A Chiusi un percorso archeologico unico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 ottobre 2000 10:50
A Chiusi un percorso archeologico unico

C’è anche l’urna cineraria di un Miles Hispanicus (chissà se si tratta del protagonista del film “Il Gladiatore”?) tra la collezione di 300 urne cinerarie, la più grande del mondo, che sta al centro del progetto del Parco archeologico urbano territoriale e ambientale, presentato nei giorni scorsi in anteprima e che sarà inaugurato nei prossimi mesi a Chiusi. La collezione è stata collocata nel percorso di cunicoli nascosti sotto la città.
L'ingresso dei cunicoli si apre sotto di Piazza del Duomo.

Scavato nel banco sabbioso, questo sistema di gallerie, attivo sicuramente in epoca etrusca, ha assolto a funzioni drenanti e di approvvigionamento idrico. I cunicoli comunicano con una monumentale cisterna romana e poi con la Torre campanaria del XII secolo. Chilometri di cunicoli, pozzi, cisterne, magazzini che si susseguono tra loro creando una vera e propria rete di strade e incroci che si snodano in profondità. La presenza di una città sotterranea non è una caratteristica esclusiva di Chiusi, anche a Siena si sta riscoprendo l’intricato acquedotto sotterraneo.

Ma qui la magia e l’incanto dello scenario diventano particolarmente suggestivi perché questo complesso sistema scavato sotto il suolo per l’approvvigionamento idrico offre anche le suggestioni legate alla leggenda di Porsenna, che la tradizione vuole presente "sub urbe clusio". Lo scorso anno il labirinto sotterraneo si è arricchito di un altro tratto, in particolare del percorso che parte dall’Olivazzo, più esattamente dai magazzini del Museo in via Petrozzi, e va fino sotto al cortile del Palazzo Bonci Casuccini, punto dal quale è possibile ammirare un suggestivo laghetto ad oltre 25 metri di profondità sotto terra.

E ancora: nel magazzino sotterraneo di via Petrozzi sono custodite casse di travertino con coperchio a doppio spiovente, finemente decorate e con iscrizioni epigrafiche che testimoniano la struttura sociale della civiltà dell’epoca. Al Museo della Cattedrale, poi, è collegato il cunicolo che si pensava avesse al centro la tomba del leggendario lucumone. Dall’area archeologica dell’Orto Vescovile, il percorso prosegue lungo il "labirinto di Porsenna", un cunicolo lungo 150 metri a 10 metri di profondità, con gallerie che si intersecano l’una con l’altra scavate a livelli diversi nella collina di tufo arenario.

Un percorso da non perdere, un’occasione da non lasciarsi sfuggire per fare un tuffo nelle suggestive atmosfere di secoli fa: chiunque voglia avventurarsi lungo il labirinto, dove forse un tempo è passato il ricchissimo Porsenna, può rivolgersi all’Ufficio Turistico (in piazza del Duomo). Altro luogo straordinario è la Basilica cattedrale di S. Secondiano, la chiesa più antica della Toscana. Ricostruita nel 552 sulla primitiva Basilica paleo - cristiana del IV - V sec. dal vescovo Florentinus a seguito della guerra greco-gotica, conserva l' antica pavimentazione a mosaico del presbiterio.

Le 18 colonne, diverse per stile e dimensioni, attestano il riutilizzo di materiali provenienti da edifici romano - imperiali distrutti. La torre campanaria, in origine torre del sistema difensivo della città, apre l' accesso alla rete di cunicoli etruschi.
Di probabile origine umbra, Chiusi è però riconosciuta come etrusca col nome di Chamars, raggiungendo il massimo splendore nel VII-VI secolo a.C., sotto il regno di Porsenna. A quest' epoca Chiusi, posta sulla sommita del colle (quasi 400 m), era cinta da poderose mura.

All' impianto etrusco si sovrappone quello romano (sec. IV a.C.); ma i tracciati del cardo (da Porta S.Pietro a Porta Lavinia) e del decumano (da Porta S. Mustiola alla Rocca), confermano gli antichi assi della città etrusca. A partire dall' XI secolo, quando la Valdichiana divenne malsana e paludosa, anche Chiusi fu, però, colpita da un grave decadimento e spopolamento. La città entrò nel 1416 nell' orbita senese e, dopo la caduta di Siena, fece parte del Granducato fiorentino.
A fine settembre la "Festa dell'Uva e del Vino" presso le Taverne dei Terzieri (i rioni) coinvolge tutto il paese con manifestazioni culinarie, spettacoli folcloristici, mostre e fiere di prodotti agroalimentari.Ogni Terziere apre le antiche taverne dove, oltre il calore e l'allegria della gente, gli ospiti possono gustare cibi tipici.

Tra di essi segnaliamo un "piatto di pesce", il Brustico, che le genti che vivono intorno ai laghi di Chiusi e Montepulciano affermano sia di origine etrusca. Un piatto che rievoca nella sua preparazione le costumanze del sacrificio, rito di fuoco e fumi. "Brustico" vuol dire infatti abbrustolito. Sul focolare si pone una grata di ferro a maglie larghe. Vi si adagia quindi uno strato di canna palustre, ma solo canna del lago (per via degli umori che l'avvolgono), tagliata a bastoncini. Quando incominciano a salire verso la griglia le folate di fumo, che darà sapore, ecco il sacrificio: la scardola, il piccolo luccio e soprattutto il pesce persico, tenuti vivi in un secchio, vengono adagiati sulla griglia-ara.

Quando il fumo avrà lentamente aromatizzato le vittime con la sua fuliggine purificatrice il piatto sarà pronto. L' aspetto del pesce, così brutalmente fiammeggiato assume il colore nero. Ma raschiata la fuliggine ed i resti delle scaglie, tolte le teste e le code, si aprono i pesci, (dividendoli con le mani) e si asportano le interiora. Si tolgono le lische e si pongono i "filetti" così sminuzzati su di un piatto di portata e si condisce abbondantemente con olio extra vergine d' oliva, sale e pepe.

Una spruzzatina d' aceto di vino bianco, o limone e… in tavola, magari in abbinamento ad un Vino Bianco Vergine delle colline della zona.
Un consiglio per mangiare: oltre alla tradizione d’alto livello del ristorante-albergo il Patriarca (località La Querce al Pino – telefono 0578274407) segnaliamo Il Kantharos, vendita e degustazione di prodotti tipici, nella centrale via Porsenna (telefono 057821936). Per dormine, appena inaugurato, c’è l’accogliente agriturismo Le Rondini (strada del Peraio, telefono 0578274354, posta elettronica Flyug@libero.it e imminente il sito internet) struttura architettonica di casale, con piscina nei pressi dell’immancabile tomba etrusca.


Discorso a parte meritano Augusto e Simonetta Colacicchi, una coppia romana che vive in un casale a Chiusi, con la passione per le auto sportive, sia moderne che d’epoca, con le quali hanno organizzato Zephyrus, servizio di noleggio auto. “Coinvolgendo spesso i nostri amici cittadini in queste passeggiate, ci siamo resi conto che risultano quanto mai piacevoli ed allora ci siamo chiesti: perché non coinvolgere altra gente? Molte persone amano la campagna, i luoghi storici, la buona cucina e, soprattutto, le auto particolari! Spesso però non hanno il tempo o i mezzi per poter organizzare dei simili viaggi; allora abbiamo pensato di offrire a tutti la possibilità di provare sensazioni non comuni, di dare la possibilità agli appassionati di guidare personalmente e liberamente un’ auto che hanno sempre visto da lontano o in fotografia.

Da qui è nata la nostra attività o il nostro passatempo, non sappiamo come definirla, perché per noi è come accompagnare idealmente dei nostri amici in un viaggio inconsueto. Unica raccomandazione: trattate le nostre auto come se fossero vostre, o meglio dei vostri genitori!”. Il Road-Book che Zephyrus consegna ai clienti alla partenza è un quaderno di viaggio che contiene indicazioni di luoghi solitamente frequentati dalla gente locale e non toccati dal turismo di massa, di ristoranti con ancora cucina casereccia, di vere botteghe artigiane.

Include anche e soprattutto indicazioni stradali particolareggiate per poter seguire degli itinerari scelti con attenzione per rendere indimenticabile una vacanza nel cuore dell'Italia.

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