Ambiente, arte e cultura in Europa. Quale futuro?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 febbraio 2001 17:32
Ambiente, arte e cultura in Europa. Quale futuro?

Il convegno, svoltosi venerdì 23 febbraio presso la Sala della Resistenza del Palazzo Ducale di Massa, si è proposto di offrire ai partecipanti una panoramica degli aspetti politici, economici e culturali che concorrono alla costruzione di una effettiva Unione Europea. Mediante un’esposizione sintetica dei vari modelli costituzionali di Stati a struttura federale quali, ad esempio la Svizzera e gli Stati uniti d’America, è stato avviato un confronto sulle tematiche istituzionali, storiche, artistiche ed ambientali derivanti dal processo di Unificazione Europea.
Come ha sottolineato il Dr Giovanni Menna - Dirigente Settore Ambiente, trasporti, pianificazione(SIT) della Provincia di Massa Carrara - il tema riguardante l’ambiente ha delle intersecazioni molto forti in quanto investe molti settori: rifiuti, acustica, campi magnetici e trasporti.

Occorre sensibilizzare gli stessi cittadini e far sì che essi partecipino assiduamente alla formazione e alla programmazione di questi piani di valorizzazione del “sistema città”. Alla base di ogni sviluppo locale ci deve essere però la volontà di governare che deve coinvolgere i fautori dello stesso sviluppo, a partire dagli stessi cittadini fino ad arrivare a vari tipi di organizzazione come Italia Nostra che tutela l’ambiente, fa cultura e lavora per la gente. L’Unione Europea deve conglobare l’insieme di tutte queste competenze e deve usufruire, per quel che riguarda la questione ambientale, di strategie ed azioni di portata locale e comunitario.

“Parlare dell’ambiente e delle sue problematiche in ambito europeo è un tema molto difficile - ha puntualizzato il Prof Andrea De Guttry, Ordinario di Diritto Internazionale all’Università di Pisa - e di per sé rappresenta una scelta coraggiosa ma obbligata se vogliamo diventare a pieno titolo cittadini europei ... Il problema dell’ambiente non viene gestito a livello nazionale perché ad esempio la decisione italiana di abolire le centrali nucleari quando queste ultime si trovano sul nostro confine conferma la cattiva politica del sistema di regolamentazione ambientale.

Tutte le competenze politiche statali, sono tate delegate a Bruxelles e le regioni oggi non fanno più una politica efficiente perché è venuta meno la sovranità nazionale. Tutto questo ha comportato un disequilibrio del nostro assetto costituzionale. Occorre fare un salto rivoluzionario, teso a promuovere un governo di coalizione che si basi sulla regola del diritto, che si renda innovativo e flessibile, che legiferi seguendo le aspettative del cittadino e cerchi di far sopravvivere la cultura e la tradizione...

Bisogna stabilire dei finanziamenti destinati a rafforzare e recuperare le realtà locali, abituare i cittadini all’unione europea perché essi sono i veri utilizzatori delle diverse politiche comunitarie. La formulazione di una costituzione europea sicuramente ci aiuterà a fare tutto questo attraverso il consolidamento di idee comuni. Bisogna inoltre tenere conto di queste associazioni non governative come “Italia Nostra” perché sono dei punti fermi importanti e si fanno carico di responsabilità non indifferenti”.
L’Onorevole Fabio Evangelisti - Presidente nazionale di Schengen Europol - invece ha ribadito che tutto nasce da un bisogno economico.

Infatti alla base della Costituzione europea , si erano affermate quattro libertà fondamentali: libera circolazione delle merci; la libera circolazione dei capitali; la libera circolazione dei servizi e in ultimo la libera circolazione delle persone. Con Schengen in qualche modo si è posto un rimedio perché si è fatto un salto di qualità culturale nel processo d’integrazione in quanto non è sufficiente far muovere le merci e le monete se si vuole costruire una unione europea. Schenger rappresenta quindi una sorta di sperimentazione e ha favorito questo processo di libera circolazione, avvicinando così molti paesi ma non è stata priva di problemi secondari.

Il trattato di Maastrich ha in qualche modo agevolato l’arrivo della moneta unica attraverso vincoli di tipo economico e finanziario. Il trattato di Amsterdam invece ha cercato d’implementare gli accordi per la moneta unica con altri tipi di accordi e ha cercato d’incorporare nel quadro normativo della Unione Europea anche il trattato di Schengen, ovvero la possibilità di circolare liberamente. La Costituzione Europea viene immaginata come un qualcosa che si poggia su tre pilastri: comunitario, la politica estera, affari interni.

Attraverso la fusione del primo pilastro col terzo la costituzione europea ha raggiunto una dimensione più completa...Occorrono più provvedimenti nell’ambito della sicurezza per riuscire un unico spazio di libertà, giustizia e sicurezza in Europa...I tentativi sono stati fatti ma ne occorrono ancora per rendere fattibile l’impresa”.
A ultimare il convegno, il cui moderatore è stato il geometra De Vita coadiuvato dal Presidente della sezione “Italia Nostra” di Massa-Carrara, il Sig.

Bruno Giampaoli, è stata la vice Presidente Nazionale di “Italia Nostra”, la Dott.ssa Gaia Pallottino. Quest’ultima ha fatto dapprima una cronistoria dell’associazione che vanta oltre quattro decenni di attività e che ha diffuso la “cultura della conservazione” del paesaggio urbano e rurale, dei monumenti e del carattere ambientale della città.
“Italia Nostra” detiene un’attività capillare molto ramificata infatti agisce anche a livello internazionale con la fondazione di “Europa Nostra” e la partecipazione al BEE (Bureau Europeen de l’Environnement).

Si è proposta nel tempo di attuare un processo di rinnovamento fondato sulle iniziative delle varie Sezioni e sulla partecipazione dei soci. Questi infatti promuovono una fervente attività di salvaguardia e di ricerca, di conoscenza e progettazione di un “uso sostenibile” del patrimonio storico ed ambientale. Il compito di “Italia Nostra” non si esaurisce soltanto nel salvare dall’abbandono e dal degrado monumenti antichi, bellezze naturali o altri tipi di opere ma persegue un nuovo modello di sviluppo caratterizzato dalla valorizzazione dell’inestimabile patrimonio culturale e naturale italiano ed è capace di dare risposte in termini di qualità e di occupazione.
[R.

A.]

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