Maggior coordinamento delle attività di protezione civile: la maggioranza presenta una mozione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 febbraio 2001 17:00
Maggior coordinamento delle attività di protezione civile: la maggioranza presenta una mozione

Massima priorità alla pianificazione per il rischio di esondazione dei corsi d’acqua minori come Mugnone, Terzolle, Greve, pieno coinvolgimento delle strutture operative di protezione civile, in particolare vigili del fuoco e associazioni del volontariato attive nel settore, razionalizzazione nell’impiego delle risorse umane nella fase di sorveglianza anche tramite l’impiego di strumenti telematici. Sono alcuni dei punti salienti della mozione presentata da tutti i gruppi dalla maggioranza di Palazzo Vecchio sulla protezione civile.

«Nella mozione - hanno spiegato il consigliere dei Ds Antongiulio Barbaro, primo firmatario del documento, il vicecapogruppo Ds Sandro Domenichetti ed il capogruppo dei Democratici Riccardo Basosi - si chiede di individuare le tipologie di eventi calamitosi locali e definire specifici piani di intervento per fronteggiarli, di rivedere le attuali modalità di funzionamento del centro comunale di protezione civile che ora si trova in via dell’Olmatello» Secondo Barbaro, Domenichetti e Basosi «con questo documento si intende dare impulso alla collaborazione tra il Comune e gli altri enti (Prefettura, Regione, Provincia, cui sono in corso le procedure di attribuzione di maggiori risorse e funzioni in base alla Legge “Bassanini”), collaborazione che invece attraversa una fase di stallo: è un passaggio necessario per evitare dannosi conflitti di competenza e sprechi di risorse».

«Nel corso del 2000 - hanno concluso i tre consiglieri - nonostante il Consiglio Comunale abbia approvato un'innovativa convezione-quadro con le associazioni di volontariato, la partecipazione di queste ultime è vistosamente calata, solo 4 associazioni su 12 hanno aderito, anche per il tipo di gestione del centro dell'Olmatello: presidio 24 ore su 24, festivi compresi, anche nella fase di semplice sorveglianza. Un approccio oneroso, che appare eccessivo rispetto alla frequenza e alla pericolosità degli eventi da fronteggiare, e che ha di fatto allontanato la concreta partecipazione dei volontari (165 interventi nel 2000, di cui 113 svolti da una sola associazione, concentrati in alcuni ben determinati periodi dell'anno).

Si tratta quindi di rivedere anche il funzionamento del centro, alla luce dell'esperienza e dei rischi effettivi, puntando eventualmente ad aumentarne la dotazione organica di personale dipendente, con prevalenza per quello proveniente da altre direzioni del Comune visto che attualmente vi operano, su due turni, 7 dipendenti»

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