La visita del Presidente della Repubblica a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 dicembre 2000 23:37
La visita del Presidente della Repubblica a Firenze

“Voi amministrate una delle città più belle del mondo. Siatene fieri. Vedo che siete un gruppo giovane: dovete fare squadra, è fondamentale per il bene della città”. Queste sono state le prime parole del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi agli assessori della giunta comunale fiorentina, che ha incontrato nella Sala degli Otto di Palazzo Vecchio, prima del saluto all’intero consiglio comunale fiorentino nel Salone dei Duecento. “Noi toscani facciamo pochi complimenti, difficilmente diciamo apertamente quel che pensiamo – ha detto ancora il presidente – ma poi le cose ben fatte le apprezziamo davvero: anche i fiorentini sono così, quindi andate avanti serenamente con il vostro lavoro”.

Ciampi ha poi brevemente ricordato le sue visite a Firenze: “Quando ero studente ci venivo spesso, poi ho trascorso qui qualche mese durante il servizio militare, alla Fortezza da Basso. Era l’estate del 1941, faceva un caldo terribile”. Il presidente ha poi scritto il suo messaggio alla città sull’albo d’onore della città, che il sindaco Leonardo Domenici ha poi letto al consiglio schierato nel Salone. Qui Ciampi ha salutato uno per uno tutti i consiglieri comunali, rispondendo con affetto alla consigliera Athina Cenci che ha chiesto di poterlo abbracciare.

Subito dopo la cerimonia, il presidente della Repubblica e il sindaco hanno incontrato i rappresentanti della Fondazione Pertini, guidati dalla moglie del presidente scomparso Carla Voltolina, con cui il Comune di Firenze ha firmato una convenzione che mette a disposizione della Fondazione uno spazio in Palazzo Coppi. “E’ stato per me un vero piacere assistere a questa firma” ha detto Ciampi a Carla Voltolina, che gli ha presentato Maria Fossombroni, la crocerossina che salvò Pertini dai nazisti a Firenze.

Il sindaco Domenici ha infine consegnato al presidente della Repubblica i tre sigilli della città. Il più antico, che risale al XIII secolo, rappresenta Ercole che uccide il leone Nemeo. La scritta incisa ricorda che si tratta del «Sigillum parte ghibellinorum de Florentia». Il secondo sigillo, del XIV secolo, rappresenta un aquila su un drago con intorno la scritta «Sigillum partis guelforum – Florentia». L’ultimo sigillo rappresenta Ercole con la pelle di Leone. Fu realizzato nel 1537 per Cosimo dei Medici, non ancora primo duca di Firenze.
Le riproduzioni dei tre sigilli dell’antica Repubblica di Firenze: questi i doni di Firenze al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Il più antico di questi sigilli, che risale al XIII secolo, rappresenta Ercole che uccide il leone Nemeo. La scritta incisa ricorda che si tratta del «Sigillum parte ghibellinorum de Florentia». Il secondo sigillo, del XIV secolo, rappresenta un aquila su un drago con intorno la scritta «Sigillum partis guelforum – Florentia». L’ultimo sigillo rappresenta Ercole con la pelle di Leone. Fu realizzato nel 1537 per Cosimo dei Medici, non ancora primo duca di Firenze.
La chiesa fiorentina fa sentire la sua voce per chiedere l’abolizione della pena di morte in tutto il mondo e la cancellazione del debito estero dei paesi poveri.

I due appelli promossi dalla Diocesi sono stati firmati da più di ventimila persone: un’iniziativa che ha accompagnato tutto l’anno giubilare e che ha coinvolto un centinaio di parrocchie ma anche circoli ricreativi, scuole, enti locali, consigli di fabbrica. Stamani le firme sono state consegnate dal Cardinal Silvano Piovanelli al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in visita a Firenze. Mercoledì il Cardinale, in pellegrinaggio a Roma con l’Opera del Duomo, consegnerà le firme nelle mani del Papa.

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