Centro per immigrati? "Non a Sesto Fiorentino"

Redazione Nove da Firenze
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09 giugno 2000 18:36
Centro per immigrati?

"Dopo che il governo si e' espresso sull'utilita' di realizzare in Toscana un Centro di accoglienza temporanea per immigrati privi di permesso di soggiorno, bisogna dar vita ad un tavolo aperto alla Regione e agli enti locali per individuare insieme la sede ottimale, sia dal punto di vista logistico sia da quello dell'organizzazione e della qualita' dell'accoglienza. La proposta di Sesto Fiorentino, avanzata qualche mese fa dal governo, non sembra infatti rispondere a queste condizioni".

Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, intervenendo all'iniziativa su "Legalita' e sicurezza" in Palazzo Vecchio.
La microcriminalita' in Toscana, ha ricordato Martini, e' un problema molto sentito dalla gente. La crescita dello stato di insicurezza e del disagio sociale percepito dall'opinione pubblica, che manifesta allarme e preoccupazione per l'insufficiente capacita' di risposta delle istituzioni. Vanno quindi intraprese, secondo Martini, "azioni concrete per garantire un equilibrio tra gli interessi, che vanno tutelati, di tutti gli immigrati rispettosi delle leggi e inseriti stabilmente e l'esigenza imprescindibile per uno Stato democratico di garantire il rispetto delle regole per tutti e di sanzionare che le viola".
Martini e' quindi passato a illustrare le proposte della Regione in materia di sicurezza: "Noi siamo contrari - ha detto - alla proposta delle Regioni del Polo di istituire polizie regionali, ma non vogliamo neanche che le cose rimangano cosi'." Per questo Martini ha scritto una lettera al presidente del consiglio, chiedendogli di presentare una proposta di legge per conferire al presidente della Regione e al prefetto un potere di coordinamento sui temi della sicurezza e dell'ordine pubblico".


Sono cinque le azioni di governo che la Regione intende attuare per favorire il coordinamento di tutte le istituzioni nel campo della sicurezza: contratti locali per la sicurezza tra enti locali e prefetture nelle aree a rischio; un Osservatorio regionale per fornire un quadro reale delle condizioni di sicurezza in Toscana; iniziative di prevenzione sociale e per la riduzione del rischio a partire da corsi di formazione per la polizia municipale e da supporti ai Centri di aiuto alle vittime dei reati; programmi per il recupero e la qualificazione dei sistemi insediativi; il sostegno alle iniziative dei Comuni e del volontariato per il recupero e il reinserimento sociale di uomini e donne dediti alla prostituzione.

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