Appuntamento con il nuovo reggae italiano martedì 18 gennaio al Tenax

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 gennaio 2000 18:29
Appuntamento con il nuovo reggae italiano martedì 18 gennaio al Tenax

Sul palco sono di scena Giuliano Palma & the Bluebeaters. Nata quasi per gioco nel 1994, la line-up dei Bluebeaters comprende infatti artisti dei Casino Royale (Giuliano Palma, Ferdinando Masi, Patrick Benifei ), degli Africa Unite (Bunna, Paolo Parpaglione, Cato Senatore) e dei Fratelli di Soledad (Zorro).
Formazioni che, da tempo, cospargono i semi del reggae, del dub del raggamuffin nel fertile territorio sonoro del Belpaese. Occasione buona quindi per gustarsi, in versione live, il primo Cd dei Bluebeaters, The Album: 16 cover suonate Ska/Rocksteady,: rifacimenti di successi degli anni '80 (Wonderfull Life), di colonne sonore (I don't know why I love you but I do, shot in the dark), di vecchi brani giamaicani anni '60 (World's fair, How many times, There's a reward, Tell me), hit reggae anni '70 (Desperate lover, Let him try) di nuovissime hit dei giorni nostri (Believe), di classici della canzone italiana ma in versione inglese (never never never) Un disco che i Bluebeaters hanno registrato pochi mesi addietro al Jungle Sound Station.

Quella dei Bluebeaters può sembare una storia un po' snob: un gruppo di musicisti professionisti si riunisce in una sorta di cover-band per supportare l'ugola di un cantante tanto bravo che lo chiamano "king", ovvero Giuliano Palma dei Casino Royale. Al momento di dare un nome alla formazione la scelta cade su un filone della musica giamaicana degli anni '60 noto soltanto ai cultori del genere, il "blue beat". Non di snobbismo tuttavia si tratta. Al contrario, di un atto di umiltà e di amore verso un'isola che in quel decennio poneva le basi, non solo per il successo internazionale del reggae, ma per rivoluzionare l'intero corso del pop mondiale.

Basta entrare in un club, in un negozio di dischi, in un vagone della metropolitana per incontrare tracce di Kingston, che ci si trovi a New York, Londra, Milano o Tokio poco importa. Suona forte il trip-hop, in questo avvio di millennio, e la sua parentela con il dub inventato dai produttori giamaicani all'inizio degli anni '70 è esplicita. La tecno stessa paga il suo tributo agli studi di Kingston, dove la cultura del remix nacque e si sviluppò con macchinari straccioni capaci di suoni ancora oggi emozionanti.

L'hip hop, si sa, vide una delle sue colonne portanti - il rap - nascere nei microfoni dei deejays giamaicani. Ecco spiegato l'atto d'amore di Giuliano Palma & the Bluebeaters verso la Giamaica degli anni '60. Non uno sfizio intellettuale bensì un'esigenza fisica di ricerca delle radici. Quando si suona e si canta così il gioco diventa festa collettiva ad ogni concerto e i Bluebeaters si trovano oggi al centro di unvero e proprio "culto". Classici dello ska, del reggae del rocksteady al Giamaica, ma anche di rivisitazioni in levare di gioielli più o meno noti del soul e del rythm'n'blues americani, si susseguono con naturalezza in un'esplosione di rara potenza fisica.

sotto il palco il delirio è abituale, con una caratteristica sempre più accentuata: le prime file, causa un certo qual fascino dei nostri orchestrali, sono egemonizzate dal pubblico femminile. Il 9 giugno 1999 e' finalmente uscito "the album", il primo attesissimo disco di Giuliano Palma & the Bluebeaters per ora disponibile solamente su internet.
Venerdì 21 gennaio sul palco del Tenax è di scena il graditissimo ritorno degli Ottavo Padiglione, la formazione livornese capitanata da Bobo Rondelli - il vocalist sta in questi giorni partecipando alle riprese del film "Sud Side Story" di Roberta Torre, di cui ha composto parte della colonna sonora - che in dieci anni di attività è riuscita a conquistare un ruolo di assoluto rispetto nel mutante scenario musicale italiano.

Le novità, rispetto al recente passato, sono tante: innanzitutto Ondereggae, la recente fatica discografica degli Ottavo Padiglione che tanto successo ha riscosso tra critica e pubblico, dando una svolta allo stile del gruppo. E poi il film, "Sud Side Story" (di Roberta Torre, ancora in fase di realizzazione) che segna l’esordio di Bobo sia nelle vesti di attore protagonista, sia in quelle di sountrack-composer.
Gli Ottavo Padiglione oggi stracciano la camicia di forza del rock ed indossano i panni colorati del dub.

Con tre dischi Bobo Rondelli e la sua band hanno seminato (il panico) ma anche raccolto i frutti di un lavoro atipico fatto di canzoni allegre che sul palco s'incrociano ad istrioniche interpretazioni teatrali. Rondelli ha una faccia da attore anni '50. Una voce calda e potente che disegna trame melodiche di grande effetto su quei ritmi che dai Caraibi hanno raggiunto anche le nostre coste e che lui, da bravo livornese, ha subito avvistato all'orizzonte. La bussola degli Ottavo Padiglione ha molti punti cardinali e la rotta spesso si perde.

Il gruppo ha toccato tante terre e ogni volta molti suoni e ritmi hanno contagiato il repertorio. Nei lunghi viaggi la band ha spesso trovato nuovi amici. Recentemente Dennis Bovell, già bassista di Linton Kwesi Johnson, è salito sulla barca portandosi dietro grandi musicisti che hanno nelle vene un sangue caldo quanto il sole equatoriale. Lo stesso calore che da sempre infuoca la musica reggae. Musicisti come Roy Paci - già ai fiati con Mau Mau e Manu Chao - che con i suoi maestosi squilli di tromba allieta la compagnia.

Ondereggae è un disco di grandi successi, brani immortali della tradizione italiana come 'Bimbo Sul Leone' (celebre è l'interpretazione di Adriano Celentano), 'Un Anno D'Amore' (scritto da Nino Ferrer e portato al successo, da Mina), 'Una Giornata Al Mare' (Paolo Conte) e 'Notte Di Luna Calante, (Domenico Modugno) affiancati a versioni riviste e corrette di grandi canzoni straniere come 'A Non So Dove' (originariamente di Billy Bragg) e 'Dove Te Ne Vai' (rifacimenti di 'The Guns Of Brixton' tratto da 'London Calling' dei Clash) Successi lontani per tradizione ed atmosfera ma accomunati dall'inconfondibile stile degli Ottavo Padiglione, per l'occasione "vestiti di nuovo", pronti per essere suonati da un juke box in riva al mare.

Una storia lunga e singolare quella del gruppo livornese. Dal loro inizio nel '91, la loro fama è cresciuta di pari passo con l'intensificarsi delle loro esibizioni. Da un successo prettamente locale, anno dopo anno, gli Ottavo Padiglione sono passati alla notorietà nazionale. Le loro prime uscite, all'insegna della più intrisa cultura toscano-labronica, erano un vero e proprio evento teatrale e musicale. Le canzoni erano il pretesto per una scorribanda di parole, gesti, mimiche, provocazioni e divertimento.

Una caratteristica che li ha fatti sempre essere al di fuori di ogni semplice catalogazione musicale (il gruppo ha maturato una notevole esperienza aprendo concerti di artisti del calibro di Bob Dylan, Nick Cave, Willy DeVille).. Il loro non è semplice rock, non è pura musica leggera italiana, è una sintesi di avanspettacolo ed una fusione sonora di rock e canzone d'autore, di blues e poesia. Il nome è stato preso in prestito dal numero di reparto dell'ospedale di Livorno che accoglieva i malati di mente...

Come detto Bobo Rondelli è attualmente impegnato anche come attore protagonista nelle riprese del nuovo film di Roberta Torre "Sud Side Story", film al quale sta partecipando anche nella stesura delle musiche e della colonna sonora.
Sabato 22 gennaio appuntamento con il Nodody’s Perfect del Tenax, la serata all’insegna del house allietata dalla presenza dei migliori Dj del settore. In consolle, per l’occasione, sarà di scena Ralf Dj, senza dubbio il Dj italiano più conosciuto all’estero.

Un artista che grazie al suo stile personalissimo è riuscito negli ultimi anni ha conquistare le consolle dei più prestigiosi locali europei. Al suo fianco, nelle vesti di resident Dj, Alex Neri, un artista che con le sue uscite discografiche ha sfondato il tradizionale muro di diffidenza verso le produzioni italiane, portando il nostro paese ad assumere un posto di primaria importanza nel mercato della musica "house". Ed ancora, ad allietare il sabato Nobody’s Perfect del Tenax ecco i più acclamati gruppi di animazione: non le solite cubiste professioniste - perfette ma fredde e distaccate - ma splendide ragazze e ragazzi , che da anni frequentano e lavorano nei migliori club "house" internazionali, capaci di mescolarsi con il "loro" pubblico.

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