A Piancastagnaio il teleriscaldamento di Enel

A Sarteano il Consiglio comunale vota contro lo sviluppo della geotermia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 ottobre 2017 21:41
A Piancastagnaio il teleriscaldamento di Enel

In Toscana Enel Green Power gestisce il più antico complesso geotermico del mondo e detiene il know how della geotermia che esporta in tutto il pianeta. Delle 34 centrali geotermoelettriche (per un totale di 37 gruppi di produzione) di Enel Green Power, 16 sono in provincia di Pisa; 9 sono nella provincia di Siena per 10 complessivi gruppi di produzione; infine, altre 9 si trovano nel territorio provinciale di Grosseto per un totale di 11 gruppi di produzione. I quasi 6 miliardi di KWh prodotti in Toscana, oltre a soddisfare più del 30% del fabbisogno energetico regionale, forniscono calore utile a riscaldare oltre 10 mila utenti residenziali (sono già teleriscaldati i Comuni di Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Montieri, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Radicondoli, Santa Fiora, i lavori stanno per cominciare anche a Chiusdino) nonché aziende dei territori geotermici, circa 30 ettari di serre e caseifici e contribuiscono ad alimentare una importante filiera agricola, gastronomica e turistica con oltre 60 mila visite all’anno.

Una giornata importante per Piancastagnaio: alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, venerdì, il Sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini e il responsabile Geotermia Enel Green Power Massimo Montemaggi, alla presenza del Direttore Generale del Ministero Franco Terlizzese, hanno firmato la convenzione per la realizzazione del teleriscaldamento residenziale nel capoluogo di Piancastagnaio. All’incontro sono intervenuti anche il responsabile Affari istituzionali centro Italia di Enel Fabrizio Iaccarino, il vicesindaco del Comune di Piancastagnaio Enio Rossi e l’assessore all’ambiente Franco Capocchi. La firma della convenzione conclude un percorso di dialogo iniziato alcuni mesi fa, che ha consentito di giungere a un risultato significativo che porterà grandi benefici in termini ambientali ed economici a tutta la cittadinanza di Piancastagnaio: il teleriscaldamento geotermico, infatti, permette di riscaldare gli ambienti domestici e gli esercizi commerciali, nonché di fornire acqua calda, a prezzi molto vantaggiosi, e di evitare l’immissione in atmosfera di CO2 che si verifica con gli impianti di riscaldamento tradizionali.

La convenzione consentirà di avviare i lavori nei prossimi mesi con l’obiettivo di riscaldare le prime abitazioni già nel 2019. A Piancastagnaio è già stato costruito ed entrerà in funzione a breve l’impianto di teleriscaldamento nell’area industriale e artigianale “La Rota” che fornisce calore alle attività presenti nella zona. In questo contesto, particolarmente rilevante è anche l’accordo pluriennale firmato alcune settimane fa da Enel Green Power e Floramiata per la cessione del calore geotermico al complesso di serre di “Casa del Corto”, per il rilancio dell’attività serricola e floreale nel distretto amiatino.

A Sarteano invece il Consiglio comunale ha approvato una delibera all’unanimità che considera l’intero territorio come non idoneo ad ospitare attività geotermoelettriche, sia per quanto riguarda la realizzazione di impianti o centrali, sia per quanto riguarda le perforazioni. Tale decisione risponde ad una richiesta pervenuta dalla Regione Toscana ai comuni confinanti con i comuni geotermici, quale risulta essere Sarteano nei confronti delle centrali in Amiata.

«Non si tratta di una scelta ideologica, ma di semplice buon senso – afferma il sindaco Francesco Landi – il nostro Comune storicamente non è interessato dalla geotermia. Pertanto abbiamo semplicemente elencato tutti gli aspetti che caratterizzano Sarteano: bellezze storiche e naturali, produzioni agroalimentari, oltre ai vincoli paesaggistici che insistono sulla quasi totalità del territorio. Siamo convinti che lo sviluppo di Sarteano debba passare dalla cura del paesaggio, dall’agricoltura e dalla valorizzazione turistica di queste terre».

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