Firenze, Valencia e l’importanza delle logge mercantili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2000 21:04
Firenze, Valencia e l’importanza delle logge mercantili

In spagnolo si chiamano Lonjas, in fiorentino, cioè in italiano, logge. Erano (sono) il cuore commerciale delle città. Strutture d’origine medievale, ne sono state anche il motore economico, la chiave decisiva dello sviluppo. Un ruolo a lungo ignorato dagli storici, oggi tutto da rivalutare culturalmente e operativamente. E’ la tesi di Logge e/y Lonjas: i luoghi del commercio nella storia della città, un convegno bilaterale Firenze-Valencia, in programma a Firenze lunedì 21 e martedì 22 novembre. Lo organizzano l’Università (che ospiterà la prima giornata di dibattito – dalle ore 9 -nell’Aula Magna di piazza San Marco) e la Camera di Commercio (che organizzerà il secondo round nella Sala de’ Dugento di Palazzo Vecchio, sempre dalle ore 9).

Il convegno conclude un primo ciclo di ricerche che ha impegnato in questi anni gruppi congiunti delle Facoltà di Architettura di Firenze e di Valencia, nell’ambito del programma di “Azioni Integrate Italia-Spagna”, promosso nei due paesi dai rispettivi Ministeri dell’Università e della Ricerca Scientifica.
Le logge mercantili cominciarono a spuntare sempre più numerose tra il XII e il XVI secolo nel quadro della fitta rete di scambi e di relazioni commerciali in Europa. Centri anche piccoli costruirono una propria loggia, spesso in connessione con la sala superiore delle assemblee civiche.

Era quasi sempre aperta sulla piazza principale della città, o situata in corrispondenza di snodi stradali strategici dal punto di vista commerciale.
Da qui un’ampia gamma di accezioni e varianti locali, che iniziarono in Italia con i “broletti” lombardi e i “palazzi della ragione” veneti, la cui origine sembra precedere di parecchi decenni le logge toscane. Tra queste, l’Orsanmichele a Firenze costituisce certamente l’esempio più maturo e imponente, sia per l’originario ruolo di piazza interamente coperta, che per la svettante presenza nel panorama urbano del suo volume a torre, con i due piani sovrapposti di granai.

E’ la prima e più clamorosa espressione concreta del crescente peso economico e politico dei nuovi ceti emergenti fiorentini, istituzionalmente associati nelle consorterie delle Arti Maggiori e Minori. Altrettanto ricca e articolata appare la situazione sulla sponda settentrionale spagnola del Mediterraneo, ovvero in Catalogna e nella regione Valenciana, dove l’ottima qualità delle razze ovine degli alti pascoli collinari e montani attirava soprattutto i mercanti genovesi e toscani.
Concluderà il Convegno una particolare tavola rotonda: tra i relatori, progettisti di centri e ipermercati commerciali, complessi edilizi che rappresentano, a scala dilatata, la versione moderna delle logge.

Obiettivo: aprire una discussione più ampia sulla possibile “saldatura operativa” tra storia e attualità.
In connessione con il Convegno, rimarrà aperta al pubblico (dal 21 al 26 novembre) nel Cortile della Dogana di Palazzo Vecchio una mostra dal titolo “L’Orsanmichele e le logge granducali toscane: rilievi e letture”. Saranno esposte le analisi grafiche prodotte su questo tema dal gruppo italiano di ricerca del Dipartimento di Progettazione della Facoltà di Architettura di Firenze.

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