"Cirano di Bergerac"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 marzo 2000 17:32

Il Teatro della Pergola presenta, da martedì 4 a domenica 9 aprile, Sebastiano Lo Monaco in "Cirano di Bergerac", di Edmond Rostand, traduzione Mario Giobbe, con Marina Biondi, Robert Madison, Claudio Mazzenga, Daniela Pecci, Fabio Rusca, scene e costumi Aldo Terlizzi, regia Giuseppe Patroni Griffi.
Non aveva ancora trent'anni Edmond Rostand quando l'attore più importante della Francia di fine '800 Coquelin gli chiese un testo teatrale "su misura" che unisse il dramma storico, alla commedia, il genere comico e quello drammatico, il dramma eroico e la tragedia.

Fu dunque per invito di un uomo di scena che nacque un capolavoro della letteratura teatrale rappresentato trionfalmente nel 1897. Un testo ricco di soluzioni di straordinaria genialità teatrale come la dimensione iperbolica del naso di Cyrano, l'ironia shakesperiana della scena del balcone, la gag interna di un suggeritore da "avanspettacolo", e poi quel sentimento d'amore infinito per una donna irraggiungibile, l'amata cugina Rossana, che profuma lontanamente di incesto. Un po' "Don Chisciotte" ("e mi ritrovo in lui bizzarro e avventuriero"), un po' D'Artagnan, più romantico e scaltro di Romeo, più infelice di Amleto (perché l'unico che l'ha tradito è stato il suo corpo), Cyrano rappresenta l'essere umano nel pieno della più sublime eccitazione, e nel momento del degrado più infimo, ma in entrambi i casi riesce a ritagliarsi un angolo di irrinunciabile dignità.

Il Cyrano di Rostand è un prototipo, un calco a cui hanno attinto fior di scrittori (si pensi soltanto all'ossessione del naso) e poeti, e registi. Vecchioni, Guccini hanno scritto due belle canzoni ispirate a Cyrano e Rossana, il cinema ne ha curato varie versioni, ora serie (si veda l'ultimo straordinario film di Rappenau con Gerard Depardieu) ora facete (Roxane), per non parlare del teatro. In Italia, Pino Micol, nel fortunatissimo spettacolo di Scaparro, di recente Franco Branciaroli, Gigi Proietti e Domenico Modugno in versione musicale, e prima ancora Gino Cervi, Annibale Ninchi, Gualtiero Tumiati.

In Francia in occasione del centenario ben tre attori si sono cimentati con l'amoroso guascone: Pierre Santini, Patrick Préjean, Francis Huster. In precedenza, con una velocissima apparizione anche a Milano abbiamo assistito alla interpretazione di Jean-Paul Belmondo. Fra le edizioni più riuscite si ricorda la versione televisiva in bianco e nero di Claude Barma in un Cyrano "magistralmente" incarnato da Daniel Sorano. La fortuna di Cyrano nel mondo non è insomma un fenomeno da indagare, è una certezza incontrovertibile.

Le Monde ha dedicato nel centenario dalla prima rappresentazione un pregevole ed attentissimo dossier, in Italia l'anniversario è passato assolutamente sotto silenzio. Per questo non può che essere salutato con grande soddisfazione l'impegno a mettere in scena il testo di Rostand di un regista del valore e della estrosità di Giuseppe Patroni Griffi e di Sebastiano Lo Monaco, uno dei più giovani ed affermati primi attori, che ha già dato prova di riempire i teatri interpretando personaggi più difficili ed ostici di Cyrano.


Orario spettacoli: da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 15.45.

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