La risorsa acqua in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2001 16:45
La risorsa acqua in Toscana

FIRENZE «L'acqua è una risorsa fondamentale, indispensabile alla vita, allo sviluppo e all’ambiente. Ma è anche un bene fragile e non rinnovabile, ed è perciò necessario che vengano attivate tutte le misure che servono a tutelare le risorse idriche». Lo ha detto il presidente della Regione Claudio Martini intervenendo al convegno La risorsa acqua in Toscana, organizzato dalla sezione regionale della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) presso il centro studi I Cappuccini a San Miniato (Pisa).

Insieme a Martini sono intervenuti, tra gli altri, Giovanni Menduni, segretario generale dell’Autorità di Bacino dell’Arno, Stefania Nuvoli, del servizio specialistico di supporto per l’irrigazione dell’Arsia, e Moreno Periccioli, presidente dell’Ambito territoriale ottimale n. 6. «Una particolare attenzione – ha sottolineato Martini - deve essere riservata alle risorse idriche sotterranee, finora un po’ trascurate: il 73% dell’acqua che alimenta gli acquedotti della Toscana proviene infatti dal sottosuolo, mentre il restante 27% è fornito da corsi d’acqua superficiali».

Il presidente della Regione ha quindi evidenziato le situazioni di criticità della Toscana: dal fenomeno di salinizzazione delle acque di falda nelle zone costiere all’emergenza idrica delle isole dell’arcipelago, dal rischio inquinamento di alcune sorgenti alla chiusura dei pozzi per la presenza eccessiva di mercurio ed altri elementi chimici che alterano la qualità delle acque. Martini ha quindi aggiunto che «per risolvere i problemi legati alle risorse idriche la Regione e gli altri enti locali si sono mossi già da tempo su vari fronti: ha finanziato interventi per la soluzione delle emergenze idriche; ha definito misure di salvaguardia da adottare in attesa che siano redatti i Piani di Bacino regionali ed i Piani di Tutela; ha avviato studi per i principali corpi idrici (soprattutto quelli sotterranei); ha erogato finanziamenti per il riutilizzo delle acque reflue ad uso industriale e per la riduzione delle perdite negli acquedotti.

Ma per far fronte alla grande necessità di risorse finanziarie la Regione ricercherà forme nuove di collaborazione con operatori privati, sperimentando modelli moderni di finanza innovativa».
Claudio Martini ha infine ricordato come i principi guida emersi dalla Conferenza Internazionale sulle Acque di Dublino del 1992 costituiscano tuttora un punto di riferimento ineludibile per la definizione delle strategie di tutela e di gestione delle risorse idriche. Da questi principi emerge il concetto di acqua come ‘bene economico’: «Il valore economico dell’acqua è stato a lungo sconosciuto – ha concluso Martini - e da ciò è derivato uno spreco della risorsa e un utilizzo incurante dell’inquinamento.

Considerare l’acqua come un bene economico e gestirla conseguentemente, significa aprire la strada a un utilizzo efficace e a una ripartizione equa di questa risorsa, preservandola e proteggendola».

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