A Lido il grande tuffo collettivo in parrucca di solidarietà

Per i bambini che non possono stare con gli occhi la sole il Meyer ha inventato le terapie e un modello di assistenza multidisciplinare davvero unico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 agosto 2015 00:01
A Lido il grande tuffo collettivo in parrucca di solidarietà

LIDO DI CAMAIORE- Eguagliare, o addirittura superare, i risultati ottenuti lo scorso anno non sarà facile. Nel 2014 infatti furono quasi 30 mila i partecipanti al grande tuffo collettivo di beneficienza. Ma Lido di Camaiore quando si tratta di solidarietà non si tira indietro e mercoledì 19 agosto tenterà di nuovo l'impresa. Torna infatti, per il secondo anno consecutivo, il tuffo “Nicco & Friends”: il grande tuffo collettivo con la parrucca colorata organizzato per raccogliere fondi per il progetto Adolescenti dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

Da giorni gli stabilimenti balneari e gli hotel di Lido hanno a disposizione le parrucche per turisti e residenti: basta donare una piccola quota a favore della onlus e assicurarsi una delle parrucche multicolore per partecipare alla giornata di festa. L'evento partirà alle 15 del 19 agosto, con giochi in spiaggia, concorsi, musica e animazione in tutti i 99 stabilimenti balneari di Lido. Alle 17.30 l'appuntamento con il grande tuffo tutti assieme: i bagnanti rimarranno posizionati sulla riva, con la parrucca in testa, fino al passaggio di un aereo (della ditta AerPlaning) con la scritta “Tutti inseme per Nicco”.

A quel punto uno dopo l'altro si tufferanno in migliaia, creando una sorta di 'onda' umana e colorata da Marina di Pietrasanta fino al confine con Viareggio. A differenza dello scorso anno la manifestazione non è organizzata solo dai balneari, ma dalla nuova associazione sorta tra balneari, albergatori e commercianti, per cui c'è la speranza che l'evento possa risultare ancora più partecipato dell'anno precedente. “Nel 2014 – spiegano i presidenti delle tre associazioni, Luca Petrucci (bagni), Maria Bracciotti (hotel) e Carmelo Donzella(commercianti) – raccogliemmo circa 30 mila ero.

La speranza è di avvicinarci, o magari superare, quella cifra. La sinergia di tutte le associazioni – aggiungono – trasformerà il tuffo per Nicco in una grande festa per Lido di Camaiore. Lido di Camaiore ha una tradizione consolidata: unire il divertimento e la vacanza anche alla solidarietà, ricordarsi anche nei momento di relax che c'è chi soffre, in questo caso bambini”. Tutto il tuffo si svolgerà nella massima sicurezza. Gli stabilimenti balneari infatti sono organizzati per avere, in contemporanea,bagnini in spiaggia e sui patini in mare, pronti ad intervenire in caso di bisogno.

Al termine del tuffo collettivo in parrucca merenda per tutti. L'evento è organizzato dall'associazione ABC di Lido di Camaiore con il patrocinio del Comune di Camaiore, la collaboraizone di Nicco Fans Club e l'apporto di alcuni sponsor tra cui 3 Store Lido di Camaiore, Fiat Dati, Axa Assicurazioni, BCC Versilia-Lunigiana, Versilia Food Service e Shopinn Brugnato 5 Terre.

Più di ottocento bambini all’anno e sono in crescita continua: 1 su 2 due viene da fuori Toscana, in egual misura provengono dalle regioni del Sud ma anche del Nord (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e persino dalla Valle d’Aosta). Scelgono Firenze perché trovano un modello unico di presa in carico e qualità dell'assistenza, una gestione coordinata e multidisciplinare, che assicura persino la fornitura gratuita dei farmaci prodotti “in casa”, tramite l’Associazione “Occhio al Sole” che li spedisce ai pazienti in tutto il Paese.

Qui la casistica è la più importante in Europa e tra le prime al mondo e i ricercatori firmano sulle più autorevoli riviste internazionali. Parliamo di un’esperienza significativa che pone l’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze come il punto di riferimento italiano per la diagnosi, la cura e la ricerca scientifica di una malattia di natura allergica dal grande impatto sulla qualità di vita: la cheratocongiuntivite Vernal, una patologia che si manifesta nel primi 10 anni di vita del bambino, i cui sintomi si presentano nella stagione primaverile (accentuata fotofobia, spiccato arrossamento degli occhi, lacrimazione e prurito), diventando in estate un vero supplizio.

L’esposizione alla luce solare ne peggiora la sintomatologia. I bambini che ne soffrono si riconoscono anche dagli occhiali molto scuri e ampi che li proteggono dai raggi ultravioletti. Questa forma allergica in genere regredisce fino a scomparire attorno ai 15-20 anni, non ha quindi una cura risolutiva, ma esistono farmaci capaci di tenerla sotto controllo, offrendo ai piccoli che sono affetti una buona qualità di vita. Proprio nel pediatrico fiorentino è stato messo a punto il collirio a base di ciclosporina, che ha cambiato radicalmente la cura di questa malattia.

“Ricordo ancora quando con il dr. Neri Pucci provavamo il collirio nei nostri occhi – ricorda il prof. Elio Novembre, Direttore della Allergologia -. Volevamo trovare una terapia che non avesse le complicanze del cortisone. Si pensò allora al collirio con una piccola percentuale di ciclosporina, immunosoppressore impiegato nei trapianti. Alla fine, insieme agli oftalmologi e ai farmacisti ospedalieri, realizzammo due galenici, uno oleoso e uno di lacrime artificiali da instillare negli occhi dei bambini con questa patologia allergica.

Quell’intuizione è stata giusta”. Recentemente a quel collirio se ne è aggiunto un altro, a base di Tacrolimus (un immunosoppressore più potente della ciclosporina), segnando un nuovo primato internazionale. “Anche questo è un farmaco off label che produciamo in forma di collirio e che ci permette di curare quel 15-20% di bambini resistenti alla ciclosporina - spiega l’allergologo Neri Pucci -. Pure il Tacrolimus viene utilizzato per i trapianti di organo ed è stato impiegato per primo in Thailandia e Giappone.

Questo immunosoppressore è stato il fulcro del bando di ricerca AIFA che abbiamo vinto, riuscendo per primi a dimostrare scientificamente la sua efficacia nei bambini resistenti alla ciclosporina. La prestigiosa rivista Pediatric Allergy and Immunology proprio quest’anno ha pubblicato il nostro studio, diventato un caposaldo dell’attuale terapia. Oggi curiamo al Meyer circa 150-200 bambini all’anno con questo medicinale e i risultati sono ottimi”.

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