Perché la legge sulla privacy non viene rispettata ovunque?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 ottobre 2000 17:55
Perché la legge sulla privacy non viene rispettata ovunque?

In vari enti, come banche, poste, farmacie e Asl, nonostante vi siano limiti d'accesso e segnaletiche varie da rispettare, c'è una ressa di gente che si accalca agli sportelli venendo a conoscenza degli interessi altrui. Nelle farmacie non c’è nessuna tutela riguardo ai dati personali e riguardo ai medicinali acquistati dagli ipotetici pazienti e può capitare che una persona, in base al farmaco che acquista, venga guardato con sospetto da coloro che sono lì presenti. Il Prof. Rodotà, garante della privacy, ha bocciato il Codice dell’Ordine nazionale dei giornalisti, facendo riferimento al codice di deontologia previsto dall'articolo 25 della legge n.

675/1996. Il giornalista deve tutelare una sfera essenziale della riservatezza degli interessati e la loro dignità e identità personale. Il codice deontologico però in questo caso è molto più esposto a subire modifiche in quanto, spesso, sono proprio i coinvolti "anormali" ad esporsi. Ma nelle farmacie perché non deve esistere un codice di riservatezza? La stessa cosa vale quando si ritira un risultato di un'analisi in una comune Asl: basta sapere il recapito telefonico e la data di nascita, per ottenere il responso di un esame particolarmente riservato.

Gli accorgimenti a garanzia degli interessati devono allora essere più tutelati in questo settore. In effetti il fatto che manchi un adeguato controllo stupisce perché proprio nella farmacie...tutti coloro che sono in fila sono inconsapevoli (o non inconsapevoli) spie, di dati personali. I farmacisti o chi per essi, devono vendere un prodotto già prescritto e quindi a maggior ragione, il garante avrebbe dovuto guardare alla stipulazione di un codice a garanzia del malato.
[R.A.]

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