Uno sbocco ai Lavori socialmente utili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 marzo 2000 19:35
Uno sbocco ai Lavori socialmente utili

La Regione ha messo in cantiere una serie di iniziative per trovare uno sbocco occupazionale stabile alla maggior parte degli oltre 3000 lavoratori impiegati, negli ultimi anni, nei Lavori socialmente utili in Toscana. Viene data così completa attuazione ai contenuti dell'ordine del giorno approvato in una delle ultime sedute del consiglio regionale. Una delibera approvata oggi dalla giunta prevede nuove misure, che si aggiungono a quanto già messo in campo in seguito a una convenzione sottoscritta lo scorso dicembre con il ministero del Lavoro e che prevede un finanziamento complessivo di 1 miliardo e 800 milioni.

Sono infatti le Province gli enti competenti per l'individuazione e l'attuazione di politiche attive del lavoro finalizzate alla stabilizzazione delle persone impiegate in maniera transitoria nei avori socialmente utili (Lsu). In particolare, la giunta ha deciso di sensibilizzare tutti gli enti (Province, Comuni, Comunita' montane, Asl ecc.) a dare priorita' nelle rispettiv assunzioni, ai lavoratori Lsu, nella misura del 30 per cento per quanto concerne le qualifiche piu' basse. E ancora, la giunta invita ad inserire degli speciali "premi" per l'affidamento di appalti di opere pubbliche e di servizi da parte di amministrazioni e aziende pubbliche alle imprese che assumono in modo aggiuntivo personale proveniente dagli Lsu.

La giunta fornisce inoltre precise indicazioni alle Province per quanto riguarda l'assegnazione delle risorse finanziarie provenienti dalla convezione con il ministero del lavoro: dovranno essere organizzati tirocini di sei mesi presso aziende private e pubbliche; l'istituzione di incentivi "una tantum" di 15 milioni per le aziende, pubbliche e private, che facciano assunzioni a tempo indeterminato; incentivi di 3 milioni per le aziende, pubbliche e private che, al termine del tirocinio, assumano a tempo determinato per almeno 12 mesi.
Dopo aver incontrato rappresentanti delle aziende pubbliche e della cooperazione, dopo avere investito del problema la Commissione regionale tripartita (prevista dalla legge sui servizi all'impiego), la giunta regionale ha incontrato ieri i rappresentanti delle dieci Province per fare il punto sui programmi.

Tre i risultati principali dell'incontro: un impegno da parte delle Province ad attuare, a favore dei lavoratori attualmente in servizio, le proroghe (previste da un decreto legge) fino al 31 ottobre; l'impegno, da parte di ciascuna provincia, a trovare, insieme agli enti coinvolti, un percorso per arrivare a sbocchi occupazionali; un ruolo specifico dell'Ente toscana lavoro e dell'agenzia Italia lavoro (che con la Regione ha stipulato una convenzione) nel fornire assistenza tecnica all'intera operazione.

I programmi delle Province e della Regione verranno illustrate domani nel corso di un incontro con una delegazione dei lavoratori.
Le persone impiegate nei lavori socialmente utili sono, in tutto, 3.857, suddivise nelle varie province della Toscana: di questi il 21 per cento e' impiegato nel territorio della provincia di Firenze (880), il 16 per cento in quello di Massa Carrara (600), il 13 per cento (486) ad Arezzo.

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