A Firenze una fiaccolata per le vittime in Nuova Zelanda

Dopo l'attacco in due moschee, l'appello di Sant'Egidio per fermare la propaganda di odio. Le Confessioni Religiose del territorio e il Comune organizzano la prima “cena interreligiosa”. Gli ospiti saranno i più deboli della città. Le pietanze servite saranno quelle tipiche delle varie religioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2019 14:28
A Firenze una fiaccolata per le vittime in Nuova Zelanda

Terrore in Nuova Zelanda, dove ieri state attaccate due moschee. Una strage che ha provocato 49 morti e diversi feriti.

Oggi a Firenze è stata convocata alle 18.30, in piazza dei Ciompi, una fiaccolata per ricordare le vittime delle strage in Nuova Zelanda. La Comunità di Sant'Egidio esprime il suo profondo cordoglio alle famiglie coinvolte dall'orribile attentato avvenuto nelle due moschee della città di Christchurch. Oltre al pesantissimo bilancio di vittime registrato e alla condanna che ogni cittadino può e deve esprimere, occorre sottolineare che l'attacco a luoghi di culto, spazi gratuiti di preghiera, rappresenta anche un'offesa per i credenti, a qualsiasi religione appartengano. Sant'Egidio manifesta la sua solidarietà alla comunità musulmana neozelandese, colpita ingiustamente da questo attentato, in un Paese ricco da sempre di diversità religiose, culturali e di origine.

Lancia al tempo stesso un appello perché si arresti in Occidente la propaganda di odio, che dal web e dalle parole è cominciata a passare ormai - già da qualche tempo - ai fatti in un crescendo di violenza e di razzismo, assumendo simboli ed esempi inaccettabili, accompagnati da distorte ricostruzioni storiche. Occorre al contrario seminare parole di pace, facilitare occasioni di incontro e di dialogo, e favorire ad ogni livello politiche che portino ad un'effettiva integrazione. E' questa l'unica soluzione percorribile in società che sono ormai di fatto plurali e che non potranno mai risolvere i loro problemi innalzando muri, ma guardando con fiducia ad un futuro da costruire insieme, già visibile in tante sue manifestazioni in Europa e altrove.

Sulla scia dell’entusiasmo suscitato da “Firenze Comunità in Cammino”, la prima camminata con le comunità religiose a cui hanno partecipato oltre 2mila persone, è nata l’idea della prima “Cena interreligiosa”. È quanto organizza il Comune di Firenze insieme alle Comunità Religiose ed alle tradizioni spirituali presenti sul territorio fiorentino per ‪lunedì 18 marzo, dalle 19 in poi, presso il Teatro Del Sale.

“La cena a buffet avrà come ospiti le persone più bisognose della città, invitate dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Caritas Diocesana, loro interlocutori costanti ed instancabili” spiega l’assessore ai rapporti con le confessioni religiose e politiche interculturali Massimo Fratini, che parteciperà alla cena insieme all’assessore al Welfare Sara Funaro. “‪La strada intrapresa da Firenze, una strada fatta di grande condivisione e dialogo - ha aggiunto Fratini - sta continuando. Dopo la camminata, a tutti noi ed alle varie confessioni che ci sono nel territorio è venuto naturale continuare a stare insieme ed a promuovere nuove iniziative con l’obiettivo di conoscersi ed accogliersi, uniti nella diversità. L’unico modo per costruire un futuro di pace è prevenire la violenza e l’odio che abbiamo visto in Nuova Zelanda”.

“La cena interreligiosa è un momento conviviale ricco di significato - ha detto l’assessore a Integrazione e Accoglienza Sara Funaro -. Il cibo è un elemento di unione tra i popoli: questa cena è un’esperienza molto positiva dedicata alle persone più bisognose che anche in questo modo hanno modo di sentire che la città è loro vicina. Insieme alla Camminata interreligiosa dello scorso 3 febbraio e al pranzo interreligioso organizzato da alcuni anni nel periodo natalizio a Palazzo Vecchio dal sindaco Nardella, è un’ulteriore dimostrazione che Firenze è città aperta, che non alza muri ma costruisce ponti, come la sua storia ci ha insegnato”.

“Il compito delle Istituzioni - ha continuato Funaro - è lavorare per favorire l’integrazione e l’uguaglianza affinché l’odia venga sconfitto e stragi come quella avvenuta in Nuova Zelanda non avvengano”. L’organizzazione della cena è stata curata in modo tale che le Comunità religiose intervengano per svolgere il servizio di accoglienza e di aiuto durante la serata. Inoltre ogni piatto servito agli ospiti sarà composto da assaggi di cibi tipici delle varie confessioni religiose.

Il menù infatti è stato concordato partendo da uno studio fatto dall'Istituto Sangalli, sulla base di una proposta per le mense scolastiche che potesse essere condivisa da persone appartenenti a religioni diverse. Il progetto è piaciuto subito allo Chef Fabio Picchi, che ha messo a disposizione il suo Teatro e le sue maestranze per ospitare la serata, ed ha dichiarato: “Salvare il pianeta è cosa Santa...ma sarebbe vanagloria non essere capaci di essere tutti insieme a farlo. Senza gli altri tradiremmo la missione di essere fortunatamente nati nella gioia della vita.

Saremmo senza la memoria della responsabilità amorosa di chi ci ha dato il primo nutrimento: siano esse Madri, Padri sempre alleati a nostra Madre Terra”.

Sugli stessi toni entusiasti anche la Pasticceria Cosi di Piazza Gavinana, che reduce di un importante riconoscimento appena ricevuto, non si è lasciata sfuggire l'occasione di condividere questo momento di gioia con i più bisognosi della città; “Uno dei nostri motti è ‘far del bene fa bene’”, ha detto Massimo De Grazia, titolare, che ha aggiunto: “Nel nostro piccolo sposiamo sempre progetti del genere”.

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