomincia la sua cascata di indignazione personale trasformandola in collettiva. Che conclude per due volte lo spettacolo e immediatamente lo ricomincia: “perché non posso andarmene da qui senza avervi parlato di Mucca Pazza –sgrida il pubblico- perché non me lo avete ricordato voi? Vergogna!”.


Un Grillo parlante anche di cose toscane, che definisce il sindaco Domenici “una persona quasi normale”, il vicesindaco Cioni “l’amministratore più cattivo d’Italia: ha già fatto arrestare sua moglie due volte perché faceva la cresta sui soldi della spesa!”, ma che si dedica anche alla “grande opera” dell’Alta velocità ferroviaria: “Centinaia di migliaia di miliardi spesi per arrivare a Milano con 20 minuti di anticipo”, ma che –spiega Grillo- serviranno anche per fare un buco di 50 chilometri sotto l’Appennino, che ha già prosciugato interi torrenti, che non torneranno in superficie neanche pagati.
Si replica stasera, per chi ha il biglietto.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza