La Provincia di Prato porta a Bruxelles il tessuto realizzato per il Papa in occasione del Giubileo, promuove i prodotti locali e presenta i piatti tipici a 120 ospiti dell’Ue

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 luglio 2000 21:56
La Provincia di Prato porta a Bruxelles il tessuto realizzato per il Papa in occasione del Giubileo, promuove i prodotti locali e presenta i piatti tipici a 120 ospiti dell’Ue

Prato con la sua provincia è già famosa nel mondo. Dai ieri lo è un po’ di più. Considerevole successo ha avuto infatti la manifestazione promossa ieri sera dalla Provincia di Prato, in collaborazione con l’Ufficio della Regione Toscana per l’Europa, in un importante albergo di Bruxelles. All’iniziativa hanno partecipato circa centoventi ospiti. E’ intervenuto Jos Shabert, presidente del Comitato delle Regioni europee, i delegati dell’ambasciata italiana in Belgio e presso l’Ue, l’ambasciatore italiano in Congo, numerosi dirigenti della Commissione europea, dell’Istituto italiano per la cultura, dell’Ice e dell’Enit.

Era presente anche il più noto giornalista di enogastronomia della tv belga, Louis Havaux, che è rimasto letteralmente conquistato dal Pinot nero di Montemurlo e dai vini del Carmignano. Soddisfatti il presidente della Provincia Daniele Mannocci, e l’assessore alla Politiche comunitarie. Giancarlo Maffei. “E stata un’occasione per presentare e promuovere la nostra realtà in tutti i suoi diversi e preziosi aspetti - ha commentato il presidente Mannocci - Senz’altro la manifestazione ha un bilancio positivo”.

Positivo anche il giudizio dell’assessore Maffei che in questi giorni, prima a Bruxelles e poi a Strasburgo, guida una delegazione della Provincia di Prato nei contatti con le diverse direzioni dell’Ue per studiare i nuovi programmi che consentiranno di promuovere progetti a livello locale e di attivare risorse comunitarie. Della delegazione fanno parte anche gli assessori Logli e Baronti e i consiglieri Baldini, Benvenuti, Burgio, Cenni, Ciolini, Mencattini, Nencioni e Sorri. Gli ospiti stranieri hanno ammirato lo splendido e singolarissimo tessuto prodotto a Prato per realizzare il piviale che Giovanni Paolo II ha indossato in occasione dell’apertura della Porta Santa, hanno potuto scoprire – anche attraverso alcune pubblicazioni che sono state loro consegnate - le risorse del territorio,e hanno assaggiato – con soddisfazione - le specialità locali: dal vino all’olio, dal pane alla farina di castagne, dalla mortadella di Prato al miele.
Nel menù di Angiolo Barni c’erano – tra l’altro - crostini di fegatini al Vin Santo, minestra di pane e pappa al pomodoro, tortelli di patate al ragù di papero, sedani alla pratese.

Per finire, naturalmente, mantovana, filone e biscotti di Prato.

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