La visita di D'Alema mentre i dimostranti occupavano il Comune dell’Impruneta contro l’Enel

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 febbraio 2000 22:25
La visita di D'Alema mentre i dimostranti occupavano il Comune dell’Impruneta contro l’Enel

La firma di tre accordi, uno con il governo per garantire certezze di finanziamenti e tempi rapidi per la realizzazione di una serie di importanti infrastrutture e gli altri due con l'Enel e gli enti locali, per dire fine alla tormentata vicenda dell'elettrodotto sulle colline fiorentine e ridisegnare la rete elettrica in Toscana nel rispetto dell'ambiente e del paesaggio. E' a partire da questi tre appuntamenti istituzionali che si e' dipanata la visita del presidente del consiglio Massimo D'Alema in Toscana.

Una visita cominciata con l'arrivo del presidente del consiglio oggi alle 10 a Palazzo Bastogi. A riceverlo il presidente della Regione Vannino Chiti che lo ha salutato nel suo studio insieme ai membri della giunta e alle altre autorita' della regione. Sono accordi significativi - esordisce il presidente Chiti - che giungono a compimento oggi ma che hanno alle spalle un lavoro di anni.
L'accordo sulle infrastrutture e' l'ultimo tassello dell'Intesa istituzionale di programma siglata nel marzo scorso e prevede una mole di interventi del volume di circa 12 mila miliardi.

Fra le opere cui si garantisce certezza e continuita' di finanziamenti l'Alta velocita' con il nodo fiorentino (interventi previsti per oltre 6.000 miliardi), la terza corsia dell'Autosole (oltre 2.500 miliardi), gli interventi per la Due mari, il completamento di linee ferroviarie locali come la Empoli-Chiusi e la Faentina, ma anche il potenziamento e la riqualificazione di porti e aeroporti. E' un accordo che lo stesso D'Alema definisce di "grande rilievo", perche' le opere previste non riguardano solo il miglioramento della viabilita' e dei trasporti a livello regionale ma comprende anche interventi strategici che collegano la Toscana al resto del paese e all'Europa.

D'Alema annuncia quindi l'impegno per la direttrice tirrenica: il governo si rende garante nel seguire tutte le fasi che dovranno portare all'avvio dei lavori, dopo il confronto attualmente in corso all'interno del tavolo tecnico istituito dall'intesa firmata con la Regione lo scorso anno. Quanto al finanziamento, D'Alema precisa che la soluzione piu' razionale sembra essere quella del project financing.
Elettrodotto
Mentre dimostranti occupavano la sede del Comune dell’Impruneta contro l’”elettroscempio” dell’Enel, la Regione siede al tavolo delle trattative con l’Enel.

Chiti ringrazia il presidente D'Alema per il ruolo svolto dal governo nella ricerca di una soluzione per la difficile vertenza. Una soluzione che permette, ricorda il presidente dell'Enel Chicco Testa, di eliminare in Toscana 116 chilometri di linee elettriche nell'area fiorentina e l'interramento delle linee a piu' elevato impatto paesaggistico. Ma secondo il capogruppo di AN i Provincia, Enrico Nistri: “Invece di dilatare i propri campi d’intervento nei più diversi settori, creando un impero finanziario in mano alla sinistra, l’Enel dell’ecologista Chicco Testa dovrebbe affrettarsi a contemperare il servizio pubblico e il rispetto dell’ambiente, prevenendo i rischi dell’elettrosmog.

I sindaci dei comuni interessati all’elettrodotto ora protestano, ma in passato hanno accettato le scelte dell’Enel, polemizzando anche pesantemente con chi sollevava il problema”. “E' partita la campagna dell'Enel per favorire il passaggio dei contratti domestici a 4,5 kWh -Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Convito- Prima di tutto sottolineiamo il comportamento schizofrenico tra l'azienda di Stato e il ministro dell'Ambiente, dove il primo incentiva i consumi e il secondo ci fa sapere ogni giorno che bisogna consumare meno energia: visto che entrambi rispondono allo stesso potere, sarebbe forse meglio che stabilissero qual'e la politica ufficiale da seguire e comunicare agli utenti”.
Il terzo accordo prevede la razionalizzazione della rete elettrica per una maggiore tutela dell'ambiente nell'area lucchese.
Esaurita l'operazione firme, il dialogo Regione- Governo si allarga ad altri temi, spazia al di la' dei confini toscani, sviluppandosi poi, anche nel corso dell'incontro categorie e forze sociali nel Teatro della Compagnia, lungo il filo conduttore delle riforme.

Riforme politico-istituzionali, dice D'Alema, che dovranno assicurare al paese un piu' robusto sistema bipolare di tipo europeo, garantire quel "colpo d'ala" in grado di fare uscire il nostro sistema dallo stato di "affaticamento" in cui versa attualmente. Su questo il richiamo di Chiti, in apertura dell'incontro, e' preciso ed esplicito. "E' necessario che giunga in porto il disegno di legge costituzionale per l'ordinamento federale della repubblica - dice il presidente della Regione - o quanto meno chiediamo di approvare almeno uno stralcio, che comprenda il progetto di autonomia speciale e i principi costituzionali del federalismo fiscale".

La prossima legislatura regionale - gli fa eco D'Alema - sara' una legislatura costituente, quella cioe' in cui verranno al pettine i nodi della legge elettorale e del federalismo fiscale. Due aspetti di un cambiamento gia' in parte avviato con la riforma Bassanini e che il governo intende portare a compimento entro la fine della legislatura. "Se ci fosse la volonta' politica, il tempo non manca - sostiene D'Alema - per affrontare i due nodi della stabilita'( con la riforma della legge elettorale e della forma di governo) e della cornice costituzionale da dare al disegno federalista del paese".

Prima di chiudere la sua mattinata fiorentina e partire alla volta di San Rossore, il presidente D'Alema ha parole di gratitudine per Chiti, oggi alla fine del suo mandato, sottolineandone il ruolo e il contributo nella costruzione di uno "spirito regionalistico" in Toscana e, fuori, come importante riferimento per tutte le Regioni nel dibattito nazionale.
Con la firma dell'accordo quadro per le infrastrutture di trasporto va a posto anche l'ultimo tassello dell'Intesa istituzionale di programma che prevede, per la Toscana, l'attivazione di 1700 miliardi nei settori difesa del suolo, edilizia sanitaria, patti territoriali, beni culturali mentre, nel settore delle infrastrutture, da' sistematicita' e certezza a interventi per un volume complessivo di 12 mila miliardi.

L'intesa era stata firmata a Roma il 3 marzo 1999 dal presidente del Consiglio Massimo D'Alema e dal presidente della Regione Vannino Chiti.
La Toscana e' stata fra le prime regioni (con Lombardia, Umbria e Sardegna) a dare vita all'intesa che costituisce uno strumento rivoluzionario nell'ambito della programmazione negoziata e segna una svolta nei rapporti Regione-Governo. Le cinque priorita'indicate dalla Toscana ne sono diventate così parte integrante. Eccole:
1. Difesa del suolo e tutela delle risorse idriche
2.

Beni ed attivita' culturali
3. Attuazione del piano di programmazione sanitaria
4. Infrastrutture e trasporti
5. Azioni di sviluppo locale (Patti territoriali)
Che significa? Introdotto dalla Finanziaria '97 e definito da una successiva delibera del Cipe (del marzo '97), questo strumento e' oggi alla sua prima prova. La Toscana e' riuscita, grazie a un'attivita' di programmazione ormai collaudata oltre che a una positiva consuetudine di rapporti con il governo (nel 1993 la Regione aveva siglato con il governo un Accordo di programma che sbloccava finanziamenti per rimettere in moto centinaia di cantieri in Toscana), ad essere fra le prime ad arrivare alla firma.


Le novita'
Il dato nuovo sta nel rapporto che si instaura fra Regione e Governo. Finisce l'era dei finanziamenti a pioggia e delle trattative che ruotano unicamente attorno ai criteri di ripartizione della spesa. Ora Regione e Governo siedono allo stesso tavolo e la trattativa si sposta sui contenuti, nella definizione dei quali sono coinvolti, attraverso una concertazione dal basso, anche le realta' locali. E cosi', per la prima volta, e' la Regione a indicare i settori sui quali attivare i finanziamenti.

Secondo elemento importante e' infatti la possibilita' di creare una sorta di corsia preferenziale, che permette di sbloccare, velocizzare o anche solo di anticipare risorse provenienti da piu' leggi nazionali che fanno capo a diversi ministeri e che, con le vecchie procedure, non riuscivano a garantire il fluido procedere dei lavori e a dare certezze della loro conclusione.
Certezze su tempi e realizzazione
Oltre a fissare le risorse complessive destinate ai singoli settori, l'Intesa indica la loro scansione temporale, i soggetti responsabili della gestione e della conclusione dell'intervento, i tempi di completamento e le scadenze intermedie.


Ecco cosa prevedono e a che punto sono i cinque accordi quadro che costituiscono l'intelaiatura dell'Intesa. Il primo (sanita'), e' stato firmato nel marzo scorso, seguito da quello su difesa del suolo e tutela risorse idriche (maggio 99) e da quello sui beni culturali che risale al dicembre '99.
Piano di programmazione sanitaria: l'accordo, siglato nel marzo scorso, prevede circa 900 miliardi in tre anni (1999-2001), che serviranno per l'edilizia sanitaria e ospedaliera.

La Regione ha gia' inviato le richieste di finanziamento relative al 1999 e, in parte, al 2000. Si tratta di 18 interventi per un totale di quasi 500 miliardi. Fra questi il completamento delle strutture portanti della sanita' toscana: l'azienda ospedaliera di Careggi, l'azienda di Pisa, gli ospedali territoriali fiorentini, lucchesi e livornesi, il completamento dei monoblocchi di Versilia e Valdarno aretino.

In attesa del perfezionamento dell'assegnazione finanziaria da parte dello Stato, la Regione ha autorizzato le Asl a iniziare le procedure amministrative anticipando le scadenze previste. La Regione ha inoltre garantito la continuita' degli investimenti sanitari anticipando circa 88 miliardi.
Patti territoriali: i sette patti approvati in Toscana (Grosseto, Massa Carrara, Livorno, Piombino-Val di Cornia, Pisa, Val di Chiana, Appennino Centrale), sono stati inseriti nell'Intesa.

Prevedono complessivamente investimenti per circa 1.700 miliardi (di cui circa 400 di contributi pubblici) e un risultato atteso di circa 4000 nuovi posti di lavoro. Tutti gli interventi previsti sono gia' cantierabili. Oltre il 50 per cento dei progetti e' gia' stato avviato, attivando buona parte degli investimenti (che come si ricordera' prevede una quota di finanziamento pubblico e una dei privati), senza attendere l'effettiva erogazione.
Beni culturali: l'accordo e' di dicembre e prevede, nel triennio, circa 60 interventi per 165 miliardi di contributi pubblici e privati, che consentiranno il restauro e il recupero di castelli e chiese, biblioteche e teatri, musei e parchi archeologici nonche' infrastrutture e servizi per il settore.


Difesa del suolo e messa in sicurezza: circa 265 miliardi di finanziamenti per un elenco di 141 progetti, fra cui le casse di espansione dell'Arno, interventi contro l'erosione della costa, il risanamento dei laghi di Chiusi e Montepulciano e della laguna di Orbetello, il completamento della depurazione dell'area fiorentina, la sistemazione di frane e del dissesto idrogeologico. Molti di questi interventi, inseriti nell'intesa, sono partiti e in alcuni casi rappresentano la prosecuzione o l'accelerazione di un lavoro gia' avviato.


Infrastrutture: ultimo in ordine d'arrivo, l'accordo di oggi coinvolge molteplici soggetti e da' certezza all'insieme degli interventi che servono per migliorare la mobilita' regionale che prevedono un investimento complessivo di oltre 12 mila miliardi per strade, autostrade, ferrovie, porti, aeroporti ed interporti.

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