Il satellite per preservare il nostro mare

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2001 07:26
Il satellite per preservare il nostro mare

Anche nel Mediterraneo è notevole la presenza di petrolio: sono infatti oltre 1600 i punti inquinati rilevati, con una massa complessiva di tre volte superiore a quella che recentemente ha prodotto il disastro ecologico sulle coste bretoni. Il dato è emerso nel corso del convegno sul sistema Ramses per il monitoraggio dell'ambiente marino che si è svolto ieri a Livorno con il patrocinio della Regione Toscana e i cui lavori sono stati conclusi dall'assessore regionale al coordinamento delle politiche del mare, Marco Montemagni.
"Tutto questo - ha detto l'assessore Montemagni - deve preoccuparci molto.

La conservazione dell'ambiente è un elemento indispensabile anche per la valorizzazione del turismo inteso come risorsa economica indispensabile del territorio costiero e di tutta la Toscana. Da questo punto di vista il sistema satellitare Ramses rappresenta uno strumento prezioso ed insostituibile per il monitoraggio delle acque marine in relazione al controllo di tutti i possibili sversamenti di petrolio in mare e all'archiviazione delle condizioni meteorologiche e marine".
Rispetto alla risorsa-mare l'assessore ha ricordato poi l'obiettivo della Regione: definire politiche in grado di ridurre lo squilibrio tra lo sviluppo della costa e quello delle aree interne e di contribuire a delineare all'estero l'immagine di una Toscana legata non soltanto all'arte e al paesaggio, ma anche alla risorsa-mare.

"Per raggiungere questo obiettivo - ha detto Montemagni - intendiamo far leva sulle peculiarità ambientali e paesaggistiche della costa, sulle produzioni di qualità, sulle infrastrutture di servizio già presenti e che devono essere potenziate (quelle turistico-ricettive, i porti, gli interporti) e su quelle da costruire. E' la poliedricità stessa dell'economia del mare, caratterizzata dal turismo, dai porti principali e dagli approdi turistici, dalla cantieristica mercantile e da diporto, dalla pesca, dall'acquacoltura, dai trasporti in mare e a terra, che impone di puntare sulla qualità per pilotare il processo di riequilibrio".

Per l'assessore Montemagni l'area vasta costiera, da Bocca di Magra a Piombino, la costa maremmana e le isole dell'arcipelago debbono essere il laboratorio naturale di questo processo. "E' nostra intenzione - questa la sua conclusione - lanciare un'intesa di programma con le istituzioni e le parti sociali per promuovere lo sviluppo ecosostenibile della costa, puntando alla qualificazione delle attività produttive tradizionali, all'innovazione tecnologica, alla costruzione di reti transnazionali di servizi, all'incentivazione della navigazione locale e commerciale, sulla promozione e sul marketing territoriale, sull'utilizzo integrato delle risorse, partendo dal completamento dei programmi di sviluppo delle infrastrutture già avviate".

In evidenza