A Genova coi soliti problemi

Ieri sera al Luigi Ferraris di Genova è stata disputata Sampdoria-Fiorentina. La partita non ha riportato alcun vincitore: 1-1 il risultato finale.

20 settembre 2018 15:27
A Genova coi soliti problemi
Immagine concessa da violachannel.tv

Pioli non vuole cambiare impostazione e sistema, continuando a mantenere la promessa fatta ai giornalisti prima della partita contro il Napoli. I viola partono con un classico 4-3-3, tipico modulo del calcio totale (ormai applicato da quasi ogni rosa insieme al 4-2-3-1), baricentro basso e due ali larghe che attaccano, sia alle spalle che attraverso uno contro uno, la difesa statica e stretta blucerchiata. Finché la Samp aggredisce, il centrocampo gigliato permane a tre e garantisce maggiore copertura degli spazi. Inoltre allarga maggiormente la linea arretrata favorendo anche una migliore copertura del campo.

Il club genovese comincia sempre a palleggiare dalla linea arretrata e appena la Fiorentina capisce di aver preso supremazia territoriale, fa buon uso del pressing-specchio che Guardiola aveva importato nel suo Bayern. Passa dal 4-3-3 al 3-2-2-3 o 3-2-1-1-3. I tre attaccanti diretti sui difensori, mentre i centrali Gerson e Fernandes si mantengono a uomo sui due mediani in maglia blu. Cosa strana ma intelligente, perché Pioli non vuole toccare i meccanismi della sua Fiorentina, Biraghi fa l’Alaba della situazione improvvisandosi mediano: marcatura preventiva su Barreto, che è il primo avversario nel tentare l’inserimento tra le linee, e sventata superiorità numerica a centrocampo.

Infatti, in caso contrario, Veretout avrebbe dovuto affrontare non solo il paraguaiano, ma anche Caprari. Quindi, evitandogli imbarazzi, Jordan ha esclusivi compiti difensivi nei quali deve recuperare palloni, dare il primo passaggio per iniziare l’azione di contropiede e legare mediana e difesa.

Questo funziona durante i primi 60 minuti. Invece poi, quando Giampaolo abbassa la pressione e regala possesso alla Fiorentina, sorgono quelle medesime problematiche che avevano deciso la partita sabato. Gerson, mai stato del match, non ha le caratteristiche giuste per sostituire Benassi e nemmeno Fernandes che si alterna col suo connazionale. Ambedue troppo schiacciati verso la porta. Oltre ciò Edimilson nell’azione del pareggio Samp gioca eccessivamente vicino a Veretout e ricrea quel “problema della fase intermedia”, dove sembra che manchi la mezz’ala destra mentre in realtà non è così. Perciò o si schiera un centrocampo a tre o un netto centrocampo a due, senza tante vie di mezzo. Inoltre Milenkovic non può lasciare la marcatura su Caprari perché deve seguire i movimenti schematici della linea difensiva: la zona va applicata nei casi meno caotici, esempio con tutti gli 11 dentro la propria metà campo.

Se vuoi insegnare l’interpretazione del gioco, non crei automatismi.

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