Culture diverse di fronte alla maternità a Prato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 novembre 2000 00:45
Culture diverse di fronte alla maternità a Prato

Una popolazione giovane record, un forte incremento dei parti registrato all’ospedale di Prato, un tasso di immigrazione altrettanto importante e anch’esso in rapida crescita, la nostra provincia è un laboratorio privilegiato per affrontare i problemi della multiculturalità anche nell’ambito di momenti come la gravidanza e la nascita, fondamentali nella vita delle coppie e delle famiglie”. Gerardina Cardillo, assessore provin-ciale a Cultura e Politiche sociali, ha aperto così la presentazione del convegno “Le culture del nascere – Le sfide della società multiculturale”, promosso, oltre che dalla Provincia, anche da Comune di Prato, Azienda Usl 4 di Prato, Collegio delle Ostetriche di Firenze e Prato e ORISS (Organizzazione interdisciplinare sviluppo e salute), che si svolgerà a Villa Fiorelli il 3 e 4 novembre.

L’assessore Cardillo ha sottolineato come questo appuntamento costituisca un primo momento di confronto e di discussione con al centro i bisogni degli operatori (medici, ostetriche, pediatri, psicologi ecc.) che sempre di più necessitano di strumenti specifici, professionali e culturali, per occuparsi di donne e famiglie di culture diverse. Proprio per questo già si parla, e i lavori del convegno dovrebbero servire anche a dare indicazioni utili in questa direzione, di corsi di formazione per gli operatori.

Dal ’96 ad oggi infatti il numero dei parti all’ospedale di Prato è cresciuto in modo esponenziale, dai 1.561 eventi, di cui 144 riguardanti bambini cinesi, si è passati ai 1.581 del ’97 (168 i cinesi), ai 1.760 del ’98 (196 i cinesi), fino ai 1.861 del ’99, con 259 cinesi, 45 albanesi, 30 marocchini, 9 pakistani, 5 nigeriani e 2 jugoslavi. Nel 2000 si va confermando l’incremento delle nascite e si ipotizza che per le pazienti extracomunitarie il numero dei parti aumenterà ancora di circa il 20%.

Numeri che testimoniano come la maternità sia ormai un luogo di incrocio di diverse culture che spesso, come ha ricordato il primario del reparto di Ostetricia e ginecologia, Piero Curiel, “ci trova del tutto impreparati, soprattutto nel campo, così importante, del consenso informato, impossibile da verificare con un interlocutore che non capisce la tua lingua”. Alla conferenza stampa, che si è svolta questa mattina a palazzo Novellucci, hanno partecipato l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Prato, Beatrice Magnolfi, alcune ostetriche del collegio di Firenze e Prato e la psicologa Lelia Pisani, che ha collaborato all’organizzazione del convegno.
Il tema del confronto che animerà il convegno, sarà articolato attraverso la partecipazione di esperti, medici, psicologi ed antropologi che hanno lavorato in questo campo in varie parti del mondo, in particolare in Cina, e ci sarà Alessandra Gulì, medico con esperienza trentennale e professore all’Università di Nanchino, in Maghreb, e delle peculiarità della cultura islamica parleranno Franca Balsamo e Aicha Fahem, in Africa, in qui l’esperta è la stessa Lelia Pisani e, infine, nel mezzogiorno d’Italia, di cui parlerà Gianfranca Ranisio.

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